Cultura

Entra in scena “Naturalia”

Entra in scena “Naturalia”

Dalla cosificazione al mimetico, dall’onirico all’artisticità diffusa, dall’astrazione alla concettualità.Le innovative tecniche di composizione floreali di Mariuccia Arati costituiscono il corpus principale della mostra

17 marzo 2012 | T N

Mercoledì 21 marzo all’I.I.S. “Cesaris” di Casalpusterlengo all’interno della decima edizione del ciclo “Cesaris per le Arti Visive” a cura di Amedeo Anelli, si aprirà la mostra “Naturalia”. Con le innovative tecniche di composizione floreali di Mariuccia Arati che costituiscono il corpus principale della mostra, lavori di Giacomo Bassi, Francesco Borsotti, Andrea Cesari, Franco De Bernardi, Fernanda Fedi, Gino Gini, Riccardo Valla, in una dimensione di ampliamento della naturalità che va dalla cosificazione, al mimetico, all’onirico, all’artisticità diffusa, all’astrazione e alla concettualità. La mostra terminerà il 21aprile 2012.

Mariuccia Arati nasce a S. Angelo Lodigiano nel 1945. L’indole dolce e appassionata le conferisce il dono di amica della Natura. La sensibilità che è propria a Mariuccia le permette di intrattenere un dialogo sempre rinnovato con il mondo dei fiori, e l’amore per questi ultimi genera in lei il desiderio di sperimentarne la composizione e la conservazione. Mariuccia partirà dalla disidratazione del fiore, conservato sotto vetro, per giungere alla realizzazione di opere materiche dove i fiori ed i frutti veri sono per così dire fermati nel tempo, mineralizzati. Il caso di Mariuccia Arati è quello di un’artista la cui creatività è innata alla persona medesima, che non è risultato di qualche studio o scuola in particolare ma che attinge dal proprio e tanto più per questo è originale ed inimitabile. Mariuccia inizia il suo “percorso floreale” a partire circa dal 1990. Abitando una villetta con giardino ha modo di dedicarsi alla coltivazione delle più svariate qualità di fiori. Ma non si limita a questo: durante le sue passeggiate in bicicletta si sofferma ad osservare i fiori spontanei che crescono nei campi, le spighe, le erbe e tutto ciò che è verde. Le raccoglie con pazienza e senso compositivo e di ritorno a casa, fa esplodere la sua creatività. Inizia in tal modo la passione costante di disidratare i fiori, dai tulipani alle rose. Ne nascono vassoi contenenti composizioni di fiori, inimitabili, ognuna sempre diversa dall’altra, motivi dal tono impressionistico, tonalità cromatiche originali e, soprattutto, irripetibili. Il fiore sottovetro di Mariuccia supera di gran lunga il classico fiorellino nascosto tra le pagine di un libro. Qui stiamo parlando di vere opere d’arte, che, osiamo affermare, donano un tono innovativo rispetto a discipline come la pittura e la scultura. La produzione continua nel corso degli anni. Cresce il numero di vassoi fino all’exploit avvenuto proprio nel paese nativo di Mariuccia, S.Angelo Lodigiano, appunto, dove espone vassoi ma anche quadri composti sempre con la stessa tecnica della disidratazione dal formato grande (50 X 70) : in vetrina, dunque, nel 1995, presso il Centro Commerciale “Il Castello”, inaugurato proprio in quell’anno dove il direttore decide di lasciare uno spazio consistente agli Artisti. Vogliamo ora rammentare che la nostra ha partecipato anche alla manifestazione “Il Palio di Lodi” nella “veste” di Bottega d’Arte per diverse volte e alla Biennale di Arte Sacra di Borghetto Lodigiano dove è stata premiata nel 1998.Importantissima la sua presenza alla “Fiera del Fiore sul Naviglio Grande” a Milano. Le manifestazioni che ho elencate penso rendano l’idea della capacità di variare