Mondo Enoico
Vino, fotosintesi e satelliti. L'importanza della gestione della chioma
Le riflessioni di Enzo Lo Scalzo, dell'Associazione Stampa Agroalimentare: "Le variabili sono tantissime. I tre secoli di vantaggio acquisiti dalla viticoltura francese riconfermano l’evidenza del valore attribuibile alla tradizione dall’esperienza"
16 febbraio 2008 | T N
Su Teatro Naturale del 19 gennaio scorso (link esterno) è stato pubblicato un articolo di Monica Sommacampagna dal titolo "Per un buon vino, l'importanza strategica della fotosintesi".
Il tema ha suscitato l'interesse di diversi lettori, tra cui quello del bravo collega Enzo Lo Scalzo, dell'Associazione Stampa Agroalimentare.
Riportiamo dunque qui di seguito uno stralcio del suo lungo intervento, mentre, per coloro che volessero approfondire l'argomento, è possibile leggere l'intero testo nella sezione lettere: link esterno
L'INTERVENTO DI ENZO LO SCALZO
Teatro Naturale ha pubblicato... un buon articolo nel quale le dichiarazioni di Cesare Intrieri mi hanno stimolato qualche riflessione non nella veste di eno-gastronomo, ma di esperto in Scienza dei Materiali, di Tecnologie e di appassionato alla tematica scientifica chimica ed alla sua divulgazione.
Cesare Intrieri ha imperniato il suo intervento sullâimportanza strategica della fotosintesi, oggi al centro di ricerche svolte con strumenti innovativi.
In base a test effettuati con una particolare pinza applicata sulle foglie che riesce a rilevare, in base alla concentrazione di anidride carbonica, lâevoluzione di questo processo e si è riscontrato che a 30-35 giorni di età le lamine delle foglie si presentano particolarmente espanse e la fotosintesi è al culmine. Studi ancora più specifici hanno permesso di individuare a quali nodi dei tralci della vite si ottengono risultati migliori in funzione della migrazione degli zuccheri verso i grappoli, tenendo conto del periodo vegetativo e della forma dâallevamento scelta.
Lâintroduzione è stimolante. Crescita e clorofilla in cambio di carbonio e fotoni. La macromolecola della clorofilla mi ha sempre richiamato quella dellâemoglobina, il più intelligente trasportatore e scambiatore dâossigeno per la fornitura di energia e la sua associazione alla materia del corpo umano in un complesso processo di metabolizzazione e respirazione.
Prosegue Intrieri con gli errori nelle pratiche colturali, purtroppo dietro lâangolo.
âSe, attraverso drastiche cimature, si asporta un terzo delle foglie più funzionali, ad esempio, si rallenta il processo di maturazione che, soprattutto per le varietà più tardive, può non arrivare a conclusioneâ ha spiegato Intrieri.
E se una leggera cimatura pre-fioritura si va diffondendo allo scopo di mantenere lâassurgenza dei germogli e un buon livello di ricrescita delle femminelle per ringiovanire la chioma, per contro, una pratica troppo drastica può determinare un incremento di femminelle non positivo, con fenomeni di ombreggiamento che si determinano a livello dei grappoli.
La cimatura pre-vendemmia, invece, può essere utile quando la maturazione è già completa. Gli interventi di defogliazione devono arrivare fino a un massimo del 30-40% ed essere comunque tarati in modo da ottenere il giusto spazio per effettuare i trattamenti e per ottenere una buona esposizione dei grappoli.
Per monitorare lo sviluppo dellâattività di fotosintesi in base alle variazioni di luminosità alle quali è soggetta la superficie fogliare della vite sono state effettuate prove di ombreggiamento che hanno messo a confronto le performance di diverse forme di allevamento. Inserendo sensori di nuova generazione a livello delle chiome è risultato, ad esempio, che allâinterno della vegetazione la capacità di assimilazione della luce è identica sia nel caso di un sistema a cordone speronato che di una chioma lasciata libera.
Tra le due alternative, tuttavia, il sistema a cordone libero è risultato il metodo più efficace per sfruttare al massimo i colpi di luce. Le chiome rese troppo strette da coppie di fili di acciaio vedono infatti limitata la funzionalità fogliare. âIl sistema a cordone libero ha inoltre evidenziato che, anche se si effettua una cimatura drastica, le foglie sono tutte funzionali e quindi la maturazione non si rallentaâ ha concluso Intrieri.
