Mondo Enoico

APPROVATA LA DISTILLAZIONE DI CRISI PER 2,6 MILIONI DI ETTOLITRI, MENO DI QUANTO SI SPERAVA

La Francia potrà distillare fino a un massimo di tre milioni di ettolitri, di cui la metà di vino di qualità. Il prezzo che sarà riconosciuto ai produttori è di 1,914 euro per grado/ettolitro per i vini da tavola e 3 euro per grado/ettolitro per i vini Doc. Le cantine si svuoteranno

10 giugno 2006 | T N

Il Comitato di gestione per i vini ha votato le proposte della Commissione europea per aprire una distillazione di crisi per il vino in Francia e in Italia.
Per l'Italia la distillazione di crisi è stata aperta per un quantitativo massimo di 2,5 milioni di ettolitri di vino da tavola e per 100.000 ettolitri di vino di qualità.
Per la Francia può essere conferito alla distillazione di crisi un quantitativo massimo di 1,5 milioni di ettolitri di vino da tavola e di 1,5 milioni di ettolitri di vino di qualità.

Già dallo scorso gennaio molti Paesi europei chiedevano di togliere dal mercato importanti volumi di vino, tra questi l’Italia che aveva richiesto di distillare 3 milioni di ettolitri di vino da tavola e 100 mila ettolitri di vino Doc del Piemonte. La Francia invece aveva avanzato la richiesta di distillare 2 milioni di ettolitri di vino da tavola e 2 milioni di ettolitri di vini Doc. Spagna, Grecia e Ungheria avevano avanzato anch’esse richieste, seppur riferite a quantità più modeste.

Il prezzo che sarà riconosciuto ai produttori è di 1,914 euro per grado/ettolitro per i vini da tavola e 3 euro per grado/ettolitro per i vini Doc. I contratti di distillazione dei vini da tavola potranno essere sottoscritti in tutta Italia dal 3 a l 24 luglio prossimo, mentre per i Doc (Barbera d’Asti, Monferrato e Piemonte, Dolce di Ovada, D’Acqui, Asti e Monferrato, e Grignolino d’Asti e Piemonte) potranno essere sottoscritti dal 3 a l 14 luglio prossimo. L’approvazione dei contratti è prevista rispettivamente per i vini da tavola entro il 13 settembre e per i vini Doc entro il 28 luglio, mentre la consegna del vino in distilleria dovrà avvenire entro la metà del mese di dicembre.

“Una misura necessaria, ma non sufficiente – dichiara la Col diretti - per un settore trainante del Made in Italy agroalimentare che deve trovare nella riforma europea di mercato strumenti per garantire la competitività attraverso interventi strutturali e azioni di promozione per aiutare la commercializzazione anche nei Paesi extra Ue.”

“Secondo la Cia, si tratta di una misura utile per risolvere almeno in parte la stagnazione del mercato interno, soprattutto per quanto attiene ai vini comuni. Sul fronte dei prezzi sono troppo bassi per poter incidere sulle necessità di reddito delle nostre aziende. Tuttavia, il dato positivo è che alla vigilia della annunciata riforma dell’Ocm vino, programmata per l’anno prossimo, le cantine italiane potranno affrontare le nuove regole almeno senza il peso di forti eccedenze di prodotto.”