L'arca olearia
Un anno d'oro per il commercio oleario spagnolo ma le scorte sfiorano le 700 mila tonnellate
Dopo la disastrosa campagna precedente in Spagna si festeggia la ripresa del mercato, con un aumento delle vendite del 18 % rispetto alla media delle ultime quattro stagioni. In calo le quotazioni che potrebbero scendere sotto i 2 euro/kg
05 marzo 2014 | R. T.
E' un'annata da ricordare per la Spagna olearia, con una produzione record e una commercializzazione che va a gonfie vele, complice anche la bassa produzione in Italia, Grecia e Tunisia.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell'agricoltura, l'olio prodotto nel primo trimestre della campagna olearia è pari a 1.240.200 tonnellate, in crescita del 126 % rispetto allo scorso anno, anche se al di sotto dell'annata record 2011-2012, quando fu alla stessa data di 1.422.000 tonnellate.
Si prevede quindi che la produzione complessiva in Spagna oscilli tra 1,4 e 1,5 milioni di tonnellate.
La campagna è iniziata quest'anno con uno stock di 300.000 tonnellate che però è andato rapidamente aumentando, tanto da arrivare a 676.000 tonnellate, il 9 % in più rispetto alla stagione precedente, al 31 gennaio.
La commercializzazione di olio d'oliva (come somma delle vendite nel mercato interno e dell'export) dall'inizio della campagna 2013/2014 ha raggiunto 500.100 tonnellate, in crescita del 30% rispetto all'anno precedente e del 18 % rispetto alla media delle ultime quattro.
Si tratta di un datop che risente fortemente del flusso dell'export, arrivato, nel primo trimestre della campagna olearia a 320.800 tonnellate, un aumento del 45% rispetto all'anno precedente e del 30% in rispetto alla media delle ultime quattro stagioni. In ripresa anche i consumi interni, a 179.300 tonnellate, con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno, ma di solo l'1% rispetto alla media delle quattro campagne precedenti.
Significativo, infine, che in Spagna venga sottolineato il calo drastico delle quotazioni dell'olio lampante, che era di 2,65 euro/kg al suo massimo qualche mese fa, per poi precipitare a 1,80 euro/kg attuali. A causa delle condizioni climatiche difficili, in particolare a dicembre e gennaio, è presumibile infatti proprio un aumento della produzione proprio di oli lampanti e lampantini.