Legislazione
Etichettatura olio di oliva, svolta a campagna olearia già iniziata
Secondo il direttore di Confagricoltura Lucca - Antonio Dati - rischio per gli operatori di incorrere in inutili sanzioni nella fase iniziale di vigenza del nuovo decreto
02 novembre 2009 | T N
Approvato dalla Conferenza stato-regioni, dopo un fermo politico di oltre tre mesi, il decreto ministeriale sulla designazione obbligatoria d'origine dell'olio d'oliva che rimane in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
L'approvazione è di giovedì scorso, e porta con sé alcune importanti novità sulla semplificazione amministrativa, sulla designazione obbligatoria dellâorigine dellâolio, sullâiscrizione al SIAN delle imprese di condizionamento e sul sistema dei registri al fine di consentire la verifica da parte dellâICQ (Istituto Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi) della designazione dellâorigine.
Lo snellimento della burocrazia rappresenta una parte importante, non solo nel decreto ministeriale, ma anche nella pratica operativa disciplinata dall'AGEA in accordo con l'Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità . Chi deciderà di condizionare e imbottigliare olio dopo l'entrata in vigore del decreto, non dovrà più richiedere il codice alfa numerico alla provincia, ma basterà che inoltri una comunicazione telematica al registro unico istituito presso il SIAN e che riporti poi il codice attribuito su bottiglie e sugli imballaggi. Una importante abbreviazione della procedura che mette fine alle interpretazioni varie e diverse degli enti territoriali.
Inoltre lo snellimento della burocrazia riguarda anche gli olivicoltori che commercializzano olio allo stato sfuso e/o confezionato, purché ottenuto esclusivamente dalle olive provenienti da oliveti della propria azienda, molite presso il proprio frantoio o di terzi, per i quali lâobbligo di tenuta di un registro per ogni stabilimento e deposito, nel quale sono annotati le produzioni, i movimenti e le lavorazioni dellâolio extra vergine di oliva e dellâolio di oliva vergine, si intende assolto dallâinsieme delle informazioni disponibili nel sistema informativo geografico GIS, nel SIAN, nonché di quelle desumibili dalla relativa documentazione commerciale ed amministrativa, fermo restando quanto disposto dallâart. 2 del DM 4 luglio 2007 in materia di comunicazione dei dati di produzione.
Da non sottovalutare poi il sistema di gestione della registrazione telematica nell'elenco del SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale).
Per quanto riguarda i controlli, propedeutici al rispetto delle norme sull'etichettatura, questi saranno appannaggio di un registro telematico (anche questo nell'ambito del SIAN) su cui annotare tutte le produzioni, lavorazioni e movimentazioni degli oli. La competenza a gestire la rete dei controlli sul territorio è dell'ICQ. Nella fase iniziale si dovrà attribuire un codice unico a chi ne ha due (come ad esempio per i frantoi che imbottigliano) e uno a chi non ne ha, per accedere al registro istituito in ambito SIAN (imprese che iniziano l'imbottigliamento). Nella fase successiva ci sarà la verifica delle informazioni inviate al SIAN, che questo fa in automatico rispetto ai dati in suo possesso: in caso di discordanza l'ICQ deciderà se attivare i controlli incrociati per il tramite di AGEA.
Il decreto poi provvede anche ad abrogare la seguente normativa:
Il decreto 14 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 296 del 22 dicembre 2003;
Il decreto 29 aprile 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 126 del 31 maggio 2004;
Il decreto 4 giugno 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 143 del 21giugno 2004;
Il decreto 10 ottobre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n .243 del 18 ottobre 2007;
Il decreto 5 febbraio 2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 114 del 16 maggio 2008.
Il decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Secondo il direttore di Confagricoltura - Unione Provinciale degli Agricoltori di Lucca - Antonio Dati - una nota negativa è che il provvedimento sia stato approvato dalla conferenza Stato Regioni solo ora e che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale a campagna olearia avanzata: "questo rischia di generare una notevole confusione fra gli operatori del settore esponendoli ad involontari erronei comportamenti ed alle conseguenti sanzioni, che niente hanno a che vedere con la qualità intrinseca del prodotto, con la reale tracciabilità dello stesso e con la effettiva tutela del consumatore finale. C'è solo da auspicarsi che nel periodo transitorio prevalga il buon senso da parte degli organi preposti al controllo e che vengano impartite agli stessi idonee indicazioni da parte del Ministero".