L'arca olearia

BIOMASSA DI OLIVO, UN’OPPORTUNITA’ CONCRETA PER SODDISFARE IL FABBISOGNO ENERGETICO AZIENDALE O RECUPERARE LE SPESE DI POTATURA. FILIERA LUNGA O FILIERA CORTA?

L’attenzione verso le agrobioenergie non deriva unicamente da un’aumentata sensibilità ambientale ma anche da considerazioni economiche. Il recupero energetico delle potature di olivo è ormai una soluzione tecnica facilmente praticabile. Per una sua attuazione su larga scala occorrono politiche di incentivazione

20 gennaio 2007 | Alberto Grimelli

Si susseguono gli allarmi sui cambiamenti climatici, si chiede a gran voce un uso più intensivo di fonti energetiche rinnovabili.
Le biomasse rappresentano, in questo contesto, una soluzione praticabile, anche su vasta scala.

I residui di potatura rappresentano una fonte di approvvigionamento sicura e costante, a costi limitati.
La produzione di residui di potatura di olivo è compreso tra le 1,5 t/ha e le 2,5 t/ha a seconda della regione, dell’areale, del turno di potatura praticato. Si tratta comunque di una risorsa tutt’altro che trascurabile, oggi per lo più smaltita dalle aziende mediante bruciatura in campo, oppure attraverso trinciatura e successivo interramento.

Un utilizzo alternativo di tale biomasa prevede la creazione di una filiera che a partire dalla biomassa sia in grado di produrre energia in varie forme (calore, energia elettrica, gas).
Tale filiera può essere sviluppata all’interno della stessa azienda (filiera corta) oppure coinvolgendo più realtà economiche (filiera lunga). Si tratta di soluzioni che presentano vantaggi e svantaggi.

La filiera di recupero degli scarti di potatura deve comunque articolarsi nelle seguenti fasi:
- potatura
- raccolta della potatura e cippatura
- stoccaggio e essiccazione del cippato
- conversione energetica del cippato

Ci concentreremo sulla raccolta della potatura che può avvenire attraverso una semplice imballatura, per poi procedere alla cippatura (sminuzzamento della biomassa in pezzi della dimensione di pochi centimetri) in una fase successiva, oppure in un unico passaggio.
L’imballatura può essere effettuata mediante imballatrici parallelepipede, applicabili a trattori di potenza 40-70 Kw, con la capacità di realizzare balle del peso di circa 50 Kg per sarmenti d’olivo e una produttività di 600-1000 balle/giorno. Le rotoimballatrici standard producono invece balle di grandissime dimensioni, richiedendo anche ampi spazi di manovra. La produttività è stimata in 50-70 balle giorno del peso di circa 5 quintali l’una. Esistono anche rotoimbllatrici di più piccole dimensioni, in grado di funzionare con un trattore di piccola potenza, creando balle del peso di 30-40 kg.
Queste balle andranno successivamente cippte, mediante un’apposita macchina cippatrice, ovvero un macchinario con una o più serie di rulli dentati posti in verticale.
Le macchine in grado di eseguire la cippatura, e successiva imballatura in campo, risultano generalmente di grandi dimensioni, richiedono sesti d’impianto piuttosto larghi, fino a un 8x8 metri. Per quanto riguarda l’olivo, nella scelta del macchinario, è molto importante prestare attenzione alla robustezza del cippatore, poiché il legno d’olivo è più duro rispetto alla vite o ad altri fruttiferi.
La biomassa imballata verrà quindi essiccata per portarla a un’umidità dell’8-10%. In questo senso è bene disporre di locali ampi e ben ventilati, ottimo un sistema di ventilazione forzata, per prevenire processi di deterioramento causati da funghi o batteri.

Una volta ottenuto un cippato essiccato questo può essere destinato a:
- combustione
- gassificazione

La combustione avviene normalmente in caldaie che prevedono un sistema di caricamento automatico tramite coclea. L’acqua calda della caldaia può così soddisfare le richieste di riscaldamento/condizionamento dei locali aziendali.
La massificazione è invece un processo endotermico a due stadi in cui la biomassa è convertita in un gas a basso o medio potere calorifico. Tale gas può essere quindi trasformato in alcol metilico, utile per l’azionamento di diversi tipi di motori, compresi generatori di corrente elettrica.



Filiera lunga o filiera corta?
La scelta di recuperare la biomassa non può prescindere da un’analisi dei costi.
Nel caso della filiera lunga, che prevede la vendita della biomassa, oltre all’analisi dei costi, che può essere effettuata mediante il programma allegato all’articolo, vi è da considerare il prezzo di vendita e la durata del contratto, in particolare laddove si debba procedere, singolarmente o in gruppo, all’acquisto dei macchinari necessari.
Nella filiera corta l’analisi è più complessa e deve prevedere anche un’analisi dell’ammortamento dei macchinari e degli impianti, considerando che gli investimenti sono dell’ordine dei 120.000 euro nel caso si utilizzi il sistema a combustione e di circa il doppio (240.000 euro) nel caso invece si opti per la gassificazione.
La spesa è quindi molto ingente, difficilmente affrontabile unicamente da un’azienda agricola se non di grandi dimensioni.
Se realmente quindi si intende incentivare tale soluzione, promuovere la produzione di energia attraverso biomasse, occorrono politiche che finanziano le filiere agroenergetiche, decidendo in particolare se sostenere la filiera lunga o quella corta.

Dimostrazione in pieno campo della raccolta di biomassa legnosa in oliveto – Follonica (GR)
Con la sinergia fra due progetti (Mateo - Modelli tecnici ed economici per la riduzione dei costi di produzione nelle realtà olivicole della Toscana e Woodland Energy - La filiera legno energia come strumento di valorizzazione delle biomasse legnose di origine agricola e forestale nelle regioni italiane) è stata organizzata una giornata dimostrativa che ha lo scopo di presentare l’operatività di una macchina di nuova concezione che consente la raccolta e la cippatura dei residui di potatura dell’olivo. Tale macchina è caratterizzata dall’impiego di un cippatore a lame invece di un trituratore a mazze e dalla posizione frontale rispetto alla motrice invece che retroportata.

Venerdì 26 gennaio 2007
Azienda Agricola Sperimentale Santa Paolina – Folloinca (GR)

Ore 9.30 registrazione dei partecipanti
Ore 9.45 introduzione ai lavori della giornata (Dr. Nocentini e Dr. Cresti)
Ore 10.00 descrizione macchinari e tecniche di lavoro (Dr Spinelli e Dr Cantini)
Ore 10.30 prove in campo
Ore 12.00 termine dei lavori

Credit programma Chipcost
Raffaele Spinelli
CNR - IVALSA
www.biomassaforestale.org