Legislazione

Pochi gli emendamenti agricoli al milleproroghe

Tappe forzate per il decreto che deve essere convertito entro la fine di febbraio. Da esaminare molte centinaia di emendamenti ma solo dodici quelli che interesano il settore primario

29 gennaio 2011 | Graziano Alderighi

Il decreto milleproroghe è, da quando la legge finaziaria è stata bloccata, il nuovo "mercato delle vacche" in cui deputati e senatori cercano di proporre norme che favoriscono un certo territorio o alcune figure professionali o certe attività imprensditoriali.

Non a caso sono ben 1800 gli emendamenti che le commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio di palazzo Madama dovranno esaminare perchè depositati durante la seduta del 25 gennaio scorso prima delle 13, termine di scadenza.

Tra queste, tuttavia, solo dodici riguardano il settore agricolo e solo una pare avere un vero interesse generale.

E' l'iniziativa di Francesco Maria Amoruso (Pdl-Puglia) che fissa, fino al 31 dicembre 2011, le imposte di registro ipotecarie e catastali all’1% per gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze, effettuati da coltivatori diretti, braccianti agricoli e imprenditori agricoli professionali.

Nonostante lo sforzo dei senatori, tuttavia, il lavoro svolto potrebbe portare a un nulla di fatto, se, come rumors vogliono, il governo stia per presentare un maxi-emendamento che così cancellerà l'efficacia di tutti quelli presentati fino ad oggi.