L'arca olearia
Due o tre fasi? Una guida alla scelta partendo dalla qualità dell'olio
Una ricerca greca ha indagato sull'impatto del decanter sui principali parametri di qualità, come steroli, acidi grassi, fenoli e composti volatili
21 marzo 2014 | R. T.
Non è la prima ricerca che si concentra sulle differenze tra un decanter 2 e 3 fasi.
Lo studio greco guidato da Nick Kalogeropoulos ha però deciso di focalizzare l'attenzione solo sulle differenze in termini di parametri di qualità: steroli, acidi grassi, terpeni, composti fenolici e composti volatili, nonché sull'attività antiradicalica degli oli ottenuti.
E' inoltre stato effettuato un test sui lipidi sierici e antinfiammatori in termini di potenziale capacità antiossidante nelle cellule mononucleari umane.
I valori di indice di perossidi erano significativamente più bassi nei campioni ottenuti con decanter a 2 fasi, mentre gli acidi grassi polinsaturi ω6 erano più elevati nell'olio a due fasi rispetto al tre fasi. Allo stesso modo, come già noto da precedenti studi, l'extra vergine a due fasi produce un extra vergine con più elevati tenori di fenoli. Interessante però sapere che questi maggiori contenuti sarebbero derivati prevalentemente da incrementi di idrossitirosolo, tirosolo e vanillina.
Anche la valutazione degli effetti del sistema di centrifuga sulle proprietà funzionali oli ha mostrato una netta superiorità del decanter a due fasi, attraverso tre azioni sinergiche su livelli di ferro, lipidi sierici e citochinina.
Infine i campioni di olio ottenuto da decanter a due fasi conterrebbero quantità decisamente più rilevanti di composti aromatici, come alcoli C5-C6 e aldeidi.
Bibliografia
Nick Kalogeropoulos, Andriana C. Kaliora, Anna Artemiou, Ioannis Giogios, Composition, volatile profiles and functional properties of virgin olive oils produced by two-phase vs three-phase centrifugal decanters, LWT - Food Science and Technology, Available online 28 February 2014, ISSN 0023-6438