L'arca olearia

ANNO DI CARICA PER L’ITALIA. PREVISIONI FAVOREVOLI PER IL RACCOLTO 2006, ANCHE SE LE PROSSIME SETTIMANE SI PRESENTANO CRITICHE

Un aumento del 20% della produzione di olio extra vergine italiano, questo si attendono analisti ed esperti. Questa campagna olearia si presenta ricca di aspettative, in parte deluse dalla siccità estiva, che ha condizionato allegagione e sviluppo dei frutti. Determinanti saranno l’andamento climatico di settembre e gli attacchi di mosca

09 settembre 2006 | R. T.

800.000-850.000 tonnellate, questa dovrebbe essere la produzione ufficiale italiana in questa campagna olearia.
In realtà ci si deve aspettare che sul mercato tale quantità si riduca sensibilmente, circa della metà. Saranno quindi 400.000-450.000 tonnellate quelle che si riverseranno nel mercato all’ingrosso, con un incremento del 20-25% rispetto alla scorsa annata.

La campagna olivicolo-olearia 2006/07 è quindi di carica, anche se l’Italia è spaccata a metà.
Nel Nord, infatti, la produzione dovrebbe assestarsi sugli stessi livelli della scorsa campagna mentre nel Centro-Sud vi saranno aumenti considerevoli, anche se molto variabili nelle varie realtà territoriali.

In Puglia si attende un incremento significativo, seppure non sbalorditivo della produzione. Sarà in particolare il brindisino e il leccese dove si concentreranno gli aumenti più consistenti, altre zone infatti presentano una situazione di più difficile interpretazione, per le avverse condizioni meteo che hanno colpito a macchia di leopardo. Le uniche zone pugliesi dove attualmente è stimata una flessione rispetto alla precedente campagna sono il Garbano e l’area di Bitonto.

Anche la Calabria mostra una situazione non omogenea nei diversi areali vocati, anche se pare che la zona dove si registreranno i maggiori incrementi produttivi saranno le province di Reggio Calabria e di Catanzaro.

In Sicilia è previsto un aumento della produzione complessiva dovuta soprattutto alle buone performance nella zona di Trapani e nelle province di Caltanisetta, Enna, Siracusa e Agrigento.
Altre aree presentano una situazione piuttosto diversificata, specie nel catanese dove nella pianura si aspettano buone produzioni al contrario di quanto ci si attende nella zona vulcanica, caratterizzata da una scarsa fioritura.

Nelle regioni centrali la produzione è stata compromessa, in buona parte, a seguito delle alte temperature in fase di allegazione dei frutti e da diffusi fenomeni meterologici avversi che hanno anche condizionato negativamente lo sviluppo dei frutti.
In particolare le regioni che sembra abbiano risentito maggiormente di tali fenomeni sono state l’Umbria e la Toscana.
Altre regioni centrali hanno invece risentito meno delle avverse condizioni climatiche, con fioriture e allegazioni abbondanti soprattutto in , Sardegna e nelle Marche.

Nelle aree olivicole del Nord ottima performance soprattutto della Liguria, dove è stata ottima la fioritura in parte compromessa dalle alte temperature e dalla successiva siccità, si sitma comunque un’annata di carica. Al contrario in Veneto e nelle zone dei Laghi di Garda e lombardi la flessione produttiva risulta sensibile, una campagna compromessa dalle abbondanti piogge in allegazione e localmente da temperature sotto la media stagionale.

Per confermare tali positive previsioni occorrerà tuttavia che le condizioni climatiche rimangano stabili, caratterizzate da temperature miti, unitamente a buone precipitazioni per tutto il mese di settembre favorendo l’accrescimento delle drupe e l’accumulo d’olio.
Naturalmente particolare attenzione dovrà essere prestata agli attacchi di mosca ma anche, localmente, di alcuni agenti fungini che potrebbero compromettere l’equilibrio vegeto-produttivo delle piante.