L'arca olearia
OCM OLIO DI OLIVA: FINALMENTE RAGGIUNTO L'ACCORDO
Sebbene rimangano ancora molti lati oscuri, che verranno definitivamente chiariti con i regolamenti attuativi, l’organizzazione comune di mercato è divenuta una realtà. L'entrata in vigore è per la campagna 2005-2006. La parola d’ordine: disaccoppiamento
24 aprile 2004 | T N
Dopo 18 ore di negoziati e due proposte di compromesso della presidenza irlandese, l'ultima delle quali intorno alle 3 di questa mattina, il consiglio agricolo ha raggiunto a maggioranza qualificata - Spagna, Svezia e Danimarca hanno votato contro - l'accordo politico sulla riforma delle organizzazioni comuni di mercato dell'olio d'oliva, ma anche del tabacco, del cotone e del luppolo.
L'adozione finale dei due regolamenti (uno per olio d'oliva, tabacco e cotone ed uno per il luppolo) avverrà in una delle prossime riunioni del consiglio, dopo un ulteriore esame tecnico del compromesso da parte del comitato speciale agricoltura.
Nessuna grande novità rispetto alle molte indiscrezioni emerse nelle ultime settimane.
Per quanto riguarda l’olio d’oliva il tasso di disaccoppiamento, ovvero la parte di contributo svincolata dalla produzione, sarà di un minimo del 60%. gli Stati membri potranno decidere di aumentare questa percentuale.
Per il calcolo dell'aiuto sarà utilizzato un periodo di riferimento di quattro annate (1999/2002) invece delle iniziali tre. Il riferimento triennale continuerà invece ad essere utilizzato per il calcolo delle quote nazionali di produzione.
Gli stati membri potranno utilizzare fino al 10% del supplemento olio d'oliva per misure di qualità. La quota nazionale di portogallo e francia terrà conto dell'aiuto ai nuovi impianti effettuati dopo il 1998, in base ad un programma approvato dalla commissione. una corrispondente somma di 1 milione di euro per la francia e di 19 milioni di euro per il portogallo sarà aggiunta allo stanziamento per il settore.
La riforma entrerà in vigore a partire dalla campagna 2005/2006.
"La decisione di oggi – ha detto Franz Fischler, Commissario Ue all’agricoltura - invia un segnale forte ai nostri contadini, i nostri consumatori ed i nostri contribuenti: la nostra linea di condotta è volta verso una qualità competitiva, ecocompatibile e orientata al sostegno del settore primario. E queste riforme inviano un messaggio chiaro ai nostri partner di commercio, soprattutto i Paesi di sviluppo. Mentre altre Nazioni hanno innestato la retromarcia nelle loro linee di condotta, l'Europa non ha cambiato direzione."
“Esprimiamo soddisfazione – dichiara Giuseppe Ardito, presidente dell’Unapol - per il risultato, seppur questa sia moderata dall’incertezza di alcuni specifici punti riguardanti la riforma dell’OCM Olio su cui si è raggiunto l¹accordo tra i Paesi membri ed il Commissario Fischler. Secondo quanto apprendiamo, nel pacchetto degli emendamenti da noi proposti non è passata la modifica dell¹articolo 7 del regolamento 827 secondo cui chiedevamo specificamente di riconoscere quali associazioni di operatori, così come riportato dall’originale testo di Fischler, esclusivamente le cosiddette Organizzazioni di Produttori, ovvero le associaciazioni, le unioni dei produttori e l¹interprofessione. Prendiamo comunque atto - prosegue Ardito - delle dichiarazioni del Ministro Gianni Alemanno sulla sua volontà di valorizzare le associazioni dei produttori, augurandoci che proprio il 10% dei finanziamenti globali sarà quindi totalmente impiegato per la realizzazione dei programmi di qualità gestiti dalle OP, come da noi richiesto, e che le necessarie distinzioni saranno perciò apportate al momento della stesura dei testi attuativi. Solo così si potrà salvaguardare il ruolo dell’associazionismo le cui attività sono sempre state poste in primo piano dai regolamenti europei non ultimo il 1334/2002, ruolo che non può e non deve essere messo da parte proprio ora. Siamo convinti di trovare un appoggio pieno da parte del Ministro Alemanno che ha sempre dimostrato di avere a cuore l’Unapol, e l’intero mondo associazionistico olivicolo, nell’interesse di centinaia di migliaia di produttori associati.”
“Con la riforma ocm olio – afferma Paolo Bedoni, presidente della Col diretti - è stato raggiunto un risultato determinante per completare la nuova politica agricola europea con misure a favore delle colture mediterranee per sostenere le imprese che guardano al mercato, producono qualità e rispetto ambientale e vogliono rispondere alle domande dei consumatori. Un obiettivo che abbiamo raggiunto prima dell'allargamento dell'Unione Europea con il quale siamo riusciti a definire un quadro di riferimento certo per le imprese in una prospettiva di lungo periodo.”
“Un buon accordo, - ha commentato Massimo Pacetti, presidente della Cia - nonostante le difficoltà e le grandi incertezze dei mesi scorsi e delle ultime ore. E’ stato importante aver ribaltato un negoziato che dopo la riforma della Pac del 2003 sembrava avesse intrapreso la strada della non sufficiente attenzione per alcune delle nostre più importanti produzioni nazionali. Oggi, invece, possiamo dire che la fermezza del mondo agricolo italiano e della delegazione nazionale hanno determinato una coesione molto forte, consentendo durante la trattativa di modificare gli iniziali orientamenti della Commissione Ue. Per i prossimi anni avremo così la possibilità di un sistema di aiuti che rafforza il reddito e la competitività di migliaia di aziende agricole e contemporaneamente pone le basi per un riordino dei settori, adattandoli meglio al contesto internazionale, alla nuova Unione europea a 25, che dovrà essere punto di riferimento anche per le nuove regole Wto. Quindi, certezza finanziaria e tempi di adattamento alla stessa scadenza delle altre politiche Ue riformate possono consentire agli imprenditori agricoli, ai lavoratori e all’intera filiera dei settori produttivi nuove prospettive per affrontare le future sfide del mercato”.