L'arca olearia

Coldiretti contro tutti. Colpo di mano all’Unaprol

Cambiato lo statuto e il sistema di governance che estromette Confagricoltura da ogni decisione. Un colpaccio da 20 milioni di euro. Ora rischio di scissione?

05 dicembre 2009 | T N

Coldiretti non è nuova a questi colpi di mano.
Al Forum di Cernobbio fu annunciata la nascita della holding Consorzi agrari d’Italia che ha raggruppato sotto di sé il sistema dei Consorzi Agrari che sviluppa un fatturato di 3 miliardi di euro su 1300 punti di vendita.
Il sistema di gestione è improntato al modello duale, cioè prevede un Comitato di gestione e uno di sorveglianza con ampi poteri.
A capo dei due Comitati uomini Coldiretti.

A distanza di poche settimane, visto il successo di questo primo colpo di mano, ne è stato organizzato subito un secondo che ha visto protagonista l’Unaprol.

L’Unaprol ha infatti convocato, il primo di dicembre, un’assemblea straordinaria con la quale si è dato il via al cambiamento dello statuto e del sistema di gestione che, prima esperienza nel mondo sindacale italiano, diventa duale.
La gestione dell’Unaprol sarà così assunta da un Comitato di gestione e da un Comitato di sorveglianza che riducono anche le attribuzioni dell’Assemblea, di fatto accentrando ogni potere nelle mani di poche persone, tutte di derivazione Coldiretti.

Infuriata Confagricoltura che ha visto azzerata la sua capacità decisionale all’interno dell’Unione di produttori visto che tutti i suoi consiglieri nel Cda e il collegio sindacale, che era espressione di Confagricoltura, sono stati azzerati.

“Si è trattato di qualcosa più di un colpo di mano – ci ha detto Francesco Postorino, responsabile del settore economico di Confagricoltura – un classico colpo di mano avrebbe previsto la convocazione di un’assemblea per la sostituzione a maggioranza del consiglio di amministrazione. L’attuale scenario è molto diverso.”

Il sistema duale, importato dalla Germania e introdotto nel diritto societario italiano, prevede la separazione tra managment (Comitato di gestione) e azionisti e dipendenti (Comitato di sorveglianza).
Il sistema italiano, però, di fatto svuota i poteri dell’assemblea, concentra gran parte dei poteri di controllo e alta amministrazione nel Comitato di sorveglianza, ma non spezza affatto il cordone ombelicale tra i soci presenti in quest’ultimo e il Comitato di gestione.

Evidente l’anomalia.
Perché un’associazione rappresentativa dovrebbe avere un organo decisionale (Comitato di gestione) apparentemente lontano e separato dai soci?
Apparentemente perché il managment Unaprol non è indipendente. Non sono state chiamate figure esterne, basti pensare che il Presidente del Comuitato di gestione è Massimo Gargano.

Assicurandosi il controllo di Unaprol la Coldiretti ha di fatto messo le mani su un patrimonio indivisibile pari a 20 milioni di euro, oltre a trovarsi le mani più libere nella gestione di eventuali futuri finanziamenti e prebende italiane o comunitarie.

Confagricoltura è però pronta a dar battaglia.

“Stiamo valutando – ci conferma Postorino – quali strumenti e iniziative possiamo assumenre per tornre al rispetto del Dlgs 102/2005, che secondo noi è stato violato dalle decisioni dell’Assemblea straordinaria di Unaprol. Infatti, con l’attuale assetto di governace, vi è una violazione del principio di democraticità che, per legge, un’associazione di produttori deve garantire.”

Avendo ridotto i poteri dell’Assembeal e, di fatto, delegato ogni autorità ai due Comitati la gestione rislterà ancor più verticistica, meno espressione delle volontà delle associazioni locali.

Ignoto il futuro anche perché Confagricoltura non esclude alcuna opzione, compresa, anche se probabilmente si tratterebbe di estrema ratio, di abbandonare Unaprol.
“Saranno le associazioni dei produttori – conclude Postorino – a doversi esprimere in proposito. Certamente Confagricoltura farà presente le criticità di questo sistema e fornirà il supporto necessario alle proprie associazioni. Il quadro, inutile nasconderlo, non ci soddisfa minimamente.”