L'arca olearia

Che genere di oli d'oliva importiamo dalla Tunisia?

Che genere di oli d'oliva importiamo dalla Tunisia?

Una ricerca della Fondazione Edmund Mach ha analizzato 86 campioni d'olio d'oliva importati dal Paese nordafricano. Distinguerli, anche analiticamente, rispetto all'extra vergine italiano è possibile al 98%

10 settembre 2015 | R. T.

Le importazioni di olio d'oliva dalla Tunisia, che hanno toccato livelli mai raggiunti prima, hanno allertato i produttori italiani.

Si tratta certamente di un caso eccezionale, dovuto alla scarsità della produzione italiana e spagnola, ma è un dato di fatto che la Tunisia sta guadagnando quote di mercato in vari pesi esteri.

Imbottigliatori senza scrupoli, specie nelle nazioni dove ci sono meno regole e controlli, potrebbero quindi importare olio d'oliva tunisino per poi venderlo come italiano.

Come difendersi da simili truffe?

Secondo una ricerca della Fondazione Edmund Mach, già Istituto San Michele all'Adige, è possibile grazie a un uso integrato della spettrometria di massa, per indagare sulla composizione isotopica, e della risonanza magnetica nucleare.

La ricerca, che ha visto confrontare 177 oli extra vergini Dop italiani e 86 campioni di olio dichiarato extra vergine d'oliva dalla Tunisia ha visto l'utilizzo delle due metodiche citate, unitamente a analisi chimiche convenzionali e elaborazione chemiometrica.

I risultati hanno evidenziato che gli oli italiani erano più ricchi in squalene e acidi grassi insaturi mentre gli oli tunisini mostravano valori più elevati di delta-O-18, δ2H, acido linoleico, beta sitosterolo,1 e 3 digliceridi.

Inoltre, tutti i campioni tunisini importati erano di scarsa qualità, con un K232 e/o valori di acidità al di sopra dei limiti stabiliti per gli oli extra vergini di oliva.

Potrà comunque rassicurare i produttori italiani che, grazie alla combinazione di composizione isotopica con i dati della risonanza magnetica nucleare, utilizzando un approccio statistico multivariato, è stata ottenuta una capacità di differenziazione del 98%. Il margine d'errore, 2%, è quindi esiguo e ulteriori ricerche potranno ridurlo.

Bibliografia

Federica Camin, Anita Pavone, Luana Bontempo, Ron Wehrens, Mauro Paolini, Angelo Faberi, Rosa Maria Marianella, Donatella Capitani, Silvia Vista, Luisa Mannina, The use of IRMS, 1H-NMR and chemical analysis to characterise Italian and imported Tunisian olive oils, Food Chemistry, Available online 2 September 2015, ISSN 0308-814