contesto espositivo di Mariuccia pur proponendo con continuità le sue opere, ognuna sempre diversa dall’altra come varia nell’unità è la Natura medesima. Al di là di quelle citate sopra che sono, come abbiamo detto, le manifestazioni più importanti alle quali Mariuccia ha partecipato, il nome della nostra è diventato noto ai più anche grazie al fatto che Mariuccia Arati è stata per anni socia del Circolo “Ada Negri” di Lodi, circolo di artisti, pittori e scultori e di coloro per i quali la cultura ha un ruolo fondamentale nella rappresentazione e comprensione della realtà che ci circonda. Occasione davvero importante di visibilità per Mariuccia è la mostra-esposizione indetta dalla Confartigianato nell’anno 2000 presso l’ex Ospedale Soave di Codogno (provincia di Lodi). Qui si sono dati appuntamento numerosi Artisti con ognuno la propria esclusiva tecnica e l’ambiente medesimo ha fatto onore all’ensemble degli espositori. La carriera di Mariuccia è piuttosto composita grazie al fatto che la nostra Artista conosce se stessa e si fa conoscere attraverso varie mostre d’arte. Molti giornalisti hanno parlato di lei; voce più che autorevole nel campo è quella di Maria Moretti, ai più conosciuta per le sue trasmissioni radiofoniche, ma anche brillante giornalista e ricercatrice storica. La stessa Maria Moretti nel 1997 ha intervistato Mariuccia Arati sulle sue creazioni proprio durante una trasmissione alla radio dal titolo “Conosciamoli meglio”. In essa la Moretti esalta le proprietà mentali compositive di un’artista come l’Arati che ha doti di squisita raffinatezza e, per questo di un’invidiabile creatività. Nel frattempo il “Circolo ‘Ada Negri’ riapre sempre a Lodi in via Gaffurio, divenuta dunque sede dell’”Ada Negri 2”, dopo aver militato in Corso Roma. Apparentemente meno centrale, la 2ª sede dello storico Circolo non smette certo di proporsi al pubblico, al contrario, incrementa il susseguirsi di mostre con il progetto e il desiderio di fruire di una e più forme d’Arte per trarne beneficio dal punto di vista estetico. Ecco, nel 1998, il tema suggerito dal Circolo, “Festa di Carnevale”, dove Mariuccia fa esplodere i suoi colori “impastando” la materia floreale in un tripudio gioioso: ecco qui, finalmente, l’esplosione del materico. Dalle esposizioni fin qui citate si può notare la ricerca incessante dell’Arati del vero senso delle cose, e, inoltre, del pensiero originario che è espresso da una sensibilità che non ha eguali. Ben si intona, in queste considerazioni, una recensione che dipinge il mondo archetipale al quale Mariuccia attinge: « L’anfora di Mariuccia rimanda allo scorrere del tempo, alla ricerca delle radici, ma è, più che altro, un invito a tuffarsi dentro un mondo magico, come può essere quello evocato da “L’ode a un’urna greca” di Keats […] dove il materico prende il sopravvento sulla pittura»(mostra tenutasi al Circolo “Ada Negri” nell’ottobre 1999).Poiché l’Arati ha buoni contatti con l’Associazione “Donne & Donne” di Sant’Angelo Lodigiano (che, come ricordato sopra è il suo paese natio), non manca di partecipare, perlomeno all’inizio della sua carriera, a mostre collettive organizzate dall’Associazione medesima. In questo senso ci pare utile sottolineare come sul “Memo di marzo 2002” appaia in prima pagina una foto molto originale rappresentante un quadro floreale di Mariuccia. Tornando indietro un attimo nel tempo ricordiamo anche un altro evento non meno importante: l’apparizione in tv di un vassoio floreale di Mariuccia alla trasmissione “Utile e futile” in onda sulla Rai tivù nel 1995, che ha riscosso notevole successo. [Tatiana Gorla]

