L'arca olearia

L’influenza dell’ossigeno in frangitura sulla qualità dell’olio extra vergine d’oliva

L’influenza dell’ossigeno in frangitura sulla qualità dell’olio extra vergine d’oliva

L'aumento della concentrazione di ossigeno durante la frantumazione produce un cambiamento significativo nella composizione volatile e nel profilo sensoriale

05 maggio 2023 | R. T.

Un nuovo processo di frangitura che prevede l'aumento del livello di ossigeno durante l'estrazione dell'olio di oliva vergine (VOO) è stato applicato per sviluppare nuove conoscenze sulla biosintesi dei composti responsabili della qualità sensoriale, nutrizionale e tecnologica dell’olio.

La singolare composizione dell’extra vergine è il risultato di una serie di processi fisici, chimici e biochimici che si verificano durante la procedura di estrazione. Le condizioni di estrazione, temperatura, tempo, aggiunta di acqua e disponibilità di ossigeno, possono modulare la composizione finale.

L'ultimo parametro, l'ossigeno, è un noto cofattore per le numerose attività enzimatiche endogene presenti nel frutto dell'oliva, soprattutto ossido-reduttasi.

Uno studio dell’Ifapa di Jaen ha esaminato l'influenza dell'ossigeno durante la frantumazione dei frutti di oliva sulle attività enzimatiche e sulla resa del processo.

Per lo studio sono state selezionate tre diverse cultivar: "Picual", "Arbequina" e "Blanqueta".

L'aumento della concentrazione di ossigeno durante la frantumazione produce un cambiamento significativo nella composizione volatile e nel profilo sensoriale; tuttavia, non sono state evidenziate differenze significative nel contenuto di acidi grassi, fenoli totali, pigmenti, tocoferoli e parametri qualitativi.