Il clima e le peculiarità territoriali dove il vigneto è collocato costituiscono un imprescindibile punto di riferimento per valutare le soluzioni più adatte. In armonia con la natura e anche grazie ai progressi della scienza.
Riflessioni
Essere amante e appassionato di vino, averne fatto unâesperienza semisecolare di evoluzione e di gusto da varie provenienze con un rapporto diretto con cantine private, di famiglia e di mercato, con occasioni di scambio tra amici con un ampio spettro di esperti ed operatori in una ampia porzione dei territori del mondo, forse facilita il compito che mi prefiggo, che si riduce a qualche riflessione resa possibile dallâevoluzione della tecnologia e della conoscenza scientifica e di campo.
Avere cura da quasi due anni della rubrica sul sito ASA dâinformazione allo squarcio aperto sul nostro pianeta Terra dai satelliti come stazioni dâosservazione attorno alla Terra è altrettanto favorevole ai commenti, forse banali, che farò, perchè il viso di Monica mi è simpatico, e la sua penna è felicemente ispirata a colpire nel âcuoreâ la materia che costituisce il motore della generazione del vino: i suoi zuccheri ed il loro percorso dal grappolo al sorso per generare il morsetto carezzevole o incazzato di un vino...
Questo percorso è influenzato come ogni percorso per terra, cielo e mare dalle condizioni metereologiche su cui i così...detti esperti capiscono âtuttoâ solo âdopoâ!
Monica, in Teatro Naturale, con sicurezza afferma:
â...è un dato di fatto il significativo interesse dimostrato dai produttori moderni per i progressi della scienza viticola ed enologicaâ...
â...Così, la conoscenza tecnica acquisita in Italia e nel mondo da parte di numerosi viti-vinicoltori ha raggiunto ottimi livelli. Lâobiettivo di ciascuno, divenuto talmente imperioso e condiviso sul mercato da apparire quasi scontato, è la qualità , che va garantita a dispetto delle bizzarrie meteorologicheâ.
Con spontanea ricerca di verità , propone gli esiti di un âconvegno sulla gestione in verde della chioma del vigneto promosso lo scorso dicembre a Sona (Verona) dal Consorzio Tutela Vino Bianco di Custoza.
Appare evidente quanto la âgestione in verde della chioma del vignetoâ sia parametro significativo âsul campoâ.
Cerchiamo riferimenti più precisi:
a - Attraverso la gestione della struttura e della geometria della chioma, ad esempio, si può condizionare sia il rapporto tra foglie e uva che i processi di maturazioneâ.
b - la foglia quanta più luce riceve tanta più capacità fotosintetica sviluppa â con benefici sulla concentrazione degli zuccheri â comprendiamo bene perché sia influenzata da:
la forma di allevamento â più o meno libera - e dai
momenti in cui effettuare operazioni come potature o cimature dei germogli e quanto
vadano accuratamente calibrati
c â quanto lâ orientamento dei filari possa influenzare, sulle pendenze dei rilievi, lâeffetto âombraâ e lo scambio termico
Una prima serie di correlazioni statisticamente affidabili è pertanto auspicabile:
1 - la libertà dâintervento volta a modificare od orientare la forma che assumerà lâallevamento in vigna ha un ampio campo di variabilità che dipenderà da fattori autogeni e da interventi esterni in funzione di fattori influenzanti concomitanti, come le condizioni di calendario, quelle geologico-geografiche ambientali e metereologiche
2 â Oltre alle varianti naturali e del territorio, diventano così variabili operative quelle di condizionamento della crescita della chioma, degli effetti di luce ed ombra indotti, della ventilazione, della protezione da precipitazioni a debole o ad alta intensità , della capacità di ripresa delle condizioni di forma dopo un evento naturale od artificialmente indotto.
Le variabili sono tantissime. I tre secoli di vantaggio acquisiti dalle annotazioni della viticoltura storica francese in vigna ed in cantina riconfermano lâevidenza del valore attribuibile alla âtradizioneâ dallâesperienza, in quanto è acquisito come queste variabili hanno ciascuna ed insieme un peso nella determinazione della qualità del frutto, cioè dellâuva, e, conseguentemente, nellâevoluzione della qualità in cantina del vino.
