L'arca olearia
Olivagione 2009, altre testimonianze dalle regioni
Dopo l’indagine avviata sabato scorso, proseguiamo presentando altre coonsiderazioni, raccolte direttamente per mano dai produttori. In Puglia? Secondo Elia Pellegrino sono alquanto perplessi sull'inizio o meno delle operazioni di raccolta
07 novembre 2009 | T N
Ecco il link per prendere visione dell'inchiesta avviata nel numero scorso di "Teatro Naturale" (link esterno), e, a seguire, altre testimonianze che ci sono giunte in Redazione.
PUGLIA
Le prospettive agronomiche di questa campagna olearia sono ottime sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo; persiste una situazione metereologica alquanto avversa con un'alternanza tra abbondanti pioggie e sole splendente che, non agevola la maturazione ed il rendimento ottimale della varietà coratina.
Le rese sono al momento ben al di sotto delle aspettative e delle medie stagionali; su un campione di oltre 600 q.li di olive dal 11 al 14% per una varietà come la coratina, che solitamente ad inizio novembre con un'invaiatura del 20/25% dovrebbe esprimere il 16/18%, è sicuramente un risultato scarso. Altre varietà testate:
pesciolin q.li 200 resa media 12%
carolea q.li 150 resa media 14,5%
peranzana q.li 50 resa media 9,50%
Prezzi olive coratine da â¬. 32 a â¬. 36 per q.le franco frantoio
Gli olii da agricoltura biologica, per le prime analisi multiresiduali effettuate, non presentano problematiche di residui da deriva di fitofarmaci, problema che ha danneggiato non poco i produttori bio nelle ultime tre campagne olearie.
Sotto il profilo del mercato, la situazione attuale è di forte calo con quotazioni odierne di â¬. 2,80 per kg rispetto alle â¬. 3,25 della settimana precedente; poche le scorte disponibili e molto scarsa la richiesta di prodotto.
La tendenza a breve è di ulteriore ribasso. Limitate le produzioni a denominazione d'origine e bio; al momento non si segnalano scambi rilevanti.
I produttori sono alquanto perplessi sull'inizio o meno delle operazioni di raccolta. Forse si aspettavano una maggiore remunerazione in considerazione delle nuove normative a riguardo dell'etichettatura obbligatoria sul Made in Italy, su lla neonata I.O.O. (Italian Olive Oil 100%) e su quanto, da diverse fonti era stato "propagandato" come il vero toccasana per l'economia agricola del nord barese; ancora una volta si riscontra malcontento! La mia speranza personale è che non si ritorni tutti in piazza come negli anni passati andando a peggiorare ulteriormente la situazione!
Elia Pellegrino
Pellegrino, Andria link esterno
SARDEGNA
Previsioni di quantità : per quanto ci riguarda prevediamo circa il 60% dellâannata scorsa, ma è ancora presto per determinare il tutto.
Previsioni di qualità : Il frutto si presenta sano le condizioni climatiche sono state finora buone per cui ci si aspetta un risultato qualitativamente molto importante.
Al momento siamo allâinizio della raccolta, e a parte il poco prodotto non ci sono particolari problematiche.
Nella mia regione penso che lâolivicoltura sia cresciuta molto sotto il profilo qualitativo, purtroppo devo constatare che come d'altronde a livello nazionale non si trovano oli sia sul dettaglio specializzato che tantomeno sulla grande distribuzione riportanti le indicazioni dâorigine obbligatorie (noi lo facciamo da 10 anni).
Antonello Fois
Accademia Olearia, Alghero, Sassari link esterno
FRIULI VENEZIA GIULIA
L'annata a Trieste è sorprendentemente positiva in termini di qualità dell'olio, perchè abbiamo tenuto sotto controllo la mosca, ma anche in termini di quantità : le rese ad oggi della bianchera variano dal 18 al 22 %.
Io, in termini di produttrice e in termini di presidente del Comitato promotore dell'extravergine di Trieste, sono molto soddisfatta, specialmente perchè i produttori in tutta la provincia di Trieste sono molto attenti al programma di lotta integrata/biologica negli oliveti. Il risultato si verifica infatti sulla qualità finale del prodotto e sulll'ambiente che riversa poi le azioni positive nella vita salubre dei cittadini.
Per quanto riguarda invece l'obbligatorietà del Made in Italy in etichetta, non ho riscontrato difficoltà o polemiche, bensì un dato positivo verso la chiarezza al consumatore.
Elena Parovel
Parovel Group, San Dorligo della Valle, link esterno
CAMPANIA
La mia modesta impressione è che lâolivicoltura dei piccoli produttori sia finita definitivamente. Ne trarranno vantaggi i frantoiani che comprano olive a 27-35 ⬠(uno schifo). Lâentusiasmo viene meno pur davanti a prodotti di discreta qualità .
Antonino Mennella
Madonna dellâOlivo, Serre, Salerno link esterno