L'arca olearia

IL MERCATO DEGLI OLI DI OLIVA SI APRE NEL NUOVO ANNO ALL’INSEGNA DELLA CALMA PIATTA

La tendenza è a un aumento delle quotazioni ma, per ora, le trattative sono limitate e non solo in Italia. Anche in Grecia e in Spagna si aspetta. Pochi scambi nel mercato dei futures. La nostra bilancia commerciale 2007 ha il segno positivo ma il valore delle esportazioni è diminuito

12 gennaio 2008 | Graziano Alderighi

Dopo un dicembre non effervescente, anche gennaio si apre all’insegna della calma.
Le quotazioni sono sostanzialmente immutate, anche se su base tendenziale si rileva una decisa ripresa delle quotazioni.

La raccolta è ormai al termine in tutte le zone produttive e anche gli scambi di olive segnano il passo con quotazioni oscillanti tra i 50 euro a quintale in Puglia fino agli 80 euro al quintale in Sicilia.
Conclusa la campagna olivicola è probabile un risveglio, anche deciso, della domanda industriale entro qualche settimana che provocherà dinamismo sui mercati, anche internazionali.

Non è infatti solo in Italia che gli scambi sono rallentati, anche in Grecia il mercato appare passivo, con listini sostanzialmente immutati.
Una delle cause di questa immobilità è probabilmente il generale vuoto nell’offerta, determinato sia da condizioni climatiche avverse sia da dilaganti notizie di imminenti rialzi dei prezzi.

In Spagna le trattative di mercato proseguono stanche. In tale contesto, le quotazioni di tutte le categorie di olio confermano i valori espressi nelle settimane precedenti. Qui la campagna non è ancora chiusa, anzi i frantoi, intanto, lavorano a pieno ritmo agevolati da condizioni climatiche ottimali.
Il mercato dei futures dell’Olio di oliva ha contrattato un volume complessivo di poche centinaia di tonnellate d’olio, con un prezzo che ha oscillato da 2.370 euro a tonnellata a 2.470 euro a tonnellata.

Bilancia commerciale 2007 in chiaroscuro
Secondo elaborazioni Ismea su dati Istat i primi otto mesi del 2007 hanno segnato una decisa ripresa delle importazioni, attestate 368 mila tonnellate, il 27% in più rispetto allo stesso periodo del 2006.
Anche sul fronte attivo della bilancia commerciale la variazione su base annua risulta con il segno più, sebbene i volumi esportati, pari a 222 mila tonnellate, siano solo del 3% al di sopra di quelli dei primi 8 medi dello scorso anno.

Tra i principali Paesi fornitori di olio di oliva e sansa si segnala la performance della Spagna che dall’inizio dell’anno ha spedito entro i confini italiani 192 mila tonnellate di prodotto, l’80% in più su base annua.
Nel periodo gennaio-agosto 2007 si registra una consistente crescita delle importazioni dalla Tunisia, mentre si è importato di meno da Turchia e Grecia.

Nella sezione attiva della bilancia commerciale si segnala il lieve incremento della domanda degli Stati Uniti e del Giappone, mentre il Regno Unito ha fatto segnare una progressione del 30%.
Stabili sui livelli dei primi otto mesi del 2006, invece, le richieste della Germania.
Si sottolinea che in tutti i principali mercati di destinazione dell’olio italiano il valore delle esportazioni è diminuito.