L'arca olearia

Siete pronti? Entra in scena l’olio di oliva ozonizzato

Il processo di ozonizzazione fa sì che l’extra vergine mantenga inalterate le proprietà antiossidanti e assuma nel contempo le proprietà antimicrobiche dell’ozono. I ricercatori dell’Università del Salento hanno presentato un prodotto innovativo che può offrire effetti antiage ed healthy aging

16 gennaio 2010 | T N

L’idea? Nasce su iniziativa di un gruppo di giovani laureati e ricercatori assegnisti e dottorandi del Disteba, il Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’Università del Salento. Un’idea innovativa, nata in seguito ad un’attività di ricerca sulle proprietà dell’olio extra vergine di oliva ozonizzato e sui principi bioattivi estratti da piante svolta presso il laboratorio di Anatomia comparata e citologia.

L’obiettivo? Valorizzare i risultati del lavoro di ricerca attraverso lo sviluppo di prodotti e servizi che permettano la valorizzazione del territorio salentino e delle sue aziende. Con queste intenzioni è stato presentato a Lecce, martedi 12 gennaio, presso il Palazzo Adorno il progetto "Spin off sull'olio di oliva ozonizzato".

All’incontro hanno partecipato il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, nonché il presidente dell'associazione "Amici della Cultura" Armando Fiore, la docente dell'Università del Salento Luciana Dini e le rappresentanti della società "Astra bio sources" spin off dell'Università del Salento, Simona Carlà e Tiziana Carlà.

Per chi ignorasse l’utilità dell’olio ozonizzato, sappia che questo viene preso in grande considerazione nell'ambito della medicina e della cosmesi. Sarebbe dunque un’opportunità da non trascurare. L’obiettivo del progetto presentato a Lecce è di proporre infatti un impiego innovativo dell'olio d'oliva, presentando così un prodotto in grado di unire le diverse proprietà proprie dell'olio extra vergine a quelle dell'ozono.

Il progetto prevede pertanto l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva per scopi non alimentari; l’idea principale è l’ozonizzazione dell’olio d’oliva, affiancata a ricerca e sviluppo, per individuare e studiare l’attività biologica di sostanze bioattive naturali, le analisi chimiche sull’olio per determinarne la qualità, l’organizzazione di corsi di educazione e, aspetto non trascurabile, la formazione, con il dichiarato obiettivo di promuovere la conoscenza delle piante officinali nei settori di utilizzo farmacologico, cosmetico, alimentare ed erboristico.

L’idea per ora è strettamente legata al territorio salentino e alle risorse di quest’angolo a sud della Puglia, area notoriamente ricca di piante di olivo e officinali.
L’ulivo è dunque la pianta principe di questo territorio, ed è di conseguenza l’olio una delle sue più importanti risorse che si ricavano. Utilizzare di conseguenza tali preziose risprse del territorio potrebbe oltretutto rappresentare una valida alternativa per lo smaltimento delle risorse in eccesso, quelle per varie ragioni non più utilizzabili a scopo alimentare, ma che rappresentano purtuttavia un’importante materia prima nell’industria cosmetica.

Promotori dell’iniziativa sono la professoressa Luciana Dini responsabile del laboratorio di Anatomia comparata, Citologia e Istologia del Disteba e il dottor Armando Fiore presidente dell’associazione “Amici della Cultura”. L’idea, per le sue caratteristiche e gli scopi che si prefigge, è stata accolta con favore dall’Amministrazione Provinciale come un’opportunità di rilancio per il territorio salentino e l’economia ad esso legata, in quanto risulta essere innovativa nel panorama economico-aziendale del Salento.

Le caratteristiche del prodotto
Di cosa si tratta? Che prodotto è?
L’olio extra vergine di oliva ozonizzato unisce insieme le diverse proprietà dell’olio extra vergine di oliva e dell’ozono. Il processo di ozonizzazione dell’olio fa sì che questo mantenga inalterate le sue proprietà antiossidanti (date dal contenuto in polifenoli) e assuma le proprietà antimicrobiche dell’ozono.

L’olio ozonizzato possiede inoltre delle peculiari proprietà date dalla formazione, durante il processo di trasformazione, di molecole come gli ozonidi, in cui il doppio legame degli acidi grassi dell’olio viene saturato dai tre atomi di ossigeno, imprigionandolo e mantenendolo stabile, rendendolo disponibile e pronto all’uso per applicazioni topiche.

Cosa accade con l’utilizzo dell’olio ozonizzato per via topica
Ecco almeno tre impieghi da cui si possono ricavare dei vantaggi:

- l’olio ozonizzato fa aumentare il numero dei fibroblasti con conseguente aumento di acido ialuronico, collagene e glicosoaminglicani;

- rende il tessuto cutaneo più ossigenato e irrorato;

- e libera, applicato sulla pelle, dell’ossigeno nascente, il quale, combinandosi con l’emoglobina, ossigena i tessuti fino al livello muscolare.

Tutto quanto detto - precisano dal Disteba – è stato studiato in vitro e in vivo prima sugli animali poi sui pazienti.
E’ stato dimostrato, per esempio, che l’olio ozonizzato è risultato nettamente più efficace dei trattamenti tradizionali nelle guarigione delle ulcere sia di origine vascolare che traumatica e anche nelle piaghe da decubito notoriamente difficili a curare. Gli oli ozonizzati hanno effetto “antiage” e “Healthy Aging”; sono infatti in grado di prevenire il naturale invecchiamento della pelle e curare anche le malattie che spesso si instaurano in età avanzata (ulcere di origine vascolare e anche le ulcere da decubito) e, soprattutto al proprio domicilio.
E’ indicato per ogni tipo di massaggio ma idoneo anche come idratante dopo la doccia.
Abbinato al massaggio elimina dolori muscolari di varia origine.

Le caratteristiche del settore e gli elementi innovativi del prodotto
Il carattere innovativo di questa idea consiste nell’utilizzare per il processo di “ozonizzazione” l’olio extra vergine di oliva e, nel caso specifico della ricerca degli studiosi del Disteba, quello ottenuto da cultivar salentine che conferiscono al prodotto peculiari caratteristiche.

L’olio ozonizzato, come già evidenziato, è noto per le sue numerose proprietà biologiche, le quali ne permettono l’applicazione in diversi campi (dalla cosmesi alla dermatologia…) e dato che le caratteristiche dell’olio ozonizzato dipendono in gran parte da quelle della materia prima utilizzata, è stato deciso proprio per questo di confrontare le caratteristiche chimico-biologiche di olio ozonizzato ottenuto da olio extravergine di oliva salentino (in particolare dalle cultivar Ogliarola leccese e Cellina di Nardò) con quelle di altri oli.

Dal confronto – sostengono i ricercatori del Disteba – è emerso che l’olio salentino ozonizzato presenta caratteristiche peculiari che lo rendono più efficace nei vari campi di applicazione.

“La nostra idea progettuale – precisano dal Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell'Università del Salento – può di conseguenza essere indirizzata alle aziende produttrici di olio d’oliva interessate a estendere il proprio mercato in ambiti diversi da quello alimentare”. Le aziende che producono cosmetici a base di sostanze naturali, per esempio, ma anche i centri di estetica e massaggi, come pure i centri di benessere, le palestre, le associazioni sportive. Insomma, le idee sembrano non mancare. Difficile è metterle semmai in pratica. Vedremo.





Fonte: US Provincia di Lecce