L'arca olearia

I residui di potatura dell’olivo per potenziare il cemento

I residui di potatura dell’olivo per potenziare il cemento

Le fibre naturali ottenute dai residui di potatura dell’olivo migliorano la resistenza alla flessione senza compromettere la matrice cementizia, grazie a una maggiore interazione con la matrice

29 aprile 2024 | R. T.

Sempre più attività di ricerca si concentra sull’utilizzo dei sottoprodotti della filiera olivicolo-olearia in diversi settori, per permettere il recupero di redditività.

Ricercatori del Politecnico di Jaen si sono concentrati sullo sviluppo di materiali ecosostenibili per la sostituzione del cemento Portland convenzionale. I cementi attivati dagli alcali, derivati da precursori ricchi di alluminosilicati e da un attivatore alcalino, sono stati un'area di interesse fondamentale. Tuttavia, le proprietà di questi materiali variano con i diversi precursori, causando problemi come il ritiro e la resistenza alla flessione.

I residui di potatura dell’olivo per potenziare il cemento

Per affrontare queste sfide, gli scienziati hanno esplorato il rinforzo dei materiali attivati con alcali attraverso l'incorporazione di fibre, sia sintetiche che naturali.

Questo studio ha comportato l'analisi comparativa di varie fibre, tra cui opzioni sintetiche come il polipropilene e le fibre di vetro, nonché fibre naturali come il sisal, la cellulosa e le fibre di potatura dell'olivo, alcune delle quali sottoposte a trattamenti specifici.

È stato mantenuto un contenuto costante di fibre pari all'1% in peso.

La matrice è stata formata utilizzando scorie di forni elettrici ad arco (EAFS) e ceneri di fondo di biomassa (BBA) come materie prime, mentre è stata utilizzata una soluzione attivante di KOH e K2SiO3. Sono state valutate le proprietà meccaniche, fisiche e termiche.

I risultati hanno dimostrato che le fibre naturali hanno migliorato la resistenza alla flessione fino al 20% e aumentato la duttilità della matrice, ma l'aggiunta di fibre ha influito negativamente sulle proprietà fisiche e termiche.

La resistenza alla compressione ha avuto un comportamento diverso, migliorando i valori nel caso di utilizzo di fibre di potatura di olivo trattate con soluzione di K2SiO3 o di fibre commerciali di cellulosa, fino al 9 e al 15%.

Vi è quindi un grande potenziale delle fibre naturali per migliorare le proprietà specifiche dei materiali attivati con alcali.