Mondo Enoico
IL 4 LUGLIO SARANNO FUOCHI D’ARTIFICIO. VERRA’ PRESENTATA LA NUOVA OCM VINO MA I GIOCHI SONO TUTT’ALTRO CHE CHIUSI
La Germania sta già attivamente protestando contro il divieto di zuccheraggio. L’Italia chiede di rivedere il sistema dell’estirpazione e i fondi ad esso collegati. Paiono certi alcuni punti: la riduzione sostanziosa degli aiuti alla distillazione e l’abolizione dei diritti di reimpianto dei vigneti
12 maggio 2007 | T N
Rispetto a qualche settimana fa, lo scenario è mutato, non radicalmente ma vi sono stati alcuni passi in avanti.
Vi è però una data limite, il 4 luglio, sarà presentata la proposta legislativa di riforma dellâOcm vino. Lo ha annunciato il commissario europeo allâAgricoltura, Mariann Fischer Boel, al termine della conferenza tenuta allâinaugurazione di Intervitis-Interfructa, a Stoccarda. Conferenza nel corso della quale il commissario ha fatto il punto della situazione, riepilogando i punti chiave della proposta di riforma.
âCredo che dovremmo abolire â ha affermato la Fischer Boel - gran parte delle misure di mercato, in modo da spendere soldi in maniera positiva e non per distruggere il vino prodotto. Credo che i fondi destinati finora a distillazioni e stoccaggi potrebbero essere più proficuamente messi nella disponibilità di ogni Stato membro che li possa spendere in maniera più appropriata e aderente alle necessità particolari: penso ad assicurazioni, aiuto per le vendemmie verdi, ristrutturazioni e riconversioni.â.
Su misure a favore degli espianti e abolizione dei diritti il Commissario ha voluto chiarie la linea politica della Commissione Ue âQualcuno nella contemporaneità di queste misure vi ha visto una contraddizione. Io non la vedo, in quanto le due misure lavorerebbero insieme verso lo stesso obiettivo: un mercato equilibrato in cui i produttori sono liberi di rispondere alla domanda. Le misure funzionerebbero in due step: primo, il regime di espianti riporterebbe equilibrio al mercato dando un contributo interessante ai produttori che si trovano in difficoltà . Una volta che ciò si è concluso, aboliremmo la restrizione ai nuovi impianti. Dal momento in cui i diritti dâimpianto vengono liberalizzati, i produttori competitivi darebbero liberi di produrre di più, e il settore sarebbe aperto a nuove energie in ingresso. Ma questa attività sarebbe governata da una domanda di mercato genuina, perché nel frattempo ci saremo lasciati alle spalle la situazione in cui le misure di mercato supportavano i prezzi od offrivano artificiali vie di uscita. Mi hanno fatto notare che gli espianti, in alcune zone soprattutto, potrebbero causare rischi ambientali. Di sicuro non voglio che la misura crei più problemi di quelli che è chiamata a risolvere, ed è per questo che funzionerebbe con un forte sistema di sicurezza, per il quale ci stiamo ancora consultando con il settore. Sottolineo da ultimo che la fine delle restrizioni agli impianti non significa libertà per tutti, con riguardo ai vini con indicazione geografica, in quanto questi sono regolati da norme nazionaliâ.
Sulle pratiche enologiche lâapertura della Fischer Boel è notevole, considerando lâintenzione di adeguarsi a quelle ammesse dallâOiv, ma con la promessa che i consumatori âsiano coscienti di quello che stanno comprando.â Unâassicurazione vaga e senza garanzia a fronte di unâaltra importante revisione della normativa, in materia, stavolta, di etichettatura. Pare infatti che la Commissione si accinga a porre termine allâattuale divieto per i vini da tavola di indicare vitigno e annata.
Eâ però sullo zuccheraggio che il messaggio del Commissario è particolarmente chiaro. âSono consapevole che la proposta di abolire aiuti ai mosti e zuccheraggio ha causato un poâ di sconcerto, ma è in linea con le regole del Wto. So di stare parlando in un Paese che usa lo zucchero, ed è proprio per questo che voglio dare un avvertimento: in una riforma di ampia portata come questa, è naturale che a livello di Stato membro si può uscire con qualcosa in meno di quello che si aveva prima, ma in nome di un obiettivo comune bisogna fare delle rinunceâ.