Per ora siamo solo alla rassegna di alcune delle variabili dipendenti dallâambiente esterno, dalla parte dellâaria, che effettivamente rappresenta una variabile stagionale, annuale, più o meno ripetitibile. Un analogo processo di indagine darebbe risultati positivi anche con lâosservazione del meccanismo di trasporto nel terreno, soprattutto da parte dellâacqua.
Ebbene, ecco la prima osservazione: finalmente ho trovato una âbasic informationâ che soddisfi lâelaborazione e lo sviluppo di una teoria di riferimento su cui possa fondarsi unâindagine statistica di osservazione fotografica, suffragata da ogni correlazione di rappresentatività delle immagini, che ha costituito la âbackground informationâ delle ricerca messa in atto nello scorso autunno dal gruppo di osservatori coordinati dal programma-progetto âFRASCATIâdi ESA.
Cerco di ricuperare la sintesi pubblicata nel sito dell'Associazione Stampa Agroalimentare per evidenziare le fasi operative che presenta ed attendere... ancora quali possano essere i risultati, che â forse per mia ignoranza â non mi risultano ancora divulgati... Ricuperato il documento dellâaprile scorso, mi rendo conto che questo aspetto era proprio quello di cui nella mia ignoranza... sapevamo di più... ma sempre pochissimo!
âNel 2004 Hilde Chevillot nel sud della Francia aveva iniziato a misurare le dimensioni delle foglie di vite prendendo nota di ogni piccolo segno di malattia e stimando a fianco il grado di maturazione dellâuva. Sembra un dato di grande successo il cui contributo è apparso molto importante. Il progetto Bacchus â iniziato nel 2001 â ne ha preso immediatamente coscienza.â
Il salto di qualità nelle conoscenze atteso dal progetto FRASCATI cerca di ridurre lâapprossimazione e la ripetibilità sperimentale, anche in altre colture, in altre specie di vitigni. Fare squadra è importantissimo: lâesame dellâimmagineria potrebbe effettivamente stimolare altre osservazioni interessanti, come è capitato a Damien Rolland, un altro agronomo francese... citato nella storia di Bacchus.
Per lâItalia il supervisore del progetto Bacchus è Luigi Fusco. Riporto un suo commento denso di promesse e di aspettative attese
â I satelliti dâosservazione terrestre oggi sono dotati di strumenti sofisticati in grado di operare in varie condizioni ottiche, radar e allâinfrarosso.
Possiamo correlare â a seconda della capacità di risoluzione del sistema satellitare - dati di composizione del terreno, dei pendii, di esposizione alla luce solare, di umidità nelle coltivazioni agricole.
Con i satelliti dei sistemi in corso di preparazione prenderemo ogni notizia sulla buona cura delle vigne, con i dati dei lavori e degli interventi durante la stagione....â
â... A Frascati ci sono 1800 ettari di vigna in unâarea di 50 km quadrati. Certo che le statistiche non sono lâunico obiettivo del programma di controllo della produzione di uva.
Stiamo cercando di acquisire informazioni utili al miglioramento qualitativo del vino, identificando le aree di coltivazione più promettenti, migliorando lâirrigazione e individuando le malattie...â
Interesse italiano allâopportunità offerta da FRASCATI
Provo a cercare su "Bacchus â Luigi Fusco", non trovo nessun documento nel web con risultati e commenti posteriori al febbraio 2006, mentre permane il silenzio dei giornalisti e soci ASA e di quanti potenzialmente leggano questa rubrica...
Non mi resta altra alternativa che richiamare lâinvito rivolto in Aprile 2007 da questa rubrica, che facilmente troverete tra gli articoli in archivio, rileggerlo e invitarvi a riconsidere il capitolo âCosa sappiamo e cosa vorremmo sapere di piùâ...
â... Con lâesplorazione satellitare radar le âbiomasse di vignaâ si trasformano in segnali di vitalità , a loro volta tradotti in âimmaginiâ, qualche volta anche di uva: lâosservazione deve consentire lâapprezzabilità di una correlazione di indici e colori ripetibile... In cosa consiste?
