L'arca olearia

Registro Sian, i produttori si coalizzano e dicono no

Un comitato di promotori raccoglie adesioni per opporre resistenza a una burocrazia che rende inapplicabile un principio giusto. “Ben vengano i controlli, sono sacrosanti. Ma così – dicono – si decreta la fine delle piccole e medie aziende olivicole”

08 ottobre 2011 | T N

La questione del registro Sian è ben nota a tutti. Prima dell’estate abbiamo pubblicato una serie di articoli su un tema alquanto controverso. Ora che l’olivagione si avvicina e riaprono i frantoi, in Redazione ci è giunto un comunicato stampa diffuso dall’agenzia MG Logos. Lo pubblichiamo volentieri, anche perché è un bel segnale sapere che i produttori, spesso restii a prendere parte alle questioni che li riguardano, si espongano prendendo una dura posizione. (L. C. )

 

IL REGISTRO SIAN PIEGA LE ECCELLENZE DELL’EXTRAVERGINE ITALIANO

A parlare con franchezza tutta toscana è Giorgio Franci, uno dei più noti produttori di olio extravergine italiano. Lo fa non solo a titolo personale ma in rappresentanza di una schiera di colleghi che si distinguono per una produzione di alta qualità e per l’attenzione certosina che mettono nel proprio lavoro.

Al centro delle loro critiche il cosiddetto Registro Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), entrato in vigore con il DM 8077/2009. In pratica si tratta di un registro telematico di carico e scarico dell’olio che, nella volontà degli estensori del decreto, doveva avere lo scopo di salvaguardare il principio di italianità dell’olio.

“Obiettivo nobilissimo – sottolinea Antonella Pinna, produttrice sarda – ma che in Italia, a differenza che in altri Paesi, come ad esempio la Spagna nostro massimo competitor, ha avuto un’applicazione a dir poco eccessiva. Il Registro Sian, con la sua burocrazia cavillosa, costringe a un’attività quotidiana e a un dispendio di forze semplicemente impensabile per le piccole e medie aziende. Senza contare che va bene una trasparenza che garantisca legalità e rispetto delle regole, ma è assurdo chiederla in modo quasi feroce proprio a quelle aziende che si sono da tempo allineate al concetto di italianità dell’olio che sta alla base del decreto. Aziende che, a mio giudizio, dovrebbero decidersi a fare squadra, in modo da proporsi alle istituzioni come interlocutore credibile e indispensabile su tutte le questioni che riguardano il nostro comparto”.

La richiesta di uno scarico di dati continuo, infatti, costringe a un lavoro capillare che, per aziende che spesso contano su un numero limitato di lavoratori, risulta insostenibile.

“Senza contare l’obbligo di fornire l’elenco completo di clienti e fornitori – aggiunge Marco Viola, noto produttore umbro – che, viste le falle che purtroppo caratterizzano il mondo on line, va necessariamente a determinare un mancato rispetto della privacy che aggiunge danno al danno. Va inoltre fatto notare che questo sistema rappresenta un unico abominevole, in quanto richiesto solo a noi produttori di olio. Se avessero provato a fare una cosa del genere con i produttori di vino, si sarebbe scatenata una guerra santa. E invece sono andati a colpire un comparto già sofferente, infliggendo quello che per molti potrebbe risultare il colpo di grazia”.

Urge quindi trovare una soluzione che, seppure nel rispetto delle regole comunitarie, non risulti penalizzante nei confronti dei piccoli e medi olivicoltori.

“Pensiamo a un tavolo di lavoro – propongono i vari produttori riuniti per questa battaglia – intorno al quale sedere le varie parti in causa, al fine di trovare delle soluzioni condivise. Ripetiamo che noi siamo per la trasparenza, che andrebbe a premiare chi fa qualità. Ben vengano quindi degli enti di controllo, li accoglieremo a braccia aperte. Va bene anche riportare i dati richiesti ma non con la frequenza attualmente imposta. Seguiamo l’esempio di altri Paesi, onde evitare di perdere la leadership nella produzione di extravergine di qualità, settore che da sempre vede l’Italia al primo posto e che, con questa legge, rischia di veder scomparire centinaia di aziende di altissimo livello”.

