Ambiente

L'agricoltura a difesa dei territori

La custodia del territorio e la diversificazione dell’attività agricola rappresentano una strada da privilegiare. Occorrono interventi finalizzati alla difesa del suolo, ma anche alla tutela e valorizzazione ambientale. Dalla Calabria l'intervento dell'agronomo Giovanni Perri

17 aprile 2010 | Giovanni Perri



In Calabria, per una razionale manutenzione del territorio, necessita coinvolgere con una serie di interventi mirati all’utilizzo ottimale gli imprenditori agricoli, i quali nell’ottica della multifunzionalità delle imprese agricole possono svolgere un ruolo strategico e importante per lo sviluppo socio-economico e la sicurezza fisica del territorio, ma anche e soprattutto per prevenire i danni che recentemente hanno flagellato l’intera Regione.

Tutto ciò atteso che le aziende agricole calabresi costituiscono veramente una grande risorsa, nell’ambito della quale si concentrano ricchezze naturalistiche ed ambientali che molti turisti, studiosi e viaggiatori amano scoprire ed apprezzare.

Nell’universo agricolo calabrese esistono infatti grandi risorse naturalistiche di specie vegetali ed animali, la cui specificità è dovuta essenzialmente alle diverse realtà micro-climatiche e ad una variabilità di condizioni podologiche presenti in lungo ed in largo in tutta la superficie territoriale e nei vari versanti jonico, tirrenico e l’entroterra collinare e montano.

Tutti infatti rimangono meravigliati e soddisfatti visitando le diverse località della Calabria, osservando la ricca e qualificata fauna naturale notando la presenza dell’aquila, del gufo reale, del biancone, del falco pecchiaiolo, dello sparviero, l’astore ed altro.

Oggi, facendo tesoro di queste risorse, migliorando l’offerta turistica ed agrituristica, organizzata e sviluppata con appositi itinerari da offrire all’attività del tempo libero ed allo svago, si può privilegiare il soggiorno di tanti visitatori, consentendo loro di assaporare i “sani principi” della vita in campagna e tra i boschi, apprezzare le bellezze naturalistiche ed ambientali e vivere giorni di piena serenità.

Affinché quanto sopra auspicato diventi realtà è necessario governare bene il territorio e attuare una attenta politica di difesa del suolo finalizzata a ridurre i fenomeni franosi basati sulla realizzazione di importanti iniziative progettuali idraulico-agrarie ed idraulico-forestali, unitamente alle buone pratiche agricole che riducono notevolmente ed efficacemente l’erosione dei suoli, impedendo in maniera naturale ed efficace il dissesto e l’impoverimento dei territori.

Per raggiungere detti obiettivi e per attenuare, ridurre o quanto meno contenere fenomeni di aggressività climatica e meteorologica come quelli di Crotone nel 1996, Soverato nel 2002, Cerzeto nel 2004 e tante altre realtà locali regionali, necessita utilizzare le strutture e la forza lavoro degli Enti sub-regionali per favorire la forestazione e l’attività agricola, la tutela delle risorse naturalistiche delle aree rurali e di quelle protette, con l’obiettivo di aumentare la copertura del manto vegetale a beneficio della salvaguardia e della sicurezza fisica ed ambientale del territorio.

Necessitano pertanto da parte dell’Afor, Consorzi di bonifica ecc. progetti finalizzati ad incoraggiare gli operatori agricoli e forestali ad una visione condivisa nel portare avanti tali interessi in un’ottica legata non semplicemente e soltanto alla possibilità di produrre solo e soltanto beni materiali quali le derrate agricole e gli assortimenti mercantili legnosi, bensì operare nell’ottica della multifunzionalità che il settore agricolo e forestale svolge nei confronti della stabilità fisica del territorio e dell’ambiente.

E’ opportuno perciò che gli interventi pubblici degli Enti regionali e sub-regionali programmino ed attuino ulteriori iniziative progettuali di significativa valenza ambientale con una chiara visione di insieme, in particolare nelle aree a forte pendenza per ridurre i fenomeni erosivi e di franosità delle pendici collinari e montane, soprattutto nei periodi di maggiore piovosità e di aggressività climatica.

In tale contesto l’opera che possono svolgere gli agricoltori, quali sentinelle dell’ambiente e del territorio, proficuamente utilizzati in direzione delle esigenze collettive del territorio ed in sinergia con gli indirizzi di pianificazione urbanistica e territoriale, possono contribuire validamente a migliorare la realtà territoriale della nostra Regione e a prevenire il dissesto idro-geologico del territorio.

La loro opera può veramente contribuire a ridurre, nei periodi di maggiore piovosità, la portata e la velocità dello scorrimento delle acque superficiali, svolgendo un’azione di prevenzione idrogeologica capace di contenere l’erosione dei suoli, soprattutto di quelli sciolti, sabbiosi e carenti di copertura vegetale, soggetti pertanto a movimenti franosi di una certa intensità e gravità.

Alla luce di tutto ciò gli agricoltori ed imprenditori agricoli possono e debbono essere impegnati oltrechè all’ottenimento della produzione vegetale agraria, conservazione, trasformazione e commercializzazione delle derrate agricole, svolgere anche, sotto l’ottica della multifunzionalità, ruoli e compiti di sorveglianza e manutenzione intorno ai corsi d’acqua ed ai reticoli idraulici, con piccole opere di bonifica idraulico-agrarie o idraulico-forestale, ovverosia svolgere anche funzioni di servizio per la collettività, di sentinelle e di custodia del territorio.

Si tratta di una visione innovativa, tale da impegnare gli agricoltori a proiettare la loro attenzione oltre l’agricoltura, basata appunto sulla diversificazione del settore primario, a beneficio e tutela degli equilibri idrogeologici del territorio e del paesaggio.

E’ dunque necessario ed utile che gli imprenditori agricoli assicurino tramite opportune convenzioni o aiuti, peraltro previsto dalla programmazione dei fondi comunitari PSR 2007-2013, da parte degli assessorati regionali all’agricoltura e all’ambiente della Regione Calabria, compiti di sorveglianza e manutenzione, anche perchè gli operatori agricoli, hanno in generale una buona conoscenza del territorio, ove assicurare determinati tempestivi interventi allorché dovessero esser sopraggiungere avversità climatiche di una certa importanza e gravità.

Lo svolgimento delle suddette attività di presidio territoriale, sono di sicura utilità e per niente in contrasto o di intralcio all’attività agricola che deve rimanere sempre prevalente e che comunque non dovrà mai essere penalizzata da eventuali costi aggiuntivi da eventuali utilizzi o impieghi di mezzi meccanici, di consumo di carburanti e di ore lavorative, sottratte all’attività primaria, direttamente o indirettamente, premiare quanto viene svolto mediante incrementi di ricavi aziendali da concretizzare con l’aumento del reddito netto, derivante appunto per l’attività meritoria svolta al servizio della collettività e della bonifica e riqualificazione ambientale, quale ricompenso dell’attività di sorveglianza e manutenzione svolta.