L'arca olearia

“IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO”. UNA INIZIATIVA DI “TEATRO NATURALE” ALLO SCOPO DI SOLLECITARE UNA SVOLTA CONCRETA PER IL SETTORE

Coinvolgere tutti gli attori della filiera per invitarli intorno a un tavolo comune. E’ questo il proposito cui vogliamo dare seguito nel corso delle prossime settimane. Saranno invitati, senza preclusioni ideologiche, quanti hanno a che fare a vario titolo con l’olio di oliva

24 febbraio 2007 | T N

Lavorare per il bene comune.

Pensare alle necessità di un settore per troppi anni lasciato a se stesso.

Pensare di agire in tempo utile affinché non si disperda quel prezioso patrimonio di esperienze che si è andato stratificando nei secoli, e divenuto volta per volta nostro motivo di orgoglio e punto di forza dal quale partire per il rilancio, necessario e indifferibile, dell’intera filiera.

Questo almeno, nelle nostre intenzioni, è ciò che ci proponiamo oggi, in questo 2007 carico di grandi attese. Non è un proposito semplice. Occorre procedere con molta prudenza, ma con sollecitudine.

Il periodo di transizione che stiamo attraversando non può d’altra parte passare in secondo piano, né essere procrastinato. Siamo infatti chiamati tutti quanti – nessuno escluso – a una svolta convinta, in tempi brevi. Nessuno può dunque sottrarsi alla responsabilità di costruire una filiera più solida e strategicamente efficace.

I momenti di passaggio sono decisivi e nel contempo molto delicati: vanno interpretati e affrontati al meglio, onde evitare di perdere delle occasioni storiche. Come quella per esempio che ci ha visto fallire miseramente, rispetto alla Spagna, non avendo mai dato seguito alla necessità di avviare un “piano olivicolo nazionale”.

Dobbiamo ricominciare daccapo e non guardare più indietro, alle cose non fatte.
Occorre – adesso – raccogliere le adesioni di tutti i componenti della filiera, comprese quelle di coloro che rappresentano una voce parallela e periferica, ma altrettanto significativa, tuttavia, nella costruzione di una casa comune.

Si tratta di coinvolgere tutti, senza forme di pregiudizio o prevenzione: produzione, commercio, industria, ma anche i fruitori professionali del prodotto, le associazioni dei consumatori, la stampa specializzata, il mondo della ricerca…
E le Istituzioni, ovviamente – seppure con qualche cautela, quest’ultime; affinché non snaturino, com’è spesso accaduto in passato, le intenzioni originarie degli operatori del settore. Il rischio dell’intrusione politica resta alto, ma non si può nel contempo ignorare la valenza istituzionale da attribuire al tavolo di filiera.

Nel frattempo, in attesa di un’evoluzione del nostro progetto – da noi opportunamente denominato “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” – abbiamo in questi giorni espresso le nostre intenzioni, con inviti a partecipare al tavolo di filiera rivolti ai vari protagonisti in rappresentanza delle molteplici categorie coinvolte. Abbiamo di conseguenza avuto le prime convinte o timide adesioni. La necessità di avviare un processo di rilancio, la si legge d’altra parte nell’aria.

Per restare nella stretta attualità, la situazione generale è critica.
L’olio viene venduto pressoché in promozione, i margini di guadagno sono piuttosto esigui, anche per quelle aziende ben strutturate, con un’organizzazione solida ed efficiente. L’avanzata della Spagna è visibile a tutti, e la scarsa coesione della nostra filiera è altrettanto nota.
Occorre muoversi e agire concretamente. Perché, se da un lato il momento è critico, dall’altro la crescita dei consumi di olio di oliva nel mondo sono piuttosto promettenti. Il problema non è rappresentato dalla sola Spagna, ma anche dai nuovi Paesi produttori.

Ora, sappiamo bene che di incontri ne sono stati fatti tanti, in tutti questi anni. Non sono mancati di certo gli incontri, questo no; ma sappiamo altrettanto bene quanto siano stati per lo più vani, alcuni di questi tentativi: o perché i tempi non erano maturi, o perché mancava una volontà comune, una forte condivisione sui propositi.

Forse ciò che mancava era un collante che tenesse unite le varie forze in campo.
Il nostro proposito consiste nell’armonizzare intanto la filiera, poi nell’affrontare le problematiche del comparto in vista della redazione di un documento comune, senza con ciò ignorare le esigenze e le aspettative, legittime e tutte da prendere in seria considerazione, dei rappresentanti di produzione, commercio, industria, ricerca e comunicazione.

Riusciremo nell’intento? Ce lo auguriamo di cuore. Noi senza dubbio vogliamo fare la nostra parte.

Chiunque voglia avviare un dibattito, in vista dell’incontro che si svolgerà in data da definirsi, comunque entro poche settimane, può già farlo inviandoci le proprie considerazioni in proposito.