PROMOTORI:

Giorgio Franci, Frantoio Franci s.n.c. – Montenero d’Orcia (GR)

Marco Viola, Azienda Agraria Viola – Foligno (PG)

Antonella Pinna, Az. Agr. Fratelli Pinna – Sassari (SS)

Giancarlo e Sabrina Bonamini,Frantoio Bonamini sas (VR)

Nicola Fazzi, Colli Etruschi, Blera (VT)

F.lli Fazari, Olearia San Giorgio – San Giorgio Morgeto (RC)

Antonella Titone, Az. Agr. biologica Titone – Locogrande -Marausa (TP)

Marina Colonna, Masseria Bosco Pontoni – San Martino in Pensilis (CB)

Laura De Parri, Azienda Agricola Laura De Parri – Canino (VT)

Francesco Gaudenzi, Frantoio Gaudenzi – Trevi (PG)

Antonella Roversi, Azienda Del Carmine – Ancona (AN)

Luigi Tega, Molino Il Fattore di Tega Luigi & C.- Foligno (PG)

Gabriella Gabrielloni, frantoio Gabrielloni E.&G., Recanati (MC)

Americo Quattrociocchi, Frantoio Oleario Quattrociocchi Amerigo, Atri (FR)

Maria Provenza, Frantoio Oleario Torretta, Battipaglia (SA)

Massimo Fia, Agraria Riva del Garda, Riva del Garda (TN)

Frantoi Cutrera, Chiaramonte Gulfi (RG)

Gionni Pruneti, Az. Agr. Pruneti, Greve in Chianti (FI)

Marina De Carlo, Frantoio Oleario De Carlo, Bitritto (BA)

Az. Agr. Comincioli, Puegnago sul Garda (BS)

Si uniscono solidali, anche se non destinatari del provvedimento in quanto trasformatori

Silvia Di Vincenzo, Az. Agr. Mandranova (Cb)

Pasquale Librandi, Azienda Agricola Librandi Pasquale, Vaccarizzo Albanese (CS)

Az. Agr. Decimi, Bettona (PG)

 

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Adriano Marz

18 ottobre 2011 ore 17:46

Questa è una ulteriore batosta che aggiunta a tutti gli altri ostacoli burocratici danneggerà il settore dei piccoli e medi produttori, è un fardello che spingerà molti olivicoltori-frantoiani a cambiare mestiere o a scegliere strade più facili. Ma questo i legislatori non lo sanno?
Complimenti ai promotori dell'iniziativa, avete tutto il nostro appoggio.
Adriano Marz
Balduccio Azienda Agricola, Pistoia

Nicola Grande

16 ottobre 2011 ore 07:02

Ancora di più questa insostenibile quanto ingiusta burocrazia viene imposta ai frantoi oleari che praticano usclusivamente trasformazione conto terzi. Per questi frantoi trattasi di pura e mera duplicazione del registro di magazzino olive-olio-sansa che veniva trasmesso mensilmente.
Frantoio Oleario Francesco Grande sas - Matera

francesca petrini

10 ottobre 2011 ore 23:50

Lo scorso agosto,la Cna Alimentare di Ancona ha promosso due iniziative sindacali volte alla modifica del Sian, una in particolare con l'adesione ad adiuvandum al ricorso al Consiglio di Stato già avviato da Federolio dopo la bocciatura del Tar del Lazio.La dirigenza Cna ha chiaramente detto NO a tale irresponsabile onere burocratico che ha messo in profonda crisi il mondo delle imprese artigiane.In particolare viene contestato il trasferimento in via telematica di tutta l'anagrafica clienti e fornitori che andrebbe invece trattata con estrema cautela dato il suo valore strategico per la singola impresa.Le recenti notizie di infiltrazioni in banche dati hanno accentuato questo timore.Inoltre la possibilità di visionare questi dati da parte di soggetti che non esercitano controlli è alquanto discutibile.L'obbligo di trasmettere i dati al SIAN entro sei giorni dà origine ad una mole di lavoro che mette in difficoltà l'operatività dei piccoli frantoi.Queste sono solo alcune istanze che sono state riassunte anche in un documento di modifica del Sian inviato all'Agea e firmato da note aziende olivicole della regione Marche.Tuttavia una buona notizia c'è.E' recente infatti la decisione del Consiglio di Stato di riaprire la questione sollevata in appello perchè meritevole di approfondimento,avendo affermato che le contestazioni mosse all'attività istruttoria del TAR sono particolarmente significative,con ciò aprendo uno spiraglio ad un possibile esito positivo dello stesso giudizio che terminerà con una sentenza di merito.
Francesca Petrini,Fattoria Petrini

