L'arca olearia
La potatura con agevolatori tra ergonomia e risparmio dei costi
Molte aziende olivicole scelgono di dotarsi di attrezzatura per la potatura al fine di ridurre le spese, ma non sempre ottengono risultati. Occorre infatti cambiare approccio davanti alla pianta
16 febbraio 2008 | Alberto Grimelli
Sul mercato esistono molte tipologie di agevolatori per la potatura.
Svettatoi, motoseghe e vari arnesi per il taglio.
Pneumatiche, elettriche o con motore a scoppio.
La scelta è ampia, così come i prezzi dâacquisto di questi piccoli girelli della tecnica.
Lâaffidabilità di queste attrezzature è notevolmente aumentata, gli interventi di manutenzione si sono ridotti e semplificati.
Nonostante questa premesse è necessario ricordare che lâacquisto di agevolatori per la potatura deve essere considerato un investimento e pertanto va sottoposto a un giudizio di convenienza.
Giudizio di convenienza
Unâattrezzatura agevolatrice completa per la potatura, sia essa pneumatica, elettrica o con motore a scoppio, costa alcune migliaia di euro, qualche centinaia per la sola forbice.
Lâinvestimento richiesto non è quindi tanto insignificante da non dover essere attentamente considerato, specie per le realtà più piccole.
Difficilmente, infatti, lâesborso trova giustificazione economica per chi ha poche decine di piante, ma anche per quanti conducono lâoliveto part time, in maniera non manageriale.
Si tratta infatti di un semplice calcolo:
Considerando una spesa media di 3.500/4.000 euro per dotarsi di unâattrezzatura completa e delle prevedibile vita media di queste macchine (10 anni), si avrebbe una quota di ammortamento di 350/400 euro allâanno. Considerando inoltre la quota di manutenzione media (50/100 euro allâanno) e i costi relativi ai consumi di carburante o di elettricità (50/100 euro allâanno), si arriva a un costo annuo di 450/600 euro, pari a circa 30 ore di lavoro (quasi 4 giornate lavorative) di un potino specializzato (circa 20 euro allâora).
Attrezzatura = risparmio sui costi?
Credo sia giunto il momento di sfatare il mito che sia sufficiente dotarsi di unâattrezzatura agevolatrice per ridurre i costi della potatura.
A tal proposito invito ad ascoltare, in TN media audio, lâopinione di Claudio Cantini, responsabile dellâazienda sperimentale del Cnr âSanta Paolinaâ.
La potatura tradizionale, in termini di tempi di lavoro, non si avvantaggia particolarmente dellâuso di attrezzature agevolatrici, semplicemente perché prevede un modellamento della pianta, anche in funzione estetica, che richiede un numero elevato di tagli e quindi molto tempo.
Perché lâattrezzatura agevolatrice sia effettivamente funzionale a un risparmio nei costi, occorre adottare un nuovo modello di potatura, che limiti il numero dei tagli, mediate interventi sulle sottobranche, con interventi solo da terra, senza quindi lâuso di scale, fatto che però riduce lâaltezza degli alberi a circa 4 metri.
In base a molteplici esperienze, se la potatura tradizionale richiede circa 20-30 minuti per un albero in piena produzione (15-20 anni), la potatura innovativa o âveloceâ richiede non più di 10 minuti a pianta.
In termini di risultati quanti-qualitativi, le ricerche che si sono succedute negli ultimi anni dimostrano che non si evidenziano risultati sostanzialmente diversi tra i due diversi modelli di potatura.
Ergonomia
Se si considerasse soltanto lâaspetto economico, lâacquisto di unâattrezzatura agevolatrice, per una piccola azienda, sarebbe sconsigliabile.
Nella scelta, tuttavia, occorrono considerare ulteriori fatti: ergonomia, riduzione del rischio di incidenti e riduzione dellâaffaticamento.
Le attrezzature agevolatrici, infatti, oltre a essere ergonomiche, consentono di abbattere in maniera sostanziale lâaffaticamento (unica eccezione lâattrezzatura con motore a scoppio, a causa del peso della macchina, essenzialmente un decespugliatore modificato) e di ridurre al minimo lâuso delle scale, grazie agli svettatoi o alle motoseghe da pota montate su aste, anche nel caso di potature tradizionali.
Il valore da attribuire a queste peculiarità delle agevolatrici della potatura è soggettivo, dipendente dal modello di conduzione adottato (terzializzato o gestione in proprio), dallâattenzione di ciascuno rispetto ai temi della salute e della sicurezza sul lavoro, oltre che dallâattitudine e dalle capacità fisiche del potino.
Gli agevolatori della potatura rappresentano unâevoluzione tecnologica utile allâolivicoltura italiana.
Lâadozione in azienda di tali macchinari va però valutata, in primis in base a un giudizio di convenienza economico, solo dopo in funzione dellâergonomia e delle caratteristiche tecniche e tecnologiche dellâattrezzatura.
Tali passaggi consentono una valutazione più distaccata del progetto di investimento, senza âimpulsi dâacquistoâ che possono generare disillusioni, con la conseguenza abbandonare in rimesse attrezzature poco adatte alla propria realtà e alle proprie esigenze.