L'arca olearia

Produttività dell’olivo e fotosintesi: le cause di cascola e scarsa inolizione

Produttività dell’olivo e fotosintesi: le cause di cascola e scarsa inolizione

Stress idrico, alte temperature e fame d’azoto provocano cascola delle olive e scarsa inolizione, perché bloccano la fotosintesi dell’olivo. La loro relazione e come intervenire in campo

19 luglio 2024 | R. T.

Le giovani olive si stanno seccando sulla pianta, per poi cadere. La cascola è tutta colpa della siccità?

@Daniele ChimentelliL’inolizione, ovvero l’accumulo di olio nell’oliva, è inferiore delle aspettative. Tutta colpa della siccità?

Generalmente la siccità estiva, quella da luglio a settembre, diventa la causa unica di una riduzione della produttività dell’olivo, ma così non è, visto che una pluralità di fattori, tra loro legati, intervengono nella riduzione della capacità fotosintetica dell’olivo, quindi della possibilità di nutrire le olive, con conseguente cascola, o di ridurre le potenzialità dell’accumulo di olio nell’oliva, per le stesse ragioni.

L’ambiente mediterraneo è caratterizzato da estati calde e secche con elevata irraggiamento quotidiano e domanda evaporativa e significativi deficit idrico del suolo a lungo termine. Per mantenere un equilibrio tra l'offerta e la domanda di acqua, la risposta più immediata delle piante allo stress idrico è quella di limitare la traspirazione delle foglie mediante chiusura stomatica. Tuttavia, questo fa sì che anche la concentrazione intercellulare di CO2 si limiti, frenando così la fotosintesi.

La limitazione stomatica della fotosintesi mediata dallo stress idrico è stata ampiamente studiata ed è attualmente accettata come una delle principali limitazioni alla produttività delle piante in asciutta. Sotto grave stress idrico, è stato segnalato anche una regolazione deficitaria della capacità biochimica di assimilare CO2 con una riduzione della capacità massima di carbossilazione (V cmax), non legata alla chiusura stomatica.

Tutto questo influisce anche sulla distribuzione dell’azoto alle foglie. Normalmente l’azoto viene distribuito prioritariamente alle foglie giovani nelle aree più soleggiate, poiché hanno una maggiore capacità fotosintetica rispetto alle foglie vecchie o in aree ombreggiate. In caso di limitazioni della fotosintesi, però, la distribuzione dell’azoto può diventare meno orientata, con la conseguenza di diminuire il potenziale dell’olivo.

Lo stress causato dal deficit idrico del suolo e/o dall'alto deficit di pressione del vapore acqueo (VPD) potrebbe essere uno dei principali fattori responsabili delle deviazioni solitamente trovate dai valori ottimali teorici di distribuzione della capacità fotosintetica e dell'azoto foglia nelle chiome in funzione della massimizzazione della cattura della luce. Gli stomi delle foglie dell’olivo rispondono fortemente al deficit idrico del suolo e in particolare all'aumento del VPD, pertanto, in estate, quando VPD è alto, si verifica comunemente una limitazione stomatale della fotosintesi.

Cascola delle olive e scarsa inolizione: il ruolo di stress idrico, temperature e azoto

La riduzione della capacità fotosintetica dell’olivo, direttamente connessa con la produttività, perché dalla fotosintesi dipende la possibilità di nutrire i frutti in crescita e il successivo accumulo di olio, dipende quindi da una pluralità di fattori e non solo e direttamente dalla mancanza di acqua.

La prova è che oliveti esposti per ricevere l’irraggiamento solare solo al mattino, generalmente, hanno una capacità fotosintetica maggiore e una maggiore produttività. In questi olivi, infatti, quando il picco di assorbimento delle radiazioni è più elevato, cioè la mattina, il deficit di pressione del vapore acqueo (VPD) non era abbastanza alto da provocare la chiusura stomatica. Da cui una buona attività fotosintetica e la capacità di nutrire i frutti. Al contrario, l'assorbimento di radiazioni di picco, in oliveti esposti per ricevere luce soprattutto il pomeriggio, coincide con il picco giornaliero in VPD, la chiusura stomatica e una sostanziale inibizione o riduzione della fotosintesi. Si tratta di un dato importante, anche ai fini della gestione agronomica, dei due oliveti. Volumi d’acqua irrigua ed eventuali trattamenti dovranno tenere di conto di queste differenze, con l’oliveto irraggiato la mattina che avrà fabbisogni generalmente inferiori.

Esiste una relazione positiva tra il contenuto di azoto fogliale con sia la capacità fotosintetica delle foglie sia la densità del flusso quantistico integrato giornaliera ma solo in primavera, non in estate. Cosa significa questo? Significa essenzialmente che deficit idrici primaverili, non adeguatamente compensati con tecniche agronomiche adeguate, possono provocare una distribuzione non prioritaria alle foglie giovani dell’azoto, con conseguente riduzione della capacità fotosintetica in estate. In questi casi, quindi, potrebbe essere utile intervenire con un trattamento fogliare azotato estivo, compensando lo squilibrio. Questa è la ragione, tra l’altro, della presunta fame d’azoto di giovani foglie di olivo durante l’estate, con scolorimento complessivo: hanno ricevuto meno azoto del necessario durante la primavera.

La relazione tra capacità fotosintetiche e scambi gassosi è curvilinea. La temperatura delle foglie influenza anche gli scambi gassosi con una temperatura ottimale a 29 gradi. Di solito i picchi di temperatura si hanno nelle ore centrali della giornata, tipicamente nel pomeriggio. Quindi olivi con esposizioni per ricevere il massimo dell’irradiazione luminosa nel pomeriggio, anche in presenza di un discreto stato idrico, potrebbero soffrire di una limitazione biochimica all’attività fotosintetica, specie nelle settimane più calde. E’ quindi opportuno adottare le strategie agronomiche perché il picco delle temperature sia il più breve possibile, così riducendo i tempi di chiusura stomatica. La sovrairrigazione per aumentare l’evapotraspirazione o l’uso di polveri riflettenti potrebbero dunque essere utili allo scopo. Allo stesso modo un’adeguata potatura che possa favorire un maggiore ombreggiamento.

La limitazione della capacità fotosintetica dell’olivo è quindi funzione di una pluralità di fattori che, di volta in volta, avranno la priorità nel gestire le limitazioni fisiologiche.

Bibliografia

DIAZ‐ESPEJO, A. N. T. O. N. I. O., Emilio Nicolas, and Jose Enrique Fernandez. "Seasonal evolution of diffusional limitations and photosynthetic capacity in olive under drought." Plant, Cell & Environment 30.8 (2007): 922-933.