Ambiente

LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE

Nell'ambito della Convenzione delle Nazioni Unite, è emersa una chiara, e si spera concreta, posizione a favore dei Paesi poveri

20 settembre 2003 | T N

"La lotta alla desertificazione costituisce un requisito vitale per la riduzione della povertà e per garantire la sicurezza alimentare a più di 800 milioni di abitanti del pianeta". Lo ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio Altero Matteoli, intervenuto all'Havana a nome dell'Unione Europea, alla sesta Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione.

"Il degrado del territorio provocato dall'uso non sostenibile delle risorse naturali e dai cambiamenti climatici - ha proseguito Matteoli -accentua il rischio di desertificazione in molti Paesi del pianeta, sia quelli sviluppati, sia quelli ancora in via di sviluppo. L'Unione Europea in questo quadro si impegna per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo colpiti dalla desertificazione, anche attraverso l'iniziativa 'Combattere la povertà' attraverso l'uso sostenibile del territorio che sarà finalizzata a creare le condizioni locali per la gestione efficiente delle risorse finanziarie e degli aiuti messi a disposizione dei paesi europei".

"Il mondo politico dovrà fare la sua parte in questo processo" ha osservato Matteoli. "Deve essere pronto anche a ricevere i fischi quando occorre".
Già, è proprio questo il punto. Al di là delle dichiarazioni di rito, la classe politica mondiale è davvero sensibile alle tematiche ambientali?

Nel corso della conferenza, intanto, il Ministro Matteoli ha firmato la dichiarazione congiunta dell'Unione Europea, e dei paesi dell'Africa, dei Carabi e del Pacifico, finalizzata a dare priorità nell'agenda politica dei governi alla lotta contro la desertificazione e il degrado del territorio. Una posizione chiara, importante, che rappresenta un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile.
"Questa dichiarazione - ha sottolineato il Ministro - da' rilievo globale alla linea guida delle Presidenza italiana della UE per l'utilizzazione della protezione dell'ambiente come motore dello sviluppo".

L'Italia da parte sua ha presentato all'Havana i progetti in Argentina, Cina e Mozambico, finalizzati alla creazione di imprenditoria giovanile per la riforestazione di aree degradate, che rappresentano un modello di integrazione degli obiettivi per la protezione dell'ambiente con quelli dello sviluppo economico e sociale.


Un importante riconoscimento al ruolo dell'Italia è venuto infine dalla elezione del candidato italiano alla presidenza del Comitato per la scienza e tecnologia (Cst) della Convenzione, nel quale sono rappresentati gli esperti di 186 Paesi e delle Agenzie delle Nazioni Unite.
Si tratta del professor Riccardo Valentini, dell'Università della Tuscia, che presiederà appunto il Comitato nel biennio 2004-2005.