L'arca olearia
Il prezzo dell'olio extra vergine di oliva italiano salirà

Mercati al momento stabili ma manca l'olio di qualità in Grecia, Spagna e Tunisia. “E' il mercato dei paradossi – confessa Marcello Scoccia – con l'olio di semi di vinacciolo che costa di più dell'extra vergine.”
28 gennaio 2022 | T N
E' il momento di fare il punto del mercato in un momento in cui prevale la cautela, se non la paura.
La mancanza di piogge in questo scorcio di inverno fa temere già per la prossima campagna olearia e per il futuro delle quotazioni in primavera e in estate.
I grandi gruppi restano alla finestra, così mancano le operazioni sui grandi volumi che segnano i trend e indicano la via. Emergono quindi segnali molto contrastanti dal mercato che vanno ben analizzati e compresi.
Ci facciamo aiutare da Marcello Scoccia, operatore e analista oleario, nonché vice presidente Onaoo.
- Marcello, cosa sta accadendo sulle tre piazze principali?
Si stanno vendendo dinamiche sorprendenti, un unicum rispetto alle precedenti campagne olearie. Situazione che a volte disorientano e che lasciano perplessi, specie gettando lo sguardo oltre le prossime settimane. La quotazione dell'extra vergine greco, per diverse settimane, è stata inferiore a quella dell'olio spagnolo. Il prezzo dell'olio tunisino è allineato, a volte superiore, a quello dell'extra vergine spagnolo. La differenza di prezzo tra olio italiano e spagnolo è di 20-30 centesimi. Nessuno poteva immaginare simili trend alla vigilia della campagna olearia.
- Concentriamoci un attimo sulla Spagna
Siamo in una situazione di stallo. Tradizionalmente in questo periodo la quotazione tende a scendere per poi assestarsi. E' il momento dell'anno in cui si produce il vergine e il lampante. L'arrivo di grandi volumi di queste due categoria merceologiche manda in ribasso il prezzo anche dell'extra vergine. Oggi però non sta accadendo così e anzi il differenziale di prezzo di lampante ed extra vergine è ai minimi da anni. Circola la voce che le grandi cooperative spagnole vogliano assolutamente mantenere i prezzi sopra i 3 euro/kg. E' quindi assolutamente possibile che le quotazioni rimangano stabili o addirittura crescano nel caso di un inverno particolarmente siccitoso.
- La Tunisia può accaparrarsi qualche ulteriore fetta del mercato
Non credo poiché le previsioni di produzione sono state costantemente riviste al ribasso, dalle 300 mila e oltre alle 250 mila, alle 220 mila. E' un'annata media, se non mediocre. L'impressione è che stiano tentando di tenere alte le quotazioni per garantire comunque un'accettabile remunerazione agli olivicoltori piuttosto che per manovre speculative all'estero.
- E l'Italia?
Sembra che l'Italia stia più subendo che cavalcando il mercato. Il prezzo, in sé e per sé, non è particolarmente basso. Lo è se guardiamo al differenziale di prezzo con gli altri mercati. Per il primo prezzo siamo a 20-30 centesimi di uno spagnolo e 40 centesimi da un tunisino. Considerando che per l'Italia del sud si è trattata di un'annata di media carica, i modelli storici facevano ipotizzare un differenziale più vicino a 1 euro. Non è ancora escluso però che la forbice di prezzi tra olio italiano e straniero possa allargarsi in primavera, specie se ci sarà una ricerca di qualità.
- L'olio italiano è famoso per la sua qualità
Dispiace dirlo ma non è per la qualità dell'olio italiano in sé quanto per la mancanza di alternative. Non ci sono grandi volumi di olio di buona qualità, fascia premium, disponibili. I primi oli prodotti dalla Spagna a ottobre, della varietà Arbequina, per via delle temperature troppo elevate presentavano difetti di cotto e fermentato in molti casi. In Grecia manca il bacino produttivo di Creta, l'area più votata alla qualità. In Tunisia il caldo e la siccità hanno condizionato molto la campagna sotto il punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo. In Italia, oltre a buoni oli di Coratina, anche in Calabria e Sicilia abbiamo produzioni eccellenti. Se si vorranno imbottigliare oli di qualità, nelle prossime settimane, bisognerà guardare al mercato nazionale e forse allora il prezzo dell'olio italiano salirà.
- I buyer internazionali si lamentano però delle quotazioni alte dell'olio di oliva
Vero è che le quotazioni sono più alte che in passato ma non sono insostenibili a scaffale, anche considerando i rialzi anche degli oli di semi. Poi ci sono le mode e le tendenze in alcuni mercati che creano situazioni paradossali. Oggi la quotazione dell'olio di vinacciolo è 3,4-3,5 euro al litro, superiore a quella dell'extra vergine. Questo perchè in Oriente si è sparsa la voce di virtù salutistiche di questo olio vegetale.