Legislazione

Il Tar Lazio boccia il passaggio del Catasto ai Comuni

L'esercizio delle funzioni catastali, come il calcolo della base imponibile, è prerogativa dello Stato e deve essere uniforme su tutto il territorio nazionale. In atto una massiccia operazione di aggiornamento dei valori catastali

24 maggio 2008 | T N

La sentenza del Tar del Lazio ha di fatto bocciato il Dpcm del 14 giugno 2007 che trasferiva le competenze catastali ai Comuni.

Trasferendo ai Comuni la funzione catastale relativa alla fissazione degli estimi, e quindi lasciando che gli stessi potessero determinare in concreto la base imponibile di molte tasse (Ici, Irpef, Imposta di registro e ipocatastale, Imposta di successione e sulle donazioni).
Il Tar ha stabilito che non può invocarsi il principio della invarianza del carico tributario perchè lo stesso opera solo a livello di pressione fiscale generale (gettito statale più gettito locale) e non a livello del gettito delle singole imposte.

A proposito di questa decisione del Tar il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha dichiarato: “Essa rappresenta un passo molto importante sulla strada di un equo federalismo fiscale.”

Anche Confedilizia è assai soddisfatta del pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale: “La nostra costanza nella difesa dello Stato di diritto è stata ancora una volta premiata, siamo stati coperti di improperi, più o meno velati, da uomini del passato Governo quasi non sapessimo né leggere né scrivere. La riforma del Catasto in senso reddituale, per il quale si è pronunciato anche Berlusconi, può essere ora condotta in un quadro di chiarezza e trasparenza.”

Si segnala inoltre che è in atto una massiccia operazione di aggiornamento dei valori catastali,conseguente alle denunce di variazione intervenute, peraltro obbligatorie dopo gli interventi edilizi soggetti a Dia. L'Agenzia del Territorio sta notificando centinaia di migliaia di accertamenti contenenti nuove rendite catastali in aggiornamento:il cui incremento di valore rispetto al precedente, è mediamente del 20-30 %.