Luigi Caricato
Direttore responsabile di “Teatro Naturale”

Alberto Grimelli
Coordinatore editoriale di “Teatro Naturale”

La Redazione tecnica di “Teatro Naturale”



LE ADESIONI


SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 1. SECONDO RANIERI FILO DELLA TORRE L’ARIA DI DEPRESSIONE DEVE ESSERE CAMBIATA
(03 Marzo 2007 TN 8 Anno 5)
Tra scoraggiamento ed entusiasmo, lo richiede il momento, spiega il direttore di Unaprol. A livello mondiale, il consumatore chiede sempre più olio extra vergine di oliva con una precisa identità. Non si può disperdere una grande risorsa. In questo periodo - dice - sento voci autorevoli levarsi nelle altre fasi della filiera. Confezionatori e industriali marcano una discontinuità rispetto a un mercato opaco
link esterno

SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 2. MONTEDORO: IL MONDO DELLA RICERCA DEVE ESSERE PROTAGONISTA, PER RISPONDERE ALLE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE
(10 Marzo 2007 TN 9 Anno 5)
Un’altra alta adesione al tavolo di filiera. Il Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio assicura il suo appoggio e contributo. “Siamo in una fase nuova – afferma Montedoro - la riforma dell’organizzazione comune di mercato ha rimescolato le carte, la nostra olivicoltura deve adeguarsi sotto il profilo tecnico-agronomico e tecnologico”
link esterno

SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 3. MARZOCCA: "ABBASSARE I LIVELLI DI DIFESA DELLE RENDITE DI POSIZIONE CONQUISTATE ALL'INTERNO DELLE VECCHIE REGOLE DI MERCATO"
(17 Marzo 2007 TN 10 Anno 5)
Un'altra adesione per il tavolo di filiera viene dall'Aifo, l'Associazione Italiana Frantoiani Oleari. Le premesse - ribadisce il direttore - ci sono tutte. Per recuperare coesione e condivisione strategica, occorre costituire una massa critica sia per esaltare i punti di forza, sia per dare soluzioni agli elementi di debolezza
link esterno

SPECIALE "IL RISORGIMENTO DELL'OLIO ITALIANO" / 4. FORCELLA, FEDEROLIO: "OCCORRE PUNTARE SULLA VALORIZZAZIONE DELLE TRADIZIONALI FORME DI OPERATIVITA' DELLE IMPRESE ITALIANE"
(24 Febbraio 2007 TN 7 Anno 5)
Coinvolgere tutti gli attori della filiera per invitarli intorno a un tavolo comune. E’ questo il proposito cui vogliamo dare seguito nel corso delle prossime settimane. Saranno invitati, senza preclusioni ideologiche, quanti hanno a che fare a vario titolo con l’olio di oliva
link esterno

IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO / 5. MERCURIO: “OFFRIREMO LE NOSTRE COMPETENZE PER IL RILANCIO DI UN SETTORE AFFLITTO DALLA VETUSTA’ DEGLI IMPIANTI E DELL’INTERO TESSUTO PRODUTTIVO”
(31 Marzo 2007 TN 12 Anno 5)
Anche l'Ordine degli Agronomi aderisce alla nostra iniziativa. “L’agricoltura italiana avrebbe necessità urgente – dice Mercurio – di un vero e tangibile rinascimento, anche perché da Bruxelles le viene dato un nuovo ruolo, quello della difesa ambientale, che dovrebbe essere un semplice corollario all’attività agricola ma che invece, oggi, è diventato prevalente.”
link esterno

SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 6. MASSIMILIANO DONA: L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI DISPONIBILE AD APPOGGIARE IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE
(07 Aprile 2007 TN 13 Anno 5)
Continuano le adesioni al tavolo di filiera promosso da “Teatro Naturale”. Questa volta interviene una storica associazione di consumatori, che ha combattuto a lungo proprio per fissare le regole per la classificazione merceologica degli oli di oliva. In tutto questo tempo, dal 1955, anno di fondazione, ad oggi, le attività di tutela e di educazione sono andate avanti parallelamente.
link esterno

SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 7. CLAUDIO RANZANI, ASSITOL: LA SFIDA COMPETITIVA CI IMPONE DI RICERCARE I PUNTI DI CONVERGENZA. FARE SISTEMA RESTA LA SOLUZIONE MAESTRA
(14 Aprile 2007 TN 14 Anno 5)
Con l'adesione dell'Associazione Italiana dell’Industria Olearia, si conclude la prima parte del nostro percorso. Ora tutti al lavoro con l'obiettivo di giungere a una visione comune e condivisa. "Le nostre Aziende - dichiara Ranzani - hanno lungamente investito per acquisire una leadership internazionale, una delle poche in mani italiane in tutto il settore agroalimentare"
link esterno