Giacomo Bassi nasce a Casalpusterlengo nel 1953. Dal 1972 si occupa di Cultura Popolare e Mondo Contadino. Nel 1976 realizza il Museo della Civiltà Contadina di Zorlesco. Nel 1981 realizza la Sezione Lodigiana del Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura a S. Angelo Lodigiano. Realizza decine e decine di Mostre-Documento. Lavora ad Urbino e Roma. Visita Musei Contadini in tutt’Italia. Realizza mostre itineranti. Pubblica una mole notevole di lavori sulla Cultura Popolare e sul mondo agricolo. Nel 1994 realizza un teatrino dei burattini e intraprende un’esperienza di burattinaio, oltre ad approfondire l’argomento con ricerche, mostre-documento, pubblicazioni. Fa consulenza a diversi Musei Contadini sul territorio. Ha lavorato alla grande Mostra-installazione “Il popolo della memoria”. Esprime da giovanissimo particolare propensione verso l’immagine creativa, iniziando una produzione di lavori legati prevalentemente al figurativo. Nel 1975 progetta e realizza il grande Murales sulla Resistenza in Piazzetta torre a Casalpusterlengo. Esegue poi altri dipinti murali e grandi cartoni itineranti sul tema del lavoro come espressione di cultura sociale. Partecipa a mostre su tutto il territorio lodigiano. Pittoricamente passa negli anni Ottanta dal realismo all’astrazione e all’informale e in seguito torna ad un realismo fantastico. Fra le numerose pubblicazioni e opuscoli ricordiamo: Tradizione agricola nel Lodigiano, Ed. V.A.M.I., Milano 1985; La terra sul Badile. Una storia per la Cooperativa di Zorlesco, Ed. Coop. Zorlesco, Casalpusterlengo 1989; Aldo e Neni Mirotti – Gli anni della lotta, Ed. fam. Mirotti, Casalpusterlengo 1999; Gli anni della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza nel Comune di Camairago, Ed. Amministrazione Comunale di Camairago, 1999; … Del pane, Ed. Associazione Provinciale dei Panificatori del Lodigiano, Casalpusterlengo 1999, Piero Buttafava, un cittadino di Casale del 900. Vita e storia di un partigiano, Ed. fam. Buttafava, Casalpusterlengo 2000. In collaborazione con altri (A. Milanesi, P. Barbesta, A. Carera, R. Catteneo, G. Forni ed altri) ricordiamo: Le parole dei contadini, Silvana, Milano 1976; Vivere di cascina, Edizioni Casse Rurali del Lodigiano, Casalpusterlengo 1985; L’aratro e il carro lodigiani nel contesto storico padano, Ed. Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura, Milano 1988; Gente da vivere, Ed. Agrilavoro-Diagrammi, Roma 1990; Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura S. Angelo Lodigiano, Guida- Catalogo del Museo, Ed. Federico Garolla, Milano 1992, Ricordiamo inoltre il CD-Rom con Giorgio Bressan Il popolo della memoria, Rotary Club Codogno, Marzo 2002. Fra le mostre di pittura si ricorda la recente partecipazione alla mostra Realtà e Realismi nel Lodigiano 1970-2001 a cura di Raffaele De Grada, Fernando De Filippi, Stefano Pizzi, Amedeo Anelli, alla Banca Popolare di Lodi (Bipielle City Lodi); “Per L’Europa” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo (2004); “Syrinx. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento” a cura di Amedeo Anelli, Lodi Aula Magna Liceo Gandini (2006); Semina Verbi 2007 al Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo; “Teresa ed Andrea” Pro Loco - Torre Pusterla Casalpusterlengo 2007. “Teresa ed Andrea” I.I.S. “Cesaris Casalpusterlengo 2008. “La mucca sul tetto”, Il Viaggiatore S.Angelo 2009. “Semina Verbi” Museo D’Arte Sacra, Casalpusterlengo 2008/09/10. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo.