Da quello che comprendo, il âsistema di immaginiâ sotto controllo confirmatorio (quasi una caparra) ha dimostrato di essere sensibile a segnali dâinteresse (per aspetto? maturazione? quantità ? colore? contenuto zuccherino? altro? prima, dopo e durante la vendemmia?):
sulla superficie della vigna, tra i pampini e alla luce
ai segnali di cambiamento delle biomasse
Chiaramente ogni progetto di ricerca (in questo assunto mi sento a mio agio) parte inizialmente con un elenco di obiettivi correlabili a dati acquisibili che... più elevato è il grado dâinnovazione, più richiede di essere criticamente vagliato, corretto, riprovato, riscritto... per arrivare spesso a conclusioni diverse da quelle delle prime impostazioni... in ogni sua fase di riflessioni.
Eâ un iter che si svolge nel tempo, di durata imprevedibile... Per questo spesso si sforano le disponibilità finanziarie, per questo oggi si tende a fissarne pilastri vincolanti per potere avere la libertà -. anche morale â di richiamare convinzioni e correggere obiettivi...
Cosa è stato finora pubblicato e quanto altro potrà emergere dopo il brain storming di questi giorni del simposio di Montreux che rappresenta lo stato dellâarte delle osservazioni dallo spazio, su tutto il pianeta, aggiornato alla primavera del 2007...
Ma sul vino di Frascati?
Quante domande avrei da fare.
Quali potranno essere i limiti delle implicazioni di carattere brevettuale allâestensibilità delle esperienze? Quali i vincoli di carattere geografico e di... proprietà dei diritti dâimmagine?
Sappiamo che lâarea in osservazione a Frascati è di 24,5 chilometri quadri, poco più di un fazzoletto da 6x4, con un orientamento... compatibile con lâorbita di ERS-2 e con il suo radar.
Dallâaereoporto di Ciampino il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) ha fatto volare sul Dornier 228 il radar sperimentale E-SAR, che è caratterizzato da una risoluzione spaziale massima di 4 metri.
E-SAR può operare con segnali su cinque lunghezze dâonda differenti e con polarizzazione selettiva in modo da moltiplicare gli accoppiamenti di âsensitività â a specifiche âvariabili ambientaliâ e di âqualità â dellâoggetto allo studio.
Forse con questi dettagli e riflessioni ne sappiamo qualcosa di più, per comprendere e comunicare quanto sia faticoso e importante dare nomi e cognomi giusti, assegnare date e condizioni di acquisizione dei segnali, delle registrazioni, delle immagini... per arrivare a ragionare anche in prima istanza sul significato e lâaspetto delle stesse.
La verità è imbottigliata: aiutiamoci con cavatappi virtuali per capirne almeno frammenti importanti, tanto da scegliere con cognizione di causa e motivazione sostenibile. Il dinamismo della ricerca nello spazio e dallo spazio consente nelle sue frange di farne un uso di sano divertimento eno-gastronomico.
Enzo Lo Scalzo
Associazione Stampa Agroalimentare
RISPONDE MONICA SOMMACAMPAGNA
Gentile dr. Lo Scalzo,
grazie per aver letto con tanta attenzione il mio articolo: âPer un buon vino, lâimportanza strategica della fotosintesiâ (link esterno), basato sugli esiti di una tavola rotonda alla quale ho assistito a Custoza, dove sono stati presentati alcuni risultati degli studi del prof. Cesare Intrieri sulla gestione della chioma in verde. Una prospettiva particolare, originata dalle ricerche che il docente svolge da anni e che mi ha interessato per un motivo più ampio: come sfruttare le moderne conoscenze scientifiche per prendersi cura del vigneto in modo tale da sfruttare le valenze positive del clima odierno?
Il mio punto di vista è quello di una giornalista che âfotografaâ con le parole aspetti diversi di un mondo vitivinicolo sempre più interessato ai progressi della ricerca.
Grazie per il suo ampio e circostanziato commento, nato dalla sua collaborazione per ASA. Mi fa sinceramente piacere e mi interessa notare che, con la sua lettera, il focus della conoscenza si proietta su orizzonti ancora più ampi, sfruttando le potenzialità dei satelliti.
Il punto è: a che punto siamo con la campagna osservativa del progetto Bacchus? Quali sono le evoluzioni dal 2006 a oggi? Se la può confortare, su suo input, anchâio ho esplorato il web per cercare notizie sullo status attuale del progetto e sulle sue possibilità applicative ma, al pari suo, non ho trovato esiti recenti. Se qualcuno può illuminarci, ben venga!
Monica Sommacampagna