L'arca olearia
Quando i funghi diventano alleati dell'olivo e ne migliorano la produttività
Non esiste solo il miglioramento genetico. Anche le micorizze possono aiutare l'olivo a superare periodi di stress o condizioni ambientali difficili, grazie a un incremento del tasso di fotosintesi
02 maggio 2014 | R. T.
Inoculando piantine di olivo con i funghi micorrizici arbuscolari delle specie Glomus mosseae, Glomus intraradices o Glomus claroideum i ricercatori hanno riscontrato una maggiore crescita delle piante e un'incrementata capacità di assimilare azoto, fosforo e potassio. L'inoculo ha anche incrementato il tasso di sopravvivenza delle piantine dopo il trapianto.
Ma cosa accade quanto gli olivi vengono piantumati in un terreno salino? Lo stress osmotico causato dal suolo salino, ovvero dal cloruro di sodio, di solito riduce il diametro dello stelo, il numero di germogli e la loro lunghezza, oltre all'assimilazione di nutrienti. Tutti questi sintomi sono alleviati grazie alle micorizze.
G. mosseae si è rivelato il fungo più efficace nel ridurre gli effetti negativi della salinità: ha aumentato il tasso di germogliamento del 163% e la crescita delle radici del 295% in un terreno non salino. Queste percentuali salgono al 239% (germogliamento) e 468% (radicazione) in suoli salini.
In condizioni di stress salino la crescita delle piante è fortemente condizionata, con una riduzione della biomassa prodotta del 78%, contro il solo 34% delle piante micorizzate. Un risultato che sembra dovuto a una maggiore acquisizione di potassio. Questo elemento, infatti, gioca un ruolo chiave nei processi di osmoregolazione. Non era un caso, dunque, che la massima tolleranza alla salinità degli ulivi colonizzati da G. mosseae era concomitante con una concentrazione maggiore di potassio nelle piante di olivo.
Anche un'altra ricerca ha messo in luce l'utilità dell'inoculo con funghi micorrizzici arbuscolari sulla nutrizione minerale, quantità di fosfolipidi e glicolipidi nelle foglie e tasso di fotosintesi.
Dopo sei mesi di crescita, il tasso di fotosintesi, l'efficienza di carbossilazione, la traspirazione e conduttanza stomatica nelle piantine micorizzate era decisamente superiore a quelle non micorizzate.
Il trattamento di inoculazione ha aumentato il livello di fosforo e magnesio, anche se non quello di azoto. La quantità di glicolipidi, al contrario di quello dei fosfolipidi, nelle foglie delle piante micorizzate era significativamente superiore a quello delle piante controllo.
I ricercatori hanno osservato un significativo aumento del livello di acido α - linolenico ( C18 : 3ω3 ) nelle piante micorizzate, offrendo così un riscontro sull'ipotesi che l'influenza sul livello dei glicolipidi possa essere direttamente correlata con una maggiore efficienza fotosintetica delle piante micorizzate.
Bibliografia
Andrés Porras-Soriano, María Luisa Soriano-Martín, Andrés Porras-Piedra, Rosario Azcón, Arbuscular mycorrhizal fungi increased growth, nutrient uptake and tolerance to salinity in olive trees under nursery conditions, Journal of Plant Physiology, Volume 166, Issue 13, 1 September 2009, Pages 1350-1359, ISSN 0176-1617
Beligh Mechri, Faouzi Attia, Meriem Tekaya, Hechmi Cheheb, Mohamed Hammami, Colonisation of olive trees (Olea europaea L.) with the arbuscular mycorrhizal fungus Glomus sp modified the glycolipids biosynthesis and resulted in accumulation of unsaturated fatty acids, Journal of Plant Physiology, Available online 22 April 2014, ISSN 0176-1617