Giorgio Scollo

10 ottobre 2011 ore 17:10

lodevole iniziativa a cui aderiamo anche noi, piccolo frantoio della Sicilia sud orientale; se posso fare un piccolo appunto ci abbiamo pensato tardi. Ma anche pensandoci in tempo non sarebbe cambiato molto, infatti ad una ns. richiesta scritta (come associazione di frantoiani della provincia) il ministro Romano ha tempestivamente risposto che non era possibile fare modifiche.
Comunque continuiamo a lottare
giorgio scollo
agroil srl

Azienda Olivicola e Frantoio MERCURIO-ROTOLO

10 ottobre 2011 ore 12:52

Condividiamo in pieno l'iniziativa, sostenendone le motivazioni.
Vorremmo proporre a tutti i colleghi frantoiani, perchè se ne facciano portavoce con le loro associazioni, questa nostra idea sulla trasmissione telematica al Sian.

Ogni singolo olivicoltore deve trasmettere i propri dati di molitura e movimentazione olio, utilizzando i centri CAA (visto che sono stati autorizzati a farlo da AGEA) liberando il frantoiano da una mole immensa di dati da inviare. Il frantoio di conseguenza invierà solo le movimentazioni dell'olio e di olive di sua ESCLUSIVA PROPRIETA'.

Cordiali Saluti
f.lli Rotolo
Az. Olivicola e Frantoio Mercurio-Rotolo

ivano natali

10 ottobre 2011 ore 10:21

Bravi!!!! Aderiamo con entusiasmo e spirito combattivo. Dobbiamo farci sentire . Frantoio Natali snc. Civitanova Marche.

SRL FRANTOIO TERRE DI CAPALBIO

09 ottobre 2011 ore 14:23

Abbiamo appena iniziato la stagione di molitura, tre giorni infernali. E' difficilissimo riuscire, durante le registrazioni di ingresso olive e molitura delle stesse, ad individuale la cusale giusta. Sono descritte in un Italiano farlocco, quasi comunitario. Non si ha mai la certezza di aver ... indovinato la sigla giusta. Sicuramente chi ha redatto le causali non sa che tipo di lavoro si svolga dentro un frantoio ITALIANO.
Mi risulta che una associazione, che rappresenta anche la nostra categoria, abbia presentato un ricorso al consiglio di Stato per chiedere la soppressione o, quantomeno, la modifica del regolamento.
Cerchiamo di creare un tavolo di concertazione uniti. I metalmeccanici, per molto meno, avrebbero già fatto un casino nazionale.
M.N.

laura turri

09 ottobre 2011 ore 12:16

Complimenti ai promotori per l’iniziativa alla quale aderiamo condividendone gli obbiettvi.
Frantoio Fratelli Turri

daniele lepori

08 ottobre 2011 ore 12:56

Condivido in pieno questa iniziativa, in un momento particolare del nostro paese la burocrazia cavillosa non fa altro che aumentare le difficoltà, sono dell'idea che tutto ciò penalizza e non migliora.

Da parte nostra, Frantoio Anteata di Castel del Piano GR, il pieno appoggio.

Cordiali saluti
Daniele Lepori

Enrico Severini

08 ottobre 2011 ore 11:32

Considerato il fatto inequivocabile che tutti i dati richiesti sono deducibili dai documenti fiscali, non posso far altro che appoggiare tutte le iniziative volte a difendere un patrimonio che si sta tentando di distruggere....
Un patrimonio fatto da piccole e piccolissime aziende che sono una ricchezza ITALIANA unica al mondo che si sta cercando di eliminare con le sanzioni amministrative inevitabili che si porterà dietro il registro del Sian.
Non si puo nemmeno parlare di miopia si tratta proprio di cecità assoluta.
Un piccolo frantoio ITALIANO che lavora meno di 3.000 ql di olive ITALIANE e vende solo olio ITALIANO a conduzione famigliare ITALIANA, Vi da il suo modesto, ma pieno appoggio ITALIANO.

Cordiali Saluti
Oleificio Severini Enrico

Luciano Presti

08 ottobre 2011 ore 09:02

Ritengo che questo comitato promotore meriti l'appoggio di tutte le categorie interessate da questo assurdo carico di lavoro inutile e cavilloso.

Da parte nostra, azienda Oleificio Gulino di Chiaramonte Gulfi, il pieno appoggio.

Cordiali saluti
Luciano Presti