L'arca olearia
Ottime prospettive commerciali per l’olio d’oliva italiano in India
Concludiamo il nostro incontro con il Presidente dell’Indian Olive Oil Association, con uno sguardo sul futuro del consumo. Quali produzioni estere saranno in particolare favorite?
03 maggio 2008 | T N
Concludiamo, con questa seconda parte, il nostro incontro con il Presidente dellâIndian Olive Oil Association, VN Dalmia.
- Il prezzo medio dellâolio di oliva è di circa 800 Rs, contro i 53-55 Rs del più comune olio di arachide. Cosa spinge il consumatore indiano a riservare unâattenzione privilegiata nei confronti degli oli di oliva? Eâ forse lâidea di puntare a una più corretta e salutare alimentazione, o semplicemente la conseguenza di un Paese economicamente sempre più ricco che si va orientando verso un bene di lusso?
Bene, lâolio di soia e quello dip alma sono quelli più usati ed il loro prezzo varia dale 70 rupie alle 80 rupie al litro. Lâolio di arachidi così come altri olii di semi costano di più. Lâolio di sansa di oliva attualmente costa 400 rupie al litro , lâolio di oliva 600 rupie, mentre lâolio extra vergine costa 750 rupie. Deve però considerare che lâolio di oliva è usato per 1/3 in quantità rispetto agli olii di semi e che il consumo dellâolio di sansa è lo stesso di quello extra vergine per scopo alimentare. Adesso ci aspettiamo che in conseguenza della riduzione di dazi allâimportazione, i prezzi scendano del 10-15%. Usato propriamente lâolio di oliva non è molto più caro rispetto agli altri olii di semi considerando anche gli effetti positivi sulla salute. Câè molto bisogno di migliorare la nostra salute nazionale ed è di questo che mi appresto a parlare.
LâIndia è il primo Paese al mondo con pazienti con problemi cardiaci (circa il 10% della popolazione soffre di tali patologie) LâUSA e lâEuropa sono al secondo posto con il 7%. Lâorganizzazione mondiale della sanità prevede che tali patologie diventerà la prima causa di decesso in India entro il 2015. 50 milioni di persone in India ne soffre e ci si aspetta che tale numero raddoppi entro il 2010. I più alti tassi di crescita delle patologie cardiache si riscontrano nelle giovani classi dirigenti delle società . In aggiunta il 31% degli indiani che vivono nelle città , sono soprappeso o obesi. 100 milioni di persone in India soffrono di pressione alta. Oltre il 40% degli indiani che vivono in città , hanno alti livelli di lipidi. La situazione è già adesso di emergenza nazionale.
Eâ indubbio che la crescente attenzione allâolio di oliva sia una diretta conseguenza dellâincremento della ricchezza, sia dei ceti più alti che di quelli medio-alti. In ogni caso è soprattutto la conseguenza di un più marcato bisogno di una dieta salutistica che comprende lâolio di oliva come prodotto salutistico alternativo.
- In veste di presidente dellâIndian Olive Oil Association lei è riuscito a far ridurre i dazi doganali sul prodotto. Cosa cambierà adesso, sul fronte del commercio? Quali produzioni estere saranno in particolare favorite?
Mi faccia soltanto dire che il principale scopo per cui è nato lâIOA è stato quello di spingere il governo a pensare allâolio di oliva anziché agli altri olii di semi. In precedenza e quindi prima della costituzione dellâassociazione, lâolio di oliva non era entrato nella consapevolezza o meglio nellâordine di idee, del governo in quanto lo stesso riteneva che lâolio di oliva potesse essere venduto solo a poche elitarie persone della popolazione indiana. Questâanno, 2008 prevediamo un incremento del consumo dalle 2.300 tonnellate alle 4.600 tonnellate con una crescita percentuale del 100%!
La crescita del suo consumo è stato sipportato ed incoraggiato dal COI che lo scorso anno ha incominciato unâattività promozionale della durata di 3 anni.
Grazie alla riduzione dei dazi allâimport, ci aspettiamo che I prezzi scendano nellâarco di alcuni mesi fino al 15%, ovviamente a parità di prezzi internazionali praticati ed a parità di cambio monetario. Con un decremento del prezzo ritengo che lâIndia possa importare fino a 5.300 tonnellate questâanno ossia il 15% in più rispetto alle previsioni. Il recente apprezzamento dellâeuro ha danneggiato le importazioni dalla zona dellâEuro in modo sensibile. La maggior parte dei benefici indotti dalla riduzione dei dazi sono stati compromessi dallâapprezzamento dellâEuro.
