L'arca olearia
Concimare l'olivo con azoto e potassio, come, quando e perchè
Azoto e potassio sono i due elementi minerali strategici per la crescita e una buona fruttificazione dell'olivo ma occorre sapere in che modo darli e soprattutto quando per sfruttare al massimo il loro potere nutriente
29 gennaio 2016 | R. T.
Gli elementi nutritivi cruciali per l'olivo sono sicuramente azoto e potassio. Un dato che si può desumere facilmente dal calcolo delle asportazioni di nutrienti delle olive che prevede un reintegro secondo la formula 3 – 1 – 3- Ovvero l'olivo ha bisogno del triplo di azoto e potassio rispetto al fosforo.
Dopo un'annata di medio carico, come quella appena avuta, è importante una concimazione equilibrata.
Per quanto riguarda l'azoto, poi, è bene intervenire anche al momento giusto. L'olivo reagisce abbastanza prontamente a una concimazione azotata e quindi una fertilizzazione anticipata può provocare un rigoglio vegetativo precoce, esponendo gli alberi a gelate tardive. Una concimazione troppo tardiva, però, può influenzare negativamente fioritura e allegagione. Vi è poi da considerare che i cambiamenti climatici in atto, con eventi estremi, le cosiddette “bombe d'acqua”, possono portare a perdite significative di azoto per lisciviazione. Ricordiamo, infatti, che l'azoto è molto solubile e può facilmente essere portato negli strati profondi del terreno dove, oltre a inquinare, è inutile all'olivo.
E' questa la ragione per cui, in un'ottica di olivicoltura moderna e razionale, sempre più spesso la concimazione azotata viene integrata con fertilizzazioni fogliari.
Secondo uno studio spagnolo dell'Università di Cordoba, durato 13 anni, la combinazione di concimazione al terreno e fertilizzazione fogliare (50% suolo e 50% fogliare) può ridurre significativamente la quantità di fertilizzante richiesto.
Ai fini di regolare la quantità di concime può essere utile una diagnostica fogliare ma prestando attenzione ai risultati. Su piante adulte, infatti, i ricercatori spagnoli hanno verificato che si può avere crescita e produzione normale anche a livelli inferiori all'1,4% che normalmente viene identificato come il valore soglia sotto il quale si possono manifestare carenze azototate. Su piante della varietà Picual, il valore soglia è stato individuato in 1,2%.
Secondo gli spagnoli non sarebbe quindi necessaria una concimazione annuale con azoto, rendendosi questa necessaria solo quando la concetrazione di azoto nella foglia scende sotto al valore critico l'anno precedente.
Al contrario dell'azoto, per il potassio un'altra ricerca, della stessa Università, non ha riscontrato differenze significative tra una una concimazione al suolo e una per fertilizzazione fogliare.
L'esperimento, in questo caso è stato condotto su piante adulte di Hojiblanca che sono state sottoposte a differenti regimi di fertilizzazione. Per una tesi la concimazione è consistita nella somministrazione di 1 kg/pianta di potassio al piede degli olivi in marzo (concimazione al suolo). Due invece le tesi di confronto con somministrazioni fogliari di due diversi sali di potassio (KCl o K2SO4), per una quantità di potassio equivalente alla somministrazione al suolo, ma suddivisa in più turni (marzo, aprile, giugno e luglio).
Sebbene le concimazioni fogliari facciano incrementare significativamente i valori di potassio nelle foglie, il metodo di applicazione del nutriente non ha variato significativamente i risultati vegeto-produttivi.
Bibliografia
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H. Restrepo-Diaz, M. Benlloch, C. Navarro, Ricardo Fernández-Escobar, Potassium fertilization of rainfed olive orchards, Scientia Horticulturae, Volume 116, Issue 4, 20 May 2008, Pages 399-403, ISSN 0304-4238