Mondo Enoico
Una viticoltura a ridotto impatto ambientale? E' un traguardo a portata di mano
Vinificati e analizzati dall’Unione Italiana Vini i primi 140 incroci di viti resistenti naturalmente alle principali malattie ottenuti dall’Università di Udine e dall’Istituto di Genomica applicata
29 marzo 2008 | T N
Eâ possibile utilizzare la ricerca sul genoma della vite per una viticoltura di qualità con un ridotto impatto ambientale? Pare proprio di sì. E' ciò che d'altra parte è emerso lo scorso 8 marzo in un convegno che si è svolto a Udine.
LâUniversità di Udine, lâIstituto di Genomica applicata e lâUnione Italiana Vini rispondono di sì, e lo hanno dimostrato presentando i primi risultati di un lungo quanto ambizioso progetto di ricerca, finanziato dallâamministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, volto alla selezione di viti resistenti naturalmente alle malattie più diffuse, senza quindi ausilio di trattamenti.
Dopo dieci anni di ricerca, di test di laboratorio e di prove in campo, i primi 140 incroci di viti selezionati dallâéquipe del professor Raffaele Testolin, docente allâUniversità di Udine e presidente dellâIstituto di Genomica Applicata, sono approdati alla sfida del bicchiere grazie anche alla collaborazione del Laboratorio di Verona dellâUnione Italiana Vini, che mettendo a disposizione competenze, personale e attrezzature ha portato alla microvinificazione dei campioni e alla successiva analisi nellâinnovativo Laboratorio Chimico-Sensoriale Uiv.
Attraverso un panel di analisi sensoriale le cui conclusioni sono state supportate dallâanalisi chimica con spettrometria di massa, sono state valutate con precisione le potenzialità dei vini prodotti (annata 2007), alcuni dei quali hanno già dimostrato promettenti caratteristiche.
Si tratta solo di un primo passo, in quanto, come spiega Testolin, âfinora abbiamo operato secondo gli schemi di incrocio e selezione tradizionali. Nei prossimi anni ci aspettiamo un miglioramento sostanziale dei metodi di selezione, perché utilizzeremo tutte le informazioni derivanti dal progetto italo-francese Vigna di sequenziamento del genoma della vite, al quale abbiamo partecipato come Iga, per fare una selezione più rapida e precisaâ.
Il sequenziamento del genoma della vite, portato a compimento nellâagosto dellâanno scorso, darà unâaccelerazione importante proprio sul fronte della lotta alle malattie più diffuse - peronospora, oidio, mal dellâesca, legno nero, flavescenza - che ogni anno provocano danni al vigneto italiano ed europeo con conseguenze sulla qualità e la quantità delle produzioni e impatti a volte devastanti sul reddito delle aziende.
âEâ per questo che Unione Italiana Vini, la più prestigiosa associazione sindacale del settore vitivinicolo â ha affermato il suo presidente Andrea Sartori - ha supportato sin dallâinizio il progetto Vigna, cogliendone a pieno le potenzialità , e continua a supportare i ricercatori impegnati in questa attività strategicaâ.
Fonte: Gheusis