L'arca olearia

Entra in scena una nuova promessa della chimica dell'olio

Botta e risposta tra Roberto La Pira e Luigi Caricato ma sono opposti inconciliabili: c'è chi parte da una tesi e, scrivendo l'articolo, cerca conferme ad ogni costo e chi, invece, utilizza le fonti per imparare e costruirsi un'opinione

12 marzo 2011 | T N

Il ragazzo vuol vederci chiaro

Gentile Luigi Caricato e Lanfranco Conte,
ho letto gli interventi apparsi sul Teatro Naturale e mi sembra interessante che ci sia un dibattito su un argomento delicato come quello degli alchil esteri nell’olio extra–vergine di oliva.
Vorrei precisare che nei miei articoli ho intervistato personaggi come Lercker, Mariani e altri da tutti riconosciuti come persone esperte, tanto da essere sempre citati nei vostri testi.

Vorrei inoltre precisare che non sono proprio un giornalista inesperto, visto che seguo da vicino le vicende dell’olio extra vergine e delle frodi da 25 anni e conosco bene la storia delle frodi che si inseguono nel settore.

Ma veniamo all’oggetto del contendere:gli alchil esteri. I due articoli su ilfattoalimentare.it che ho scritto qualche settimana fa hanno creato un certo dibattito con prese di posizione variegate. E' bene
sottolineare che gli articoli sono stati redatti insieme a Lercker e Mariani che hanno condiviso il testo e autorizzato il virgolettato.

Nessuno fino ad ora ha contestato alcunché dal punto di vista scientifico, si è invece acceso un dibattito su questo problema: l’olio extra vergine con 150 mg/kg di alchil esteri ( molto probabilmente deodorato) viene etichettato come un extra vergine genuino che ha 10 mg/kg.
La tesi non è così balzana visto che lo stesso Giovanni Lercker sostiene che è un accostamento imbarazzante e propone idealmente di introdurre una nuova categoria “l’extra-vergine di alta qualità”.

D’altra parte anche Caricato riporta nel suo articolo una frase chenon ha bisogno di troppi commenti e che supporta quanto da me scritto.
“Tuttavia – precisa il professor Lercker – l'elevata presenza di etil esteri non può non avere contemporaneamente una assenza di cattivi odori e sapori nell'olio, per cui si può prevedere che l'olio possa essere stato deodorato (frode). In sostanza gli alchil esteri sono un marca
tore di frode potenziale”.

Al professore Conte voglio solo ricordare che prima di essere giornalista sono tecnologo alimentare, e conosco gli argomenti di cui mi occupo. In ogni caso non tmia abitudine cercare fama e fortuna con gli articoli sull’extra vergine a danno degli studiosi come lei.
A Luigi Caricato ricordo che le persone intervistate nei miei articoli sono le stesse che firmano sul suo autorevole sito e quindi non è proprio elegante sostenere certe tesi azzardate. Ma vorrei concludere con un invito , quelo di lavorare insieme per fare capire alla gente che compra l’olio extra vergine al superemrcato la differenza tra le bottiglie da 3 euro e quelle da 8.

Roberto La Pira
ilfattoalimentare.it

p.s
Mi farebbe piacere vedere questa lettera sul suo sito per controbattere le accuse gratuite che mi sono state rivolte


La Pira, non ci siamo proprio per niente. Lei vive su un altro mondo. Si professa tecnologo alimentare, ma non ha trovato il tempo di leggere la posizione ufficiale espressa dalla dottoressa Daniela Capogna per conto dell’Ordine nazionale dei Tecnologi alimentari. Si confronti con i tecnologi alimentari, non resti chiuso inse stesso: link esterno Tanta è l’impazienza che non si è accorto, troppo distratto, dei contenuti dell’articolo.

Lei è giustamente orgoglioso della sua creatura: “Il Fatto Quotidiano”. Oh, mi scusi: il fatto alimentare. Mi perdoni: ho confuso il nome del noto quotidiano con quello del suo blog