Cultura

IL RAPPORTO DELL'UOMO CON L'ACQUA NEL PERIODO ALTO MEDIOEVALE

A Spoleto, dal 12 al 17 aprile, un'intera settimana dedicata alla presenza dell’acqua nella dimensione religiosa del mondo cristiano altomedievale

07 aprile 2007 | T N

Nel nome dell'acqua, il Centro italiano studi sull'alto medioevo dedica la tradizionale settimana Cisam 2007 a una materia oggi al centro del dibattito mondiale.

Per l'esattezza, la settimana di studi intende analizzare il rapporto con l’acqua dell'uomo dell’altomedioevo, sia nordico che meridionale, acqua soprattutto dolce, chiamando ad insegnare specialisti sia dell’estremo nord, svedesi e danesi, che dall’area ispanica, che dagli ambiti tradizionali di ricerca della storia europea continentale. Ma non si parlerà solamente di evoluzione politica in un mondo condizionato potentemente dall’acqua, di problemi di sopravvivenza in situazioni estreme, della nuova urbanistica, della definizione dei nuovi percorsi commerciali e per i pellegrini, della tecnica ingegneristica navale, dei problemi dell’alimentazione, delle malattie legate ad ambienti sempre più umidi, ecc.

Si insisterà anche particolarmente sulla presenza dell’acqua nella dimensione religiosa del mondo cristiano altomedievale. La geografia mistica del mondo veniva definita e delimitata dai fiumi del Paradiso e l’acqua, declassata in età classica a strumento per l’igiene personale nelle terme, onnipresenti nelle città e nel territorio, era ora purificazione dal peccato: era strumento della benevolenza divina nel battesimo, nel fonte battesimale e nel battistero, che così bene caratterizza la tradizione edilizia altomedievale. Ma l’acqua serviva anche per benedire, per aspergere il fedele, con significati mistici di grande suggestione e significato che, nelle tradizioni del Centro spoletino, saranno trattati già fin dalla lezione inaugurale (Le acque sopra il firmamento: Genesi e tradizione esegetica), di Tullio Gregory, nella bella sala del Teatro Caio Melisso di Spoleto.

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Fonte: Raffaella Gabetta, Etheria Consulting