Francesco Borsotti è nato a Casalpusterlengo nel 1949. Ha frequentato corsi d'arte alla St. Ives School of Painting Cornwall England. Ha conseguito i diplomi di disegno al Corso Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera e quello di calcografia alla Scuola Superiore d'Arte applicata all'Industria del Castello Sforzesco di Milano. Fra le mostre recenti: 2003 "Archeologia domestica" I.I.S. "Cesaris" Casalpusterlengo, "Segni e forme d'arte" Palazzo della Corgna a cura di Edgardo Abbozzo a Città della Pieve (PG); 2004 “Oldrado da Ponte” Lodi; 2005 “Amici per un amico. Omaggio ad Edgardo Abbozzo” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo. 2006 Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento”, “A filo d’acqua”, Museo del Merletto, Isola Maggiore del Trasimeno, entrambe a cura di Amedeo Anelli. 2008 Mostra di Arte Sacra, Laus Expo 2008, Villa Litta, Orio Litta. “Pietre e segni” , Il Viaggiatore, S. Angelo, 2008. Anniversari”, S. Cristoforo, Lodi 2008. “Per quattro”, Cremarena, Crema, 2010. Con De Bernardi, Ex chiesa del Viandante, Tavazzano 2010. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo

Ha partecipato a tutte le edizioni di “Semina Verbi” presso il Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo a cura di Amedeo Anelli dal 2004 al 2011.

Andrea Cesari è nato nel 1950 a Codogno. Nel 1979 ha iniziato la sua attività artistica nell'ambito della tradizione figurativa approfondendo ricerche grafiche nell'ambito della xilografia, dell'acquaforte, dell'acquatinta, in seguito questa tradizione sarà abbandonata per uno spiccato interesse per lavori in cui sono utilizzati tessuti monocromi o policromi con risonanze materiche-texture, superfici assorbenti o riflettenti. Il campo grafico non sarà abbandonato ma il tutto si posta verso il non figurativo con politecnie e ricerche più in consonanza con quelle in tessuto. Nel 1981 ha frequentato i Corsi Internazionali di Xilografia presso l'Istituto D'Arte di Urbino e nel 1985 ha terminato quelli di Progettazione Grafica presso l'Istituto Superiore Industrie Artistiche (ISIA) sempre di Urbino.

Inizia nel frattempo lavori di interazione fra architettura e arredo urbano con progetti che prendono in considerazione lo spazio tridimensionale o bidimensionale dell'ambiente e dell'ambientazione, dove l'uso e la modulazione del colore permettano un rapporto dinamico e visivamente intrigante con l'architettura, la materia, la luce e lo spazio.Tali lavori iniziati sotto la guida di Michele Provinciali ad Urbino "Il colore nella realtà dell'ambiente Urbano" (1983) si sono protratti nel corso degli anni successivi "Colore nella città" Loggia Comunale Codogno (1986). Per quanto riguarda i lavori in tessuto ha partecipato fra l'altro alla Tredicesima Biennale della Tapisserie di Losanna (1986). Oltre alle mostre al “Gelso” di Lodi, ed a quelle nazionali con il Gruppo di Grafica Originale, si ricordano in questi anni la partecipazione alla mostra Realtà e Realismi nel Lodigiano 1970-2001 a cura di Raffaele De Grada, Fernando De Filippi, Stefano Pizzi, Amedeo Anelli, alla Banca Popolare di Lodi (Bipielle City Lodi) e la mostra a Görlitz: Textile Miniaturen, Artemis Galerie 2000. Nel 2006 Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento” a cura di Amedeo Anelli. Nel 2008 ha esposto all’IIS “Cesaris” “Forma e colore”. Nel 2009 ha esposto al Viaggiatore di S. Angelo. Ha partecipato a Semina Verbi a Casalpusterlengo dal 2005 al 2010. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo

Le sue opere e il suo percorso creativo sono presenti sul seguente sito. Intensa anche l'attività nell'ambito della grafica editoriale e della didattica.

