Mondo Enoico

Ora la grappa cerca spazio all’estero

I mercati internazionali esigono prodotti puliti, digeribili, mixabili e sicuri. Attivato un piano di ricerca che si svilupperà toccando le tre fasi del processo di produzione

24 ottobre 2009 | T N

L’Accademia della Grappa e delle Acquaviti lancia una nuova sfida: dotare la grappa di tutte le carte in regola per conquistare i mercati esteri e fidelizzare il consumatore italiano.
L'iniziativa è partita con la vendemmia 2008 e il piano di ricerca biennale da 130.000 euro coinvolgerà le sei distillerie socie dell’Accademia e sei istituti di ricerca autorevoli, per un totale di due anni di lavoro. Il progetto è volto a introdurre la tracciabilità del prodotto in tutte le fasi a partire dalla vinaccia. La certificazione non riguarderà più il sistema produttivo in sé, cosa che già avviene normalmente, ma il prodotto stesso, processo assai più difficile, ma di assoluta importanza per la qualità del prodotto grappa.
Lo studio mira infatti a certificare, attraverso una misurazione obiettiva, il percorso qualitativo della grappa al fine di offrire una ulteriore garanzia al consumatore di sicurezza, tracciabilità e qualità. Le grappe così certificate potranno essere contraddistinte anche da un bollino di qualità, ora in fase di studio.

“Produrre la grappa del futuro, che presenti nuove tecnologie e un modello certificato, consentirà di disporre di una forte carta da giocare per l’export – afferma Roberto Castagner, Presidente dell’Accademia della Grappa e delle Acquaviti – pur avendo fatto grandi passi avanti sul fronte della qualità, infatti, oggi la grappa dal punto di vista analitico e sensoriale non è ancora in grado di conquistare i mercati esteri, che esigono prodotti puliti, digeribili, mixabili e sicuri. Con il piano di ricerca il nostro obiettivo è definire un percorso in cui gli aspetti della qualità siano misurati e valutati oggettivamente attraverso un protocollo tecnico. Obiettivo finale sarà mettere in condizione le aziende interessate di produrre una grappa di qualità superiore, certificata attraverso la conoscenza ed il monitoraggio a monte e durante il processo produttivo, di tutti i fattori.”

Il piano di attività si svilupperà toccando le tre fasi del processo di produzione: la materia prima (le vinacce), il prodotto semilavorato (le flemme) e il prodotto finale (la grappa). Per definire la qualità della materia prima, verrà studiato un kit da usare in distilleria, in grado di misurare al momento dell’arrivo della vinaccia freschezza e qualità. E’ infatti proprio il passaggio dalla cantina alla distilleria uno dei momenti più critici. Poter determinare subito la qualità delle vinacce consentirà al distillatore di scegliere immediatamente la destinazione del prodotto ma anche di pagare al fornitore la vinaccia in base alla sua freschezza, sviluppando così tra i fornitori una maggiore attenzione nella sua conservazione. Le flemme verranno studiate per individuare ed eliminare le classi di sostanze che apportano ruvidezza e mancanza di eleganza. Verrà poi studiata la riconoscibilità del profilo aromatico con l’obiettivo di definire un indice per “l’autenticazione delle grappe monovitigno”. Infine, saranno definiti quali parametri sensoriali sono correlati maggiormente con la specificità del prodotto finale.