L'arca olearia
Ecco l'Unaprol che vorremmo sempre vedere
Capita che la storica unione riesca a stupirci muovendosi realmente a difesa degli olivicoltori e del settore. Con la sentenza della Corte di Cassazione 9234 del 9 aprile 2008 nelle tasche degli agricoltori arriveranno un po' di soldi inattesi. E' sufficiente presentare domanda
09 aprile 2011 | T N
Nell'ottobre 1986 l'Unione Nazionale tra le Associazioni di Produttori di Olive (Unaprol), associazione destinataria di aiuti comunitari alla produzione dell'olio di oliva nell'ambito della normativa comunitaria, citò davanti al Tribunale di Roma l'Azienda di Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo (Aima, ora Agea) ed il Ministero dell'agricoltura e delle foreste chiedendo che fosse dichiarata l'illegittimità, per contrasto con i regolamenti Cee, del D.M. 29 dicembre 1983 e D.M. 2 gennaio 1985 nella parte in cui prevedevano spettare all'Aima e non ai singoli produttori (unici ed effettivi beneficiari degli aiuti comunitari) gli interessi bancari maturati per eventuali giacenze delle somme erogate sino all'effettiva assegnazione oppure, a causa del ritorno degli assegni per decesso o per mancato recapito all'indirizzo indicato in domanda dai beneficiari, in attesa dell'emissione dei nuovi titoli.
La vicenda si è chiusa nel 2008, precisamente il 9 aprile, con sentenza della Corte di Cassazione 9234/2008, che ha dato ragione a Unaprol e quindi a tutti gli olivicoltori italiani.
Celebriamo, quindi, a tre anni dall'effettivo successo giudiziario questo risultato perchè ci risulta che solo oggi Unaprol si sia attivata sul territorio affinchè gli olivicoltori possano vedersi restituito il maltolto.
Gli olivicoltori italiani sono infatti chiamati a sottoscrivere, per il tramite delle associazioni locali di produttori, una lettera di diffida e pagamento a Unaprol in cui, riscontrata l'accertata esclusiva titolarità in capo ai singoli produttori degli interessi bancari, matuati tra l'accreditamente da parte di Aima e l'erogazione da parte di Unaprol, come da sentenza della Corte di Cassazione, si chiede all'Unione di procedere al rendiconto e al saldo del dovuto.
Si badi bene, non si tratta di cifre consistenti.
Alcune decine di euro, al massimo poche centinaia, per ogni azienda ma, in tempi di crisi, tutto aiuta.
Restano da capire solo un paio di cose. Due domande in realtà.
Perchè sono dovuti intercorrere tre anni dalla sentenza della Corte di Cassazione all'inizio della procedura risarcitoria da parte degli olivicoltori? Beh, meglio tardi che mai.
Perchè l'Unaprol, di solito tanto efficace nel fare comunicazione, non ha dato risalto all'iniziativa e a questa ulteriore evoluzione? Mah, misteri di Unaprol.
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