Mondo Enoico
Si ferma il declino del vigneto globale. Salva la produzione mondiale dei prossimi anni
La produzione torna ai livelli del 2006 dopo una serie di vendemmie terribili. Cresce soprattutto la produzione in paesi emergenti, come la Romania, ma anche negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. Incerte prospettive sul mercato, prevista un'offerta superiore alla domanda
29 ottobre 2013 | R. T.
La superficie europea a vigneto si contrae meno del trend degli ultimi anni. Un buon segnale per il settore, secondo quanto rilevato dall'Oiv che, il 28 ottobre scorso, ha presentato il quadro e le previsioni sulla vendemmia 2013.
Continuerà il declino dei vigneti in Spagna e anche, in misura inferiore, in Italia mentre tornerà a crescer in Portogallo, Romania, Grecia e Austria. Nel complesso nell'Unione europea nel 2012-13 si perderanno non più di 10-20 mila ettari vitati, quasi la metà del 36 mila registrati l'anno precedente.
Se in Europa sembra essersi fermato l'abbandono della coltura, continua lo sviluppo nel sud del mondo, anche se in vistoso rallentamento rispetto ai primi anni 2000.
Sarà soprattutto il vigneto sudamericano a continuare a espandersi, anche se a ritmi decisamente meno sostenuti. Il Cile dovrebbe mantenere le superfici stabili mentre in crescita vengono date in Argentina e Brasile. A fronte dello sviluppo in Sud America, il vigneto sudafricano si contrae di circa 8000 ettari mentre è dato in crescita in Nuova Zelanda.
Nel complesso, quindi, vi sarà ancora una riduzione del vigneto mondiale nel 2013 ma il declino sarà vistosamente rallentato e le previsioni di mercato fanno propendere per la stabilità nel 2014.
La produzione 2013 vi vino, esclusi mosti e succhi, è in crescita di circa il 10%. La produzione prevista dall'Oiv oscilla tra i 276,5 e i 285,4 milioni di ettolitri. Si tratta di buone notizie perchè, dopo anni di continuo calo, la produzione torna ai livelli del 2006 (282,6 milioni di ettolitri). Allora, però, la superficie mondiale vitata era superiore di circa 300mila ettari.
La crescita produttiva mondiale è merito indubbio delle buone performance dell'Europa che dovrebbe tornare ad avere una buona vendemmia dopo 5 raccolti consecutivi modesti.
In Spagna si brinderà, vista una produzione complessiva di 45 milioni di ettolitri, di cui, tradizionalmente, circa 5 saranno destinati a succhi e mosti. L'aumento produttivi, dunque, sarà del 23% rispetto alla disastrosa annata 2012. La crescita percentuale più elevata sarà però in Romania, col 79% di incremento, anche se la produzione, in termini assoluti, è piuttosto modesta, pari a 6 milioni di ettolitri.
Venendo ai top player del mercato europeo, in Francia la produzione dovrebbe attestarsi sui 44 milioni di ettolitri, in crescita del 7% rispetto al 2012. In Italia la crescita percentuale sarà più modesta, 2%, ma la quantità dovrebbe attestarsi sui 45 milioni di ettolitri, risultando così il Paese con la produzione più alta dell'Unione europea.
Altrove in Europa , si deve rilevare che la produzione della Germania è rimasta ad un livello molto vicino a 9 milioni di ettolitri, mentre la Grecia si è alzata raggiungendo i 3,7 milioni di ettolitri. Anche la piccola Croazia, con i suoi 1,4 milioni di ettolitri, contribuirà al risultato finale della Ue. Nel totale dei 28 pesi della Comunità la produzione dovrebbe attestarsi sui 163,9 milioni di ettolitri, con un incremento dell'11% rispetto ad anno precedente e molto vicino ai 164,9 milioni di ettolitri del 2009.
Volgendo lo sguardo fuori dall'Europa, la produzione dovrebbe crescere del 9,5% rispetto al 2012.
Gli Stati Uniti dovrebbero registrare un netto aumento, con 22 milioni di ettolitri, rispetto ai 20 dell'anno precedente. In Sud Amercia a deludere sarà il Brasile con meno di 3 milioni di ettolitri, ma nel resto della regione vi sarà un netto aumento. In Cile la produzione dovrebbe sfiorare i 13 milioni di ettolitri e in Argentina si toccheranno i 15 milioni di ettolitri, con una crescita del 27% rispetto ad anno precedente.
Buone notizie anche dall'Oceania. In Nuova Zelanda si raggiungeranno i 2,5 milioni di ettolitri, mentre in Australia dovrebbe arrivare a 13,5 milioni, un ottimo dato considerando che nel periodo 2009-2011 non aveva mai superato i 12 milioni di ettolitri. In lieve crescita, infine, anche la produzione del Sud Africa con 11 milioni di ettolitri, +3,8% rispetto al 2012.
Meno certa anche la prospettiva sui mercati. Ancora non vi sono trend di consumo consolidati ma, se si manterrà la tendenza 2010-2011, il consumo mondiale non dovrebbe essere superiore a 252,1 milioni di ettolitri. Nella migliore delle ipotesi, quindi, vi sarà un surplus produttivo di circa 10 milioni di ettolitri. La situazione dei prezzi non dovrebbe essere così drammatica perchè la bassa produzione del 2012 ha fatto esaurire tutte le scorte. Per la prima volta dal 2007, però, l'offerta di prodotto per l'industria sarà superiore alla domanda.
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