Legislazione

LA REVISIONE DEI VALORI DEGLI ESTIMI CATASTALI HA PROVOCATO UNA BUFERA DI REAZIONI, SI PREME PER UN RINVIO

Dopo che l’Agenzia del Territorio ha provveduto al riallineamento degli estimi a ridosso delle scadenze fiscali, è scoppiato il caso catasto. Le organizzazioni agricole e gli agronomi chiedono un rinvio, mentre dai Comuni arriva un altolà. La parola al Mipaaf

14 aprile 2007 | R. T.

Il 2 aprile scorso l’Agenzia del Territorio ha comunicato di aver provveduto a aggiornare i valori degli estimi catastali sulla base dei dati forniti dall’Agea.
Un’operazione che è apparsa immediatamente tutt’altro che neutrale sul piano fiscale per le aziende agricole che in alcuni casi hanno visto aumentare fino a cinque volte i valori dei loro estimi catastali.
E’ così scoppiata la bagarre.

Confagricoltura ha espresso il massimo allarme per l’evoluzione della revisione degli estimi catastali dei terreni, rivalutati con meccanismi automatici del tutto sganciati dalle realtà colturali delle aziende agricole. Un’operazione di tale portata, con enormi aggravi fiscali, resa nota pochi giorni dalla presentazione delle dichiarazioni fiscali, con effetti retroattivi a decorrere dal 1 gennaio 2006 è, a parere dell’Organizzazione agricola, anche non legittima sul piano tributario.
A questo punto occorre un ripensamento dei meccanismi adottati e la proroga delle disposizioni introdotte con la Finanziaria e con i provvedimenti collegati.

L'aggiornamento del catasto dei terreni agricoli va rinviato di un anno per l'impossibilità di adempiere in soli 60 giorni alla correzioni rese necessarie dagli errori che sono stati compiuti nell'attribuzione delle nuove rendite dall'Agenzia del Territorio con valori aggiornati. È quanto chiede la Coldiretti. I dati messi a disposizione dall'Agenzia del Territorio segnalano le particelle variate senza l'indicazione dei proprietari, rendendo in questo modo impossibile adempiere alle variazioni. Fondamentale è provvedere alla correzione di tutti gli errori anche perchè se non individuati per tempo, divengono definitivi comportando una non corretta elaborazione delle denunce dei redditi e un calcolo erroneo dell'Ici.

Il problema dall’aggiornamento del catasto terreni sta interessando centinaia di migliaia di produttori agricoli coinvolti. Occorre -sottolinea la Cia - intervenire tempestivamente per sanare tale situazione e ridare certezza ai produttori. Pertanto appare necessario un autorevole intervento del Parlamento al fine di sospendere l’applicazione della norma per l’anno d’imposta 2006 e farla decorrere a partire dal 1 gennaio 2007 ai fini delle imposte sui redditi e dal 1 gennaio 2008 ai fini Ici”.

Un'eventuale sospensione dell'aggiornamento del catasto dei terreni agricoli comporterebbe minori entrate per i Comuni e quindi - chiede Città del Vino - se venisse accolta la richiesta di rinvio avanzata da varie associazioni agricole "sarebbe necessario che lo Stato sospendesse anche i tagli della finanziaria 2007 alle amministrazioni locali, che comporterebbero minori entrate per 609 milioni di euro di trasferimenti statali".

“Il settore agricolo – afferma il Presidente Pantaleo Mercurio, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali – non può sopportare oggi un incremento della pressione fiscale così ragguardevole, tanto più se, come in questo caso, inaspettato. Far emergere casi di evasione o elusione fiscale attraverso l’integrazione di banche dati è un’azione meritoria, ma occorre attenzione e studio quanto si tratta di procedure di revisione complesse come quelle degli estimi catastali. Algoritmi e automatismi non possono sostituire in toto la conoscenza del territorio e la professionalità dei tecnici che devono essere considerati risorsa indispensabile per operazioni di questa natura ed entità. Un incremento generalizzato ed indiscriminato degli estimi – conclude Mercurio – non può e non deve servire ai Comuni per ripianare i deficit di bilancio o come conguaglio dei minori trasferimenti da parte dello Stato. Temo che, altrimenti, assisteremmo a una vera e propria valanga di ricorsi alle Commissioni tributarie da parte delle aziende agricole, aggravando in maniera insostenibile il carico di lavoro per gli organi dello Stato ma anche i costi per le imprese. Credo che occorra sospendere l’entrata in vigore della revisione degli estimi per le aziende agricole, dando così tempo e modo per stabilire procedure che consentano un riallineamento dei dati catastali realmente aderente con la realtà, che non impatti in maniera devastante sui bilanci, già provati, delle imprese.”

Nel frattempo, nche a seguito delle polemiche suscitate dalla revisione degli estimi, il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali ha convocato per martedì prossimo, 17 aprile, il Direttore dell’Agenzia del Territorio Mario Picardi assieme ai vertici dell’ Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
“Il Governo – ricorda il Ministro – con la Finanziaria ha assunto l’impegno di fare emergere, passando dalla revisione degli estimi, situazioni di elusione ed evasione legati anche ad immobili non più utilizzati per attività propriamente agricole. Una verifica – prosegue De Castro – voluta per trasparenza e legalità della quale siamo convinti e certamente non tesa ad aggravare il carico fiscale delle aziende agricole regolarmente operanti. Ci accerteremo che ogni azione già in atto o da intraprendere sia in linea con questo spirito primario”.