L'arca olearia
Attenzione all’infestazione multipla della mosca dell’olivo: l’influenza sulla lotta adulticida

La mosca dell’olivo tollera bene alte competizioni larvali nello stesso frutto senza risentire eccessivamente del fattore competitivo. La densità larvale non è, di per sé, un fattore limitante allo sviluppo di grandi popolazioni di mosca, dovendo regolare di conseguenza i parametri di trattamento della lotta adulticida
10 maggio 2024 | R. T.
La mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), in alcune annate, è presente a densità che possono provocare competizione larvale intraspecifica all’interno del frutto infestato.
La densità larvale nei frutti infestati è ovviamente funzione della densità degli adulti nel campo. Non è quindi infrequente, in stagioni complesse dal punto di vista fitopatologico, trovare più larve nella stessa oliva.
Tale eventualità, che la letteratura scientifica fino agli anni 1980-90 escludeva, sta diventando invece una prassi oggigiorno.
Ecco allora che può risultare utile capire come reagisce la mosca, o meglio gli stadi larvali di mosca, di fronte a una ipercolonizzazione dell’oliva.
Per determinare se B. oleae ha sperimentato conseguenze sulla densità a una gamma di densità larvali osservate sul campo, una ricerca californiana ha infestato le olive da una, due, quattro e sei uova, analizzando poi il tempo di sviluppo larvale e pupale, peso della pupa e la potenzialità che le pupe possano effettivamente sfarfallare.
Alla massima densità di uova, tutte le misurazioni delle prestazioni erano negative, con conseguenti pupe meno numerose e più leggere che impiegano più tempo a impuparsi ed emergere come adulti, e anche quando sono presenti solo due larve per oliva, le pupe risultanti sono significativamente più piccole.
La schiudibilità non è stata influenzata dalla densità delle uova. La mortalità larvale è elevata durante i primi 4 giorni di sviluppo ma non è influenzata dalla densità larvale. In generale, le densità elevate, oltre le 6 larve per oliva, hanno prodotto mortalità larvale oltre il quarto giorno, pesi pupali inferiori e una riduzione dell'emergenza degli adulti. Il periodo di sviluppo della pupa è aumentato di un giorno quando sono state utilizzate densità elevate.
L’aumento della densità non ha alcun impatto sul rapporto tra i sessi degli adulti risultanti né sul grado di sopravvivenza degli adulti.
Le differenze sono essenzialmente dovute alle scarse capacità di nutrirsi delle larve. Infatti, dando un nutrimento artificiale aggiuntivo alle larve aumenta sia il peso della pupa che la percentuale di sopravvivenza e sfarfallamento. Ne deriva, ovviamente, che olive di grandi dimensioni, come sono tipicamente le olive da tavola, possono nutrire molte più larve di mosca senza compromettere la loro sopravvivenza.
Attenzione all’infestazione multipla della mosca dell’olivo: l’influenza sulla lotta adulticida
Le esperienze sia agronomiche che scientifiche indicano quindi che, sebbene vi sia una competizione larvale nell’oliva nel caso di infestazioni multiple, questa non inficia lo sviluppo larvale se non in condizioni limite, con da 4 a 6 larve nella stessa oliva, e che la popolazione adulta che emerge da questa iperinfestazione non subisce limitazioni di performance.
E’ quindi chiaro ed evidente la densità larvale non è, di per sé, un fattore limitante allo sviluppo di grandi popolazioni di mosca delle olive e che, al contrario, la capacità di infestazione multipla è un fattore da ben considerare nelle valutazioni di contrasto alla mosca, spiegando anche variazioni molto significative e improvvise delle popolazioni adulte in determinati periodi.
A livello tecnico di campo, quindi, il parametro dell’infestazione attiva dovrebbe comprendere non solo il numero di olive infestate con larve vive delle varie generazioni, ma anche il numero delle larve per frutto, così da poter fare valutazioni e predizioni più complete sul ciclo di sviluppo e sulle potenzialità di infestazione delle generazioni successive, dato importante soprattutto nel caso di lotta adulticida.
Infatti, in caso di forte presenza multipla di olive infestate, con conseguente emersione di popolazioni numerose, andrebbe adeguata non solo la frequenza nel trattamento ma anche, eventualmente, la percentuale di trappole/spray ad ettaro per il contenimento dell’insetto. Viceversa non è influenzato il tempo di intervento, non essendo risultate variabilità temporali, se non minime, nello sfarfallamento in ragione di infestazioni multiple.