L'arca olearia

Controllo della mosca delle olive con la lotta adulticida o con la repellenza

Generalmente considerati metodi scarsamente efficaci, spesso le strategie aziendali non ne tengono conto ma nuovi principi attivi e recenti esperienze richiedono almeno una riflessione

27 settembre 2008 | Alberto Grimelli

In Italia le strategie di lotta adulticide hanno una minore diffusione rispetto ad altri areali europei e non solo.
La ragione sta essenzialmente nella generale considerazione che questi metodi presentano ampi margini di rischio e scarsa efficacia.

Esperienze, per lo più empiriche, effettuate anni fa hanno diffuso tale credenza che non sempre corrisponde alla realtà.

E’ infatti vero che questi metodi richiedono un protocollo di applicazione estremamente preciso, occorre attenersi a rigide prescrizioni e a tempistiche ben definite.
Tale rigidità implica quindi una maggiore difficoltà di utilizzo rispetto al metodo larvicida, che prevede un trattamento al raggiungimento della soglia di intervento, senza particolari istruzioni se non quelle previste dalle norme in materia di utilizzo dei presidi fitosanitari.
Normalmente, inoltre, il metodo di controllo adulticida risulta più costoso del metodo larvicida.
Difficoltà nell’applicazione, costi, rischio di elevata fallibilità, in particolare se il protocollo non viene scrupolosamente rispettato, fanno normalmente propendere gli olivicoltori verso il metodo di lotta larvicida.

Lotta con un prodotto a base di spinosad
Il prodotto, un formulato in cui sono misceltati esca alimentare e principio attivo (spinosad), deve essere distribuito in banda di circa 15-20 cm di larghezza ottenuta con un getto unico e ugello singolo a file o piante alterne.
Per ogni singolo intervento la dose di prodotto distribuita è pari a 1-1,2 litri/ha.
Si dovrebbero iniziare i trattamenti alla cattura dei primi adulti, per continuarli fino alla raccolta, tenendo presente che il fitofarmaco ha un tempo di carenza di sette giorni, quindi, ogni sette – dieci giorni sarà necessario ripetere l’intervento per mantenere la copertura e l’efficacia del metodo.
Oggi sono ammessi 5 trattamenti massimo per l’oliveto (corrispondenti quindi a circa 50 giorni di copertura) anche se presto, stante le dichiarazioni della ditta produttrice, tale limite dovrebbe essere ampliato a 10.

In base a prove condotte in Toscana (Follonica e Castello di Brolio) dal 2004 il prodotto ha dimostrato buona efficacia, anche se in annate in cui la presenza di mosca è stata assai rilevante il contenimento non è stato completamente soddisfacente.
A Follonica nel 2006 la percentuale di infestazione totale, a partire dalla metà di settembre, è stata superiore al 20%, arrivando al 19 ottobre al 60%.

Il vantaggio del formulato commerciale a base di spinosad è nell’aver ottenuto la registrazione per l’impiego in agricoltura biologica, caratteristica che ne permette l’utilizzazione nelle aziende biologiche (Reg UE 2092/91).

Lotta a base di formulati repellenti
Anche per la lotta a base di prodotti repellenti possono essere formulate perplessità analoghe a quelle già enunciate per il metodo adulticida.
I prodotti a base di repellenti, e il caolino su tutti, sono dilavabili da una pioggia relativamente intensa, presentano un’efficacia dubbia in caso di infestazioni elevate.
La capacità di reprimere la mosca dipende infatti molto dalla durata della copertura con effetti variabili nelle diverse situazioni ambientali, il che lo rende, agli occhi degli olivicoltori, un prodotto a rischio.
Generalmente il trattamento a base di caolino va effettuato all’inizio dell’estate, dopo l’allegagione così da assicurare un’adeguata copertura fin dai primi voli della mosca delle olive. In casi di stagione poco piovosa, il trattamento ha efficacia per 60-90 giorni, ma con piogge di 10 millimetri o più la copertura si riduce sensibilmente e può divenire necessario ripetere l’intervento.
Per ottenere una buona copertura la concentrazione consigliata di prodotto è di 30 kg/ettaro, con un volume d’acqua necessario per effettuare il trattamento di 1200-1500 litri/ettaro.
E’ quindi ipotizzabile, per regioni poco piovose, che due trattamenti siano sufficienti a prevenire attacchi di mosca durante tutta la stagione di crescita e di sviluppo delle olive. Naturalmente, nel caso di stagioni piovose, può divenire necessario cambiare strategia di intervento, oppure eseguire molti trattamenti.
E’ utile tuttavia sapere che, da indagini preliminari, in oliveti in asciutto, il trattamento con caolino, eseguito subito dopo l’allegagione può potenzialmente ridurre gli stress da alte temperature aumentando la fotosintesi, la pezzatura e la colorazione dei frutti agendo anche sulla produttività

I costi
Il formulato a base di spinosad ha un costo di circa 20 euro al litro, ovvero 20 euro ad ettaro per ogni trattamento effettuato. Considerando la possibilità, per il futuro, di eseguire 10 trattamenti il costo totale ad ettaro, per il solo acquisto del presidio fitosanitario, sarà di 200 euro all’anno.

Il formulato a base di caolino ha un costo di 2,5 euro al chilo, ovvero 75 euro ad ettaro per ogni trattamento effettuato. Considerando, in condizioni di media piovosità estiva-autunnale, di dover effettuare 3 trattamenti il costo totale ad ettaro, per il solo acquisto del presidio fitosanitario, sarà di 225 euro all’anno.

Il prodotto a base di spinosad, tuttavia, richiedendo interventi più frequenti e continui risulta nel complesso decisamente più costoso.

Conclusioni
Se pensiamo singolarmente e unicamente a queste due strategie di difesa contro la mosca delle olive, probabilmente la scelta continuerà a ricadere sulla lotta larvicida.
Nel contesto di una visione integrata, ovvero che tenga anche conto delle peculiarità e dell’efficacia di altri metodi, questi metodi possono essere tenuti in dovuto conto.

Il caolino, in particolare, può essere sfruttato, in stagioni aride, per il suo duplice effetto, di contrato alle prime generazioni della mosca delle olive e di protezione per la pianta dalle alte temperature.

La strategia di lotta col formulato a base di spinosad può inoltre essere potenziata, nell’ambito dell’agricoltura biologica, con rame, oppure alternando tale tecnica con una lotta adulticida-larvicida a base di piretro o rotenone.
Nell’ambito della lotta convenzionale o integrata si può prevedere di iniziare a contrastare la mosca con la tecnica adulticida, per poi intervenire contro la generazione generalmente più dannosa con dimetoato o phosmet.

Possiamo quindi affermare che agli olivicoltori sono state date due armi in più, due strategie e due prodotti che però vanno gestite sapientemente.