Legislazione

ALL’ISPETTORATO CENTRALE REPRESSIONE FRODI LA VIGILANZA SULL’OPERATO DEI CONSORZI DI TUTELA CHE POTRANNO SVOLGERE I CONTROLLI SUI VINI A DENOMINAZIONE D’ORIGINE

Firmato dal Ministro De Castro il decreto che assegna competenze e responsabilità nella filiera vitivinicola. Sebbene non sia la riforma della 164/92, tanto auspicata, rappresenta un primo passo, probabilmente verso il modello già applicato per Dop e Igp

02 settembre 2006 | Graziano Alderighi

Proprio alla vigilia della nuova vendemmia ecco giungere il decreto concernente la vigilanza sul controllo della produzione dei vini di qualità prodotti in regioni determinate (V.Q.P.R.D.).
Firmato dal Ministro De Castro il 4 agosto 2006, il decreto assegna ai Consorzi di tutela, i controlli sui vini a denominazione di origine sotto la vigilanza dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi.
Il provvedimento varato permette di dare immediatamente risposta alle esigenze di tutela e trasparenza, consentendo anche ad altri Consorzi, oltre ai 28 già autorizzati, di presentare domanda per formulare programmi di controllo.
Con questa apertura diviene inoltre possibile sperimentare specifici interventi mirati al controllo della qualità, anche con l’adozione di fascette e ologrammi anticontraffazioni, oggi particolarmente sentiti in talune denominazioni e realtà regionali.

Con la firma del decreto si chiude un periodo molto turbolento per il settore, che ha visto contrapposti i consorzi e gran parte dell’imprenditoria vitivinicola.
Questo provvedimento tampona una falla e fornisce maggiori garanzie tanto ai consumatori quanto ai produttori ma non rappresenta certo la soluzione definitiva al problema della regolamentazione dei controlli sui vini a denominazione d’origine.
E’ anzi probabile che il provvedimento ministeriale sia solo il primo passo verso una riforma più radicale, ovvero verso il modello già applicato per Dop e Igp, basato su un sistema di controllo ad opera di organismi terzi, sotto la vigilanza delle autorità pubbliche.
Un passo che però non può essere compiuto senza un adeguamento della 164/92.

“Nel decreto – afferma Andrea Sartori, Presidente dell’Unione italiana vini -, se da una parte è stato ribadito il ruolo dei consorzi di tutela dei produttori come organismi riconosciuti nell’espletamento di questa attività, dall’altra - ed è questa la vera novità - l’Ispettorato centrale repressione frodi è stato investito del ruolo di vigilante sull’operato dei consorzi. Il tutto in attesa di una riforma sostanziale della legge sulle denominazioni di origine, la 164/92, che tra le altre cose contempla proprio la materia dei controlli. Sottolineando la necessità di una riforma strutturale dei controlli - continua Sartori - il Ministro ha forse riconosciuto, di fatto, che oggi la rappresentanza dei consorzi non è corretta e a farne le spese è l’imprenditoria privata. Pur essendo evidente che il sistema dei controlli com’è strutturato oggi non è condiviso dalla filiera, ci rendiamo conto che il Ministro doveva uscire da questa impasse e lo ha fatto in modo equilibrato, confermando, oggi, il ruolo dei consorzi ma al tempo stesso individuando una struttura che attui la vigilanza sugli stessi, e soprattutto affermando a chiare lettere che questo decreto ha vita provvisoria, in attesa di una riforma strutturale del sistema.”