Legislazione

Ici sui fabbricati rurali. Avanti piano

Il Governo smentisce ma un sentenza della Corte di Cassazione sancisce questa possibilità, colta al volo da parte dell’Anci dell’Emilia Romagna

11 ottobre 2008 | T N

L’imposta comunale sugli immobile potrebbe presto gravare sulle aziende agricole, o meglio sui loro fabbricati rurali.

“La “ruralità” di un fabbricato iscritto in catasto – si legge nella sentenza della Corte di Cassazione, sez. Tributaria, n. 15321 del 10 giugno 2008 - con attribuzione di autonoma rendita non esclude l’assoggettamento del fabbricato stesso all’Ici ma produce i suoi effetti solo ai fini (antecedenti) dell’accatastamento e dell’(eventuale) attribuzione della rendita in quanto questi due fatti costituiscono i presupposti indefettibili ma anche sufficienti perché un fabbricato sia assoggettato all’Ici.”

I fabbricati rurali non erano soggetti all’Ici, secondo la Corte di Cassazione - nel senso che il possesso di tali fabbricati non costituiva presupposto del tributo, in quanto gli stessi alla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 504 del 1992 non erano iscritti nel catasto edilizio urbano. I “fabbricati rurali”, quindi, non erano soggetti all’Ici non per già la loro “ruralità” ma, semplicemente, perchè gli stessi alla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 504 del 1992 non erano iscritti nel catasto edilizio urbano.

A questa sentenza ha fatto immediatamente riferimento l’Anci dell’Emilia Romagna che, in una sua circolare, ha fatto sapere che ritiene “chiarito che i fabbricati rurali sono soggetti ad Ici”.

La sentenza della Corte di Cassazione era passata inosservata ma la sua applicazione, tout court, aggraverebbe la già precaria situazione economica di molte aziende ma certo sarebbe un sollievo per la casse comunali.
Il gettito previsto dall’imposizione dell’Ici sui fabbricati rurali sarebbe infatti stimabile in più di 3 miliardi di euro, compensando così abbondantemente l’abolizione della stessa tassa sulle “prime case”.

Immediata, tuttavia, la sollevazione delle organizzazioni agricole che non solo hanno fatto rilevare l’impossibilità, per le imprese, di assorbire anche questo onere, ma hanno anche addotto valide motivazioni giuridiche e fiscali. L’imposizione dell’Ici avrebbe i caratteri di una doppia imposizione dal momento che l’impresa già paga il valore della rendita catastale attribuita ai fabbricati nell’ambito del reddito dominicale dei terreni.

Il Governo ha smentito la volontà di introdurre l’Ici sui fabbricati rurali e tramite il Ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi ha annunciato che verranno compiuti i passi necessari per la ricerca della soluzione di un problema che potrebbe avere effetti fortemente negativi per le imprese agricole.

Una rassicurazione che non convince fino in fondo.