Un problema tuttavia rimane: il governo ha classificato gli olii grezzi separatamente da quelli raffinati e lâolio grezzo è tassato con lo 0%. Riteniamo che lâolio di oliva lampante possa essere qualificato come âcrude Oilâ olio grezzo e quindi per questo potrà godere del beneficio di una tassazione nulla in importazione. Noi vorremmo che anche lâolio extra vergine di oliva possa essere classificato in tale categoria in modo tale da poter godere dello 0% di tassazione.
Tutte le produzioni estere ne trarranno beneficio. Quando il mercato indiano cresce in modo esponenziale, tutte le nazioni avranno la possibilità di esportare i propri prodotti verso lâIndia. Naturalmente lâItalia e la Spagna essendo i principali Paesi produttori ne trarranno il massimo beneficio.
- LâItalia olearia vanta una posizione di grande prestigio nel mercato internazionale, come viene invece percepita in India?
LâIOA promuoverà lâolio di oliva in generale senza distinzione tra le diverse qualità o tra I Paesi produttori è una politica volutamente generica e non discriminatoria. Comunque il consumatore indiano sa già che lâItalia è da lungo tempo produttore di olio di oliva ma la Spagna, grazie ai grossi sforzi compiuti dal suo governo e dalle aziende olearie spagnole, ha incominciato anchâessa a fare breccia nellâimmagine collettiva come produttore di olio di oliva. Un poâ di tempo fa Italia ed olio di oliva erano sinonimi. Anche adesso lâItalia rimane sempre sugli allori grazie al suo passato. In altre parole lâItalia gode ancora dellâimmagine e della posizione raggiunta in passato. Non si sono fatti grossi sforzi concertati per promuovere lâolio di oliva italiano in India. Altre nazioni, ed in particolare la Spagna stanno attuando uno sforzo consolidato e concertato , quindi ben organizzato, per promuovere lâimmagine del loro olio di oliva in India. LâIOA, naturalmente, così come detto in precedenza, promuove lâolio di oliva che proviene da qualsiasi nazione, genericamente, senza alcuna discriminazione.
- In conclusione, da quanto tempo è operativa lâassociazione di cui lei è Presidente, ma soprattutto quali sono i propositi futuri dellâIndian Olive Oil Association?
I soci fondatori dellâIOA hanno incominciato a lavorare formalmente nel corso del 2006. lâIOA è stato quindi registrato ufficialmente nellâAprile del 2007 come organizzazione âombrelloâ, nazionale per produttori, coltivatori, distributori, importatori, utenti e consumatori di olive da tavola e olio di oliva. Gli ambasciatori in India dei Paesi produttori che sono componenti del COI sono altresì patrocinatori dellâIOA.
Gli obiettivi dellâassociazione sono:
- promuovere il consumo delle olive e dellâolio di oliva e quindi lâespansione del relative mercato.
- sviluppare la coscienza nella popolazione degli aspetti nutrizionali e salutistici delle olive e dellâolio di oliva.
- introdurre la loro standardizzazione nellâindustria e nel mercato. Le specifiche e le definizioni dellâolio di oliva in base alla legge indiana, non sono le stesse del COI o dellâUnione Europea. Sotto questo aspetto abbiamo già agito nei confronti del governo nazionale al fine di aggiornare ed adeguare la normativa relativa. Un meccanismo di imposizione ed ispezione si renderà perciò necessario per controllare che tutti i prodotti immessi nel mercato rispettino le nuove specifiche di legge.
- adottare delle procedure idonee a garantire il rispetto della normativa in materia di etichettatura riferita alle diverse qualità degli olii di oliva incoraggiandone la sua applicazione.
- ottenere analisi, studi nonché far circolare informazioni statistiche sui consumi, importazioni, produzioni ed altri aspetti legati al mercato delle olive e dellâolio di oliva in India.
FINE
Dobbiamo un ringraziamento a Massimo Occhinegro per la sua opera di intermediatore e di traduttore nei nostri rapporti con VN Dalmia
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