 

Franco De Bernardi è nato a Codogno il 29 gennaio del 1941. La passione per la pittura è nata dalla frequentazione dello zio Carlo De Bernardi ritrattista e forte disegnatore. Fra le esposizioni degli anni Settanta, con un’attività nazionale, si ricordano le iniziative promosse a Codogno da Bellini che nella sua piccola galleria in Via Roma andava esponendo autori di livello, e sempre in città alla Pro Loco situata allora in via Garibaldi. Si possono poi citare mostre a S. Margherita Ligure, Piacenza, Cremona, ecc... Negli anni Ottanta partecipa alle esperienze del “Gelso” di Lodi di Giovanni Bellinzoni che per gli autori locali apriva prospettive di livello internazionale. Seguono fino alla fine degli anni Ottanta un’attività espositiva sempre più selezionata che lo porta ad esporre ad Urbino, Milano, Lodi, Como, ed in altre sedi. Nel proseguo degli anni l’autore preferisce un’ulteriore selezione, dato il progressivo deteriorarsi dei rapporti col sistema dell’arte e della gestione degli spazi espositivi, puntando più sul lavoro rigoroso e sulla produzione di cataloghi che ne documentino l’attività che disperdere energie in relazioni finalizzate a fare mostre. Fra le mostre recenti si citano le esposizioni al Brandale di Savona, Artecultura, Galleria Ucai a Brescia, alla Galleria Internazionale di Bergamo, alla Galleria S. Paolo di Bologna, Ex Ospedale Soave a Codogno, Centro Culturale S. Agostino di Crema, Galleria Fluxia Chiavari, a Palazzo della Corgna di Città della Pieve, alla sala dei Lanari di Perugia, I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo, Villa Biancardi-Vistarini Zorlesco, Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo, Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento”, “A filo d’acqua”, Museo del Merletto, Isola Maggiore del Trasimeno, entrambe a cura di Amedeo Anelli. Mostra di Arte Sacra, Laus Expo 2008, Villa Litta, Orio Litta 2008.”Semina verbi” 2005/06/07/08/09/10. Biennale d’Arte, S. Cristoforo, Lodi 2007/2009; “Anniversari” stessa sede 2008. Nel 2008 con Gianfranco Tomassini “La forma della luce” Galleria Mandarini, Torgiano (PG). Nel 2009 personale “Percorsi nella luce” presso le salette superiori del Castello Belgioioso a S. Colombano al Lambro. Nel 2010 “Per quattro”, Cremarena, Crema. “Percorsi nella luce” Palazzo Municipale, Formigara . Con Borsotti, Ex chiesa del Viandante, Tavazzano. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011.

Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. È presente nei maggiori centri di documentazione italiani e internazionali d’Arte. È inoltre presente nel volume di critica e teoria delle arti Novanta. Verso un’arte di pensiero, C.R.T. Editrice, Pistoia 1999 di Amedeo Anelli.

 

