L'arca olearia
Zinco, boro, azoto o sostanze umiche per l'olivo? Quanto e quanto?
La mobilità dell'azoto e l'utilità di zinco e boro. I dubbi sulle sostanze umiche estratte da leonardite. La scelta del fertilizzante fogliare più utile nelle prossime fasi vegeto-produttive dell'olivo rappresenta spesso un rebus. Ecco una bussola per non perdersi nel labirinto
22 aprile 2016 | R. T.
E' noto che l'azoto è un elemento minerale strategico per l'olivo: promuove la crescita dei germogli ma è anche indispensabile per una buona fioritura e allegagione.
Un eccesso d'azoto può avere effetti deleteri per un buon equilibrio vegeto-produttivo e l'analisi fogliare troppo a ridosso della fioritura non sempre è un buon indice dello stato nutrizionale dell'olivo. L'azoto, infatti, è un elemento molto mobile all'interno della pianta, anche se le dinamiche sono piuttosto schematiche e note.
Una ricerca spagnola ha permesso in particolare di comprendere cosa accade a seguito di una fertilizzazione fogliare con urea. Il trattamento è stato eseguito quattro giorni dopo la piena fioritura. L'azoto è stato trasportato dalle foglie più vecchie, un anno di età o più, ai fiori e frutti in crescita o ai tessuti di riserva. Fino a sessanta giorni dopo la fioritura l'azoto viene traslocato anche dalle foglie nuove, dell'anno, ai fiori e ai frutti. E' stato così acclarato che il sink (ricevente) più forte, in fioritura, è proprio l'apparato riproduttivo.
E' evidente che qualsiasi analisi fogliari nell'imminenza o fino a sessanta giorni dopo la fioritura può risultare poco accurata proprio in virtù di questa traslocazione dell'azoto verso l'apparato riproduttivo.
Alcune scuole di pensiero voglio che gli acidi umici, in particolare quelli derivanti dalla leonardite, possano apportare notevoli benefici all'olivo. Effettivamente le sostanze umiche possono, entro determinati limiti, favorire l'accrescimento e il metabolismo delle piante, in particolare quelle più giovani. E' stato per esempio testato che la leonardite può sopperire, in oliveti irrigati, alla mancanza di alcuni elementi minerali, facendo promuovere comunque la crescita dei germogli. Acclarato anche che i trattamenti con acidi umici stimolano l'accumulo di potassio, boro, magnesio, calcio e ferro nei giovani germogli. Va tuttavia considerato che, in caso di carenza di azoto e potassio, due elementi chiave per un corretto equilibrio vegeto-produttivo dell'olivo, l'apporto di sostanze umiche non apporta alcun beneficio per la pianta.
Sempre dibattuto, infine, il beneficio derivato dal trattamento con boro. In base a una ricerca iraniana, l'utilizzo di boro e zinco potrebbe garantire risultati decisamente migliori in termini produttivi e qualitativi. La prova consisteva in trattamenti con acido borico (0,25%), solfato di zinco (0,25%) e acido borico + solfato di zinco (entrambi allo 0,25%) due volte: in piena fioritura e quindici giorni dopo la fioritura.
I risultati hanno indicato che durante la maturazione dei frutti, contenuto in olio è aumentato dal 11,7 al 19,4%, mentre carboidrati solubili tendevano a diminuire 5,9-4,9%. I trattamenti con zinco e boro hanno migliorato il rapporto acidi grassi insaturi /saturi rispetto alle piante non trattate. Il più alto livello di acido oleico (57,2%) e il più basso livello di acido palmitico (15.19%) sono stati registrati con la combinazione di zinco solfato + acido borico.
Naturalmente occorre essere molto prudenti nei trattamenti con micronutrienti, in particolare boro, a causa anche del suo potere cascolante se il trattamento viene dato in maniera disomogena oppure se viene dato un eccesso del nutriente.
Bibliografia
S. Saadati, N. Moallemi, S.M.H. Mortazavi, S.M. Seyyednejad, Effects of zinc and boron foliar application on soluble carbohydrate and oil contents of three olive cultivars during fruit ripening, Scientia Horticulturae, Volume 164, 17 December 2013, Pages 30-34, ISSN 0304-4238
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Hermann Restrepo-Diaz, Manuel Benlloch, Ricardo Fernández-Escobar, Plant water stress and K+ starvation reduce absorption of foliar applied K+ by olive leaves, Scientia Horticulturae, Volume 116, Issue 4, 20 May 2008, Pages 409-413, ISSN 0304-4238
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