L'arca olearia
Il potere di biocontrollo dei rizobatteri per combattere il marciume delle radici dell'olivo

Due ceppi di rizobatteri potrebbero servire come strumenti promettenti per la gestione della marciume delle radici dell'olivo, offrendo un'alternativa sostenibile ai prodotti agrochimici pericolosi
21 gennaio 2025 | 09:00 | R. T.
Gli olivi sono suscettibili a varie malattie, in particolare la putrefazione delle radici causata da Pythium spp., che presenta sfide significative alla coltivazione.
I metodi convenzionali di controllo chimico hanno limitazioni, che richiedono l'esplorazione di alternative eco-compatibili come le strategie di controllo biologico.
Uno studio marocchino ha valutato il potenziale dei rizobatteri nella gestione del marciume della radice indotta da Pythium schmitthenneri negli ulivi.
Sono stati esaminati 140 batteri isolati dalle rizosfere di olivo per attività antifungine contro l'agente patogeno in vitro. Dodici isolati hanno mostrato una promettente attività antifungina, identificata attraverso il sequenziamento del gene 16S rDNA come principalmente Bacillus, Pseudomonas, Stenotrophomonas e specie di Alcaligenes. In particolare, Pseudomonas koreensis (A28 e A29), Pseudomonas reinekei (A16) e Bacillus alotoleri (A10) sono stati i ceppi più efficaci.
Le indagini meccanicistiche hanno rivelato una produzione positiva di proteasi in tutti e dodici i isolati, con otto amilasi e cellulasi produttrici. L’attività della chitinasi era assente, mentre cinque fosfato tricalcio solubilizzato. Inoltre, otto acido cianidrico secreto (HCN), dieci ha sintetizzato l'acido indolo-3-acetico (IAA) e nove siderofori prodotti. La variabilità esisteva nella produzione di sostanze antimicrobiche, tra cui la bacillomicina (sette isolati), ituroina (undici isolati), fengycin (due isolati) e la tensiogna (tre isolati).
Le capacità di rizobatteri sulla crescita delle piante (PGPR) sono state valutate utilizzando le piantine di Brassica napus, mostrando una maggiore crescita delle piantine trattate rispetto ai controlli.
Gli esperimenti sulla serra hanno confermato l’efficacia del biocontrollo di P. koreensis A28 e Bacillus subtilis C6 contro la malattia della marciume delle radici dell'olivo.
Questi risultati suggeriscono che questi ceppi potrebbero servire come strumenti promettenti per la gestione della marciume delle radici degli ulivi, offrendo un'alternativa sostenibile ai prodotti agrochimici pericolosi.