Fernanda Fedi è nata nel 1940, vive ed opera a Milano. Studi artistici nella città di origine ed a Bologna dove si laurea al DAMS. In seguito si perfeziona alla facoltà di Architettura di Milano in “Museologia e Museografia” e segue sempre a Milano corsi di Arte e Terapia. Attualmente insegna ai disabili manipolazione e creazione attraverso l’argilla (ass.Onlus G.Negri). Dopo una lunga ricerca nel campo strutturale (1968-1978) (Quadriennale di Roma, 1975) ed un periodo concettuale in cui domina l’idea di assenza 1979-1982, passa alla scrittura-segno, quale gesto della memoria/mente. La scrittura viene spesso associata alla musica, alla poesia, ed ultimamente all’arcaico, alla scrittura etrusca (The National Museum of Women in the Arts, Washington 1989 – Mostra antologica al Museo d’arte moderna di Gallarate1990- V Biennale Donna Palazzo dei Diamanti Ferrara 1992- “Milano La Permanente Milano 1995 – Museo attivo delle forme inconsapevoli Genova/Quarto 1995- Galleria Avida Dollars Milano 1992/1996- Galleria Vismara Milano 1996/1999/2005...). Si sviluppa nel contempo una attività espositiva nazionale e internazionale (Francia, Polonia, Portogallo, Egitto...). Dal 1980 si dedica anche al libro d’artista usando materiali diversi. Ricca la bibliografia di cui si ricordano almeno i volumi: “Intorno al segno” - On the Sign - Fernanda Fedi 1968-1988, Endas Ed.; Rossana Bossaglia, Fernanda Fedi - Mostra Antologica 1968-1990, Galleria Civica d’arte moderna di Gallarate; A.a.V.v., Fernanda Fedi, Criptogrammi e scritture etrusche, Testuale/Prometheus, 1996, Incontro di memorie. Sculture e dipinti, con un testo di Amedeo Anelli, Camelot 2002, L’ecriture est Morte. Réinventons notre écriture, Chapelle Saint-Baptiste Saint-Jeannet 2003; e i video “Fernanda Fedi. Intorno al segno” realizzato da Prandoni nel 1988; “Fernanda Fedi. Visita allo Studio” realizzato da R. Barletta e dello stesso “Fernanda Fedi due mostre: alla Galleria Vismara e alla Galleria Avida Dollars a Milano”. A partire dal 1996 ha affrontato con sempre maggior passione il tema della scrittura antica approfondendo studi sulla scrittura Minoica e Micenea ‘ Linear A’ e ‘Linear B’, nella convinzione sempre più sentita che l’incomunicabilità del segno e della scrittura sia la vera ‘fenomenologia’ della comunicazione. Indecifrabilità, incomunicabilità , emblematicità il ‘reale’ della vita : Mistero di cui il segno-scrittura ne è la testimonianza più alta. Nel 2006 è stata invitata come ‘guest of honour’ alla II.a Biennale del Libro d’Artista alla Biblioteca Alexandrina, Alessandria d’Egitto; ‘The Book as Art: Twenty Years of Artists’ Books from the National Museum Of Women in the Arts’ The National Museum of Women i n the Arts Washington; Mostra Personale alla Galleria Quadrige di Nizza e presentazionre del libro d’artista‘Sur Isis et Osiris’ con scritti di Plutarco edito dalla Diane Française; installazioni Sitart ‘quando l’arte allarga gli orizzonti’ casa di ringhiera Milano; Poesiaarte Milano Quintocortile; ‘L’uovo’ Società Umanitaria e Fiera di Milano in concomitanza con MIART; nel 2005 1.a Biennale d’Arte Genova; ‘ Uruburo-Cocteau ‘Archivio di Stato di Parma, Collezione Generazione Anni Quaranta Museo Bargellini Pieve di Cento..Ha partecipato inoltre in questo periodo a importanti rassegne nel settore della poesia visiva a livello internazionale e in’ Omaggio ad Edgardo Abbozzo’ (curatore A.Anelli)

 

Gino Gini Gli inizi dell’attività dell’artista (1970-75) si collocano in un’area di lavoro della Nuova Figurazione con implicazioni di ordine surrealista. Nel 1972 entra nel Collettivo Lavoro Uno, con cui effettua interventi artistici nell’ambiente e partecipa nel 1976 alla XXXVI Biennale di Venezia nel settore “Arte e Ambiente” curato da E. Crispolti. Gli anni 1976-1980 sono quelli di “The Mythical Image”, il lavoro subisce un radicale cambiamento con un avvicinamento all’area concettuale e l’uso della parola e successivamente della scrittura. Il tema centrale è la rilettura delle immagini più famose dell’arte con materiali non normali (foto, riporti, tele emulsionate, xerox). Tra il 1976/77 nascono i primi libri d’artista. Nel 1978 “The Mythical Image” viene affrontato in ambito Mail-art. Nei primi anni ’80 e fino al 1989 inizia il ciclo “Viaggio in Italia”. Si intensifica il rapporto tra immagine e parola, la scrittura prende forma di chiosa, tassello pittorico descrittivo, la parola conserva il suo carattere concettuale di orientamento/depistamento, le immagini sono frammenti pittorici di cielo, terra, arte, fotogrammi e altro, si arricchisce l’aspetto progettuale con una struttura organizzativa degli elementi quasi di carattere architettonico con frecce, riquadri, registri, scansioni. Nel 1983 viene fondato il Laboratorio 66-Archivio Libri d’Artista diretto dallo stesso Gino Gini che curerà mostre ed iniziative in Italia e all’estero. Dal 1989 al 1996 “Prove e ipotesi di volo”. È il percorso di questi ultimi anni in cui si progettano e ipotizzano eventi di volo in settori di cielo con implicazioni più complesse di ordine pittorico e scritturale. Numerosissime le rassegne sui Libri d’Artista e la presenza in mostre di tendenza Verbo/Visuale. Fra le recenti esposizioni con i Libri d’Artista luogo privilegiato della ricerca dell’artista (libri in monocopia, libri fisarmonica, libri xerox) Mainz (Germania), Lisbona (Portogallo) Chamalieres (Francia) Alessandria d’Egitto. I lavori recenti (1997-98) si inseriscono nel ciclo “Volo Barocco” con accadimenti di volo all’interno di ovali e forme care al barocco corredati da citazioni manieristiche e ironiche, sempre all’interno del rapporto tra parola e immagine. Negli Anni Duemila si sviluppano cicli operativi che indagano ‘ Il Volo di Icaro’,‘L’Araba Fenice’, ‘Atlante’ e ultimamente ‘Alfabeto’. Sono da citare mostre di tendenza verbo/visuale con esposizioni personali a Nizza (2001-2003) e Milano (2004) oltre a rassegne quali ‘Parole in vista’ Catanissetta (2001); ‘Carte Preziose’ Montepulciano (2003); ‘Quale Segno’ Gallarate (2003); ‘Generazione Anni Trenta’ Museo Bargellini Pieve di Cento/Bologna (2003) ‘Segni e forme d’arte’ Città della Pieve(2003) ,‘Segni-Segnali-Scritture’ con F. Fedi a Milano(2004),‘Ia e IIa Biennale del Libro d’Artista’, Biblioteca Alexandrina, Alessandria d’Egitto (2004-2006),‘Immagini-Parole-Scritture’ Cerlongo/Mantova (2004),, ‘Nuove Scritture’ Spazio Boccioni Milano (2005), IV Biennale ArtistBooks Budapest (2006). Il suo lavoro di Poesia Visiva , Mail Art e Libri d’artista è inserito in numerose ricerche universitarie e Tesi di laurea.

Il Laboratorio 66 Archivio Internazionale Libri d’artista viene fondato dall’artista Gino Gini la cui direzione viene condivisa a partire dal 1987 da Fernanda Fedi con il proposito di formare un organismo stabile che si adoperi per la raccolta, la conoscenza del Libro d’artista contemporaneo. Con questo spirito in venti anni di attività sono pervenute oltre 600 opere di oltre 400 artisti internazionali. Dal 1987 L’Archivio diventa operativo anche sul piano espositivo in Italia e all’estero. Entrambi gli artisti Gino Gini e Fernanda Fedi sono presenti nel volume di Amedeo Anelli, Novanta. Verso un’arte di pensiero, C.R.T. Pistoia 1999, che ha curato numerose mostre.

 

Riccardo Valla – Nato a Parma il 28/04/1962 vive a Casalpusterlengo (LO).

Appassionato d’arte, dopo aver frequentato un corso di “disegno dal vero” con il Maestro Ettore Santus presso la Scuola Borgognone di Lodi, continua il percorso artistico come autodidatta.

Nel 1986 inizia l’attività pittorica ed in seguito amplia il suo linguaggio utilizzando varie tecniche: scultura, collage, polimaterica, fino all’esposizione completa nel 1990 al Lenz (Biraga- Terranova dei Passerini (LO).

Successivamente ha partecipato ad una collettiva presso la Galleria il Gelso di Lodi.

Negli anni a venire sposta l’interesse sulla fotografia sperimentando una tecnica di movimento “pittorico”, ottendendo un risultato al confine tra pittura e fotografia.

Con queste opere nel 1997 ha organizzato una personale presso ScuolaArte a Codogno (LO).

L’ultima esposizione personale risale al 1998 presso “Vigna Alta“ Bar Ristorante presso localtà Torretta” a Lodi, dal titolo “Luci Sonore”.

Ha partecipato alle collettive “Semina Loci” nelle edizioni 2007, 2008 e 2010 presso il Centro Cultura “Mons. Enrico Orsini” di Casalpusterlengo. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo.