L'arca olearia
Il prezzo delle olive per la molitura. Si lavora per il giusto prezzo
Nel corso dell’olivagione c’è sempre l’incombente rischio di speculazioni sul prezzo delle olive. In due regioni del Nord, nelle aree Dop Riviera Ligure e Garda, ci si difende con i denti, per fini nobili
07 novembre 2009 | T N
Non parliamo di prezzi delle olive destinate a ricavar olio che non siano adeguati, altrimenti câè da arrabbiarsi. Eâ sempre la solita storia, câè sempre qualcuno che vuole approfittarne. Per questo si tenta in tiìutti i modi di fronteggiare possibili speculazioni, creando un sistema di difesa che riesca a tutelare il prodotto olio extra vergine di oliva in primo luogo, e successivamente gli stessi produttori onesti.
Veniamo alla cronaca. Nei giorni scorsi, ormai sono passate ormai alcune settimane, nellâarea della zona di produzione della Dop Garda sul quotidiano âLâArenaâ sono state pubblciate delle dichiarazioni che hannpo fatto storcere il naso al Consorzio di tutela dellâolio Dop Garda.
LA SITUAZIONE GARDESANA
Il presidente del Consorzio Andrea Bertazzi è rimasto di sasso quando ha letto lâarticolo sulla nuova campagna gardesana, non condividendo i dati riportati nell'articolo pubblicato appunto sul quotidiano scaligero nella giornata di domenica 18 ottobre: âsono dati che non corrispondono alla realtà olivicola del Gardaâ, ha tagliato netto, senza tanti giri di parole.
E così precisa, giusto per mettere tutto in chiaro: âil Consorzio di tutela Olio extra vergine di oliva Garda dop è l'unico ente accreditato, riconosciuto con decreto ministeriale, dal Ministero delle Politiche Agricoleâ. Cosa sta a significare tutto ciò; che altre figure non autorizzate, esterne dunque al Consorzio, non possono intromettersi in questioni che riguardano esclusivamente gli interessi di 500 produttori del Garda.
Andrea Bertazzi è battagliero, non si tira indietro: difende il territorio e il buon nome dellâolio che vi si produce. Per farlo, è evidente che deve partire dal prezzo delle olive.
Presidente Bertazzi, cosa câè di anomalo?
Câè che i dati presentati nell'articolo presentano una situazione ben diversa.
Si riferisce alla resa dellâolioâ¦
Sì, la resa dell'olio è più bassa e non rientra, come è scritto, tra il 16% e il 22%! Eâ assurdo, ma tra il 10% e il 15%.
Un errore, quello riportato dal quotidiano âLâArenaâ, mutuato da fonti interne alla Camera di Commercio di Verona, che può essere letto in altro modoâ¦
Non commento, non entro nella questione, ma affermo in maniera categorica che il valore al quintale delle olive Dop Garda oscilla tra i 90 e i 130 euro e non invece tra i 65 e i 95 euro comâè pubblicato.
La questione mi sembra che non si presenti solo da questâanno. Câè forse il tentativo di creare un poâ di disorientamentoâ¦?
Mi limito a dire che per un olivicoltore del Garda produrre olio Dop non può costare meno di 9 euro al chilo. Ciò che stupisce è che nel sito internet della Camera di Commercio di Verona i prezzi per l'oliva Dop Garda sono ancora più bassi!
Addirittura!
Sì, vanno dai 65 ai 75 euro!
Sembra quasi un colpo basso
Non lo so. Nell'articolo in questione vi era una netta sproporzione tra la quotazione dell'olio extra vergine Dop e la quotazione delle olive.
Come è stato possibile tutto ciò?
A noi manca, allâinternpo della Commissione della Camera di Commercio di Verona, un rappresentante del Consorzio di Tutela Dop Garda. Se ci fosse stata una voce dalla parte dei produttori della Dop Garda avremmo comunicato le giuste quotazioni.
Eâ una mancanza grave. Come è stato possibile che non vi sia un vostro rappresentante?
Le dico solo che il 70 per cento della produzione locale di olio extravergine arriva proprio dal Garda. Ora, ritengo che proprio in una situazione di grande crisi economica come quella attuale, l'olivicoltura non possa essere messa in ginoccchio. Proprio per questo, tutti noi che da tante generazioni siamo impegnati in questo settore, stiamo puntando a rendere il frutto del nostro lavoro più che soddisfacente. Lo stiamo facendo impegnandoci a certificarne l'origine Dop Garda, con il proposito di conseguire la giusta remunerazione.
LA SITUAZIONE LIGURE
In Liguria sono soddisfatti. Hanno stabilito che sarà di 14 euro Iva compresa il prezzo minimo delle olive, alla quartaâ, come dicono in Riviera, che corrisponde a 12,5 kg di olive. Il tutto rispettando i canoni della qualità secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione con resa pari al 20% e destinate alla produzione di olio extra vergine di oliva Dop Riviera Ligure.
A stabilirlo è il Consorzio di tutela della Dop Riviera Ligure.
Il prezzo, si sa, è importante. Consente anche un rimborso parziale del contrassegno con il quale i confezionatori sigillano le bottiglie di olio Dop messe in vendita: lâimporto dovuto al Consorzio per ogni litro passa così da 1 euro a 0,4 euro, grazie a una restituzione di 0,6 euro/litro in caso di comportamento virtuoso da parte delle imprese di imbottigliamento.
Eâ questo, in buona sostanza, il contenuto del Patto di filiera 2009/2010. Si tratta di un risultato molto importante, raggiunto nei giorni scorsi a tutela e salvaguardia dellâesistenza di aziende olivicole professionali che da anni si impegnano nella produzione di olive atte ad essere trasformate in olio Dop Riviera Ligure, mantenendo fede al riconoscimento indiscutibile del costo di produzione comunque elevato, della olivicoltura ligure.
La scommessa inorgoglisce i dirigenti de Consorzio. Il Patto diventa perciò uno strumento ancor più importante perché si prevede questâanno un raccolto che potrebbe rivelarsi eccezionale e che potrebbe di conseguenza determinare un drastico abbassamento dei prezzi allâorigine, mettendo in difficoltà i produttori.
A seguito di un ampio dibattito interno, il Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela dellâolio DopP Riviera Ligure ha deliberato in merito ai due valori di riferimento per lâacquisto di olive destinate allâolio DOP Riviera Ligure.
Il primo valore è relativo a un prezzo uguale o maggiore di 14 euro (Iva compresa) alla quarta di olive (pari a circa 12,5 kg di olive) destinate allâolio Dop Riviera Ligure (pari a 1,12 euro a Kg): chi assolve a un comportamento virtuoso ha diritto alla restituzione di 0,60 euro/litro sul prezzo del contrassegno.
Il secondo valore rappresenta un prezzo minimo per le transazioni di olive destinate allâolio DOP Riviera Ligure ed è fissato a 12 euro (Iva compresa) alla quarta (pari a 0,96 euro a kg), cifra al di sotto del quale il Consorzio si riserva di esercitare approfondimenti e la vigilanza che gli compete per legge, oltre che di dar vita a segnalazioni per le verifiche ispettive.
La questione olive è piuttosto delicata, tantâè che in molte zone la bassa valutazione delle medesime crea non pochi problemi. Per questo è particolarmente soddisfatto il presidente del Consorzio Riviera Ligure Francesco Bruzzo.
Quali sono le finalità di questa iniziativa?
Il Consorzio intende con questo strumento innovativo, primo ed unico nel panorama nazionale, tracciare la strada per un comportamento sempre più virtuoso da parte delle aziende della filiera dellâolio Riviera Ligure Dop. La strada di un miglioramento qualitativo delle produzioni di olive, strettamente legato ad una adeguata remunerazione della loro attività .
Perché occorre favorire una sempre più elevata qualità del prodotto e spingere a una maggiore redistribuzione dei vantaggi economici agli olivicoltori?
In un mercato in cui purtroppo lâolio di qualità non è ancora molto conosciuto sensorialmente, ma molto spesso discriminato unicamente in base al prezzo, dobbiamo distinguere la nostra produzione Dop e qualificarla. Il Consorzio propone la strada di una sempre più elevata qualità del prodotto e quindi la specializzazione delle aziende di produzione che tuttavia devono essere in grado di poter contare su unâadeguata remunerazione per il prodotto offerto.
Come pensate di monitorare lâapplicazione del patto di filiera in questa campagna?
Il monitoraggio sulla qualità delle olive destinate allâolio Riviera Ligure si baserà sullâintreccio tra esame delle fatture di acquisto che le aziende di molitura (consorziate e non) trasmetteranno al Consorzio e verifiche in azienda (oliveto e frantoio) condotte direttamente dal Consorzio.
Avete sostegno da parte delle istituzioni su questo cammino?
Le quattro Camere di Commercio liguri, coordinate da Unioncamere Liguria, si sono dimostrate sensibili a questa innovazione e come il Ministero delle Politiche Agricole collaborano fattivamente per il trasferimento dei dati in loro possesso, al fine di evitare di richiedere due volte gli stessi documenti alle imprese, cosa peraltro vietata dalla normativa in vigore. Dobbiamo infatti lasciare alle imprese il compito di fare il loro mestiere: produrre qualità . Sta a noi e alle istituzioni creare regole per uno sviluppo sano e duraturo della filiera: ne beneficerà il territorio e il consumatore finale.
Nel caso ne ravvisassimo lâopportunità potrà essere richiesta collaborazione agli organi competenti (Corpo Forestale dello Stato e Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi) che si sono dichiarati disponibili a svolgere eventuali approfondimenti.