Legislazione

PER L’AGRICOLTURA 385 MILIONI DI EURO. SOLDI SCACCIA CRISI?

Dopo molte promesse, e dopo un primo fallimento, è stato finalmente approvato in via definitiva il decreto legge sul sostegno al settore agroalimentare. Mutui a lungo termine o contributi in conto capitale per le aziende agricole. La soddisfazione di Alemanno. “Luci e ombre” per le organizzazioni di categoria

07 maggio 2005 | T N

Dopo la Camera anche il Senato da' il via libera al decreto sul sostegno al settore agroalimentare consentendone la definitiva conversione in legge. Un provvedimento che ha avuto un percorso tormentato e che è salutato dal ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno come ''un segnale importante per tutta l'agricoltura italiana, ma soprattutto per quella del Mezzogiorno''. Un pacchetto di interventi, passato intoccato dall'aula di Palazzo Madama, che nel complesso vale 385 milioni di euro (120 per rifinanziare il Fondo di Solidarietà nazionale, 45 per i prodotti ritirati, 200 destinati alle Regioni per le calamita' naturali e oltre 20 a sostegno dell'Unire) e che è stato pensato ''per aiutare - ha detto Alemanno - tutte le imprese agricole in difficoltà e avviare così una profonda ristrutturazione del settore'' con il sostegno anche di altre misure ''che sono attualmente all'approvazione delle Commissioni parlamentari competenti''.

Nella sostanza il decreto introduce il principio della crisi di mercato, che scatta quando si verifica una riduzione del reddito del 30% rispetto al triennio precedente, migliora i benefici per le calamità naturali, potenzia gli interventi per la definizione del pregresso dei contributi previdenziali agricoli e favorisce la possibilità di accedere alla rateizzazione dei crediti Inps.
In tal senso, per venire incontro alle esigenze dei flussi di cassa delle imprese, viene concessa la sospensione, fino al 31 dicembre 2005, dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei lavoratori dipendenti dovuti per l'intero 2005.
Inoltre alle medesime imprese viene data la possibilità di accendere a mutui a lungo termine, assistiti dal contributo pubblico e dalla garanzia dell'Ismea oppure, in alternativa, di ricevere contributi in conto capitale con il meccanismo de minimis (cioè non superiore ai 3.000 euro per azienda e senza richiesta di autorizzazione a Bruxelles).
Infine il decreto legge riapre i termini concessi alle regioni per la contrazione di mutui con la cassa depositi e prestiti volti a integrare le risorse finanziarie dello Stato per gli interventi disposti a favore delle aziende agricole colpite dalla siccità del 2002.

Quanto alle reazioni del mondo agricolo la Confederazione Italiana Agricoltori rileva che si tratta di un provvedimento che ''presenta molte ombre, ma soprattutto la macchia della mancata cancellazione del comma 551 della legge finanziaria con il quale si permette di ricorrere in materia di quote latte anche ai giudici di pace e non soltanto ai Tar''.

Dello stesso avviso la Confagricoltura che sul tema evidenzia come ''la ristrettezza dei tempi non abbia ancora consentito di realizzare quanto promesso dal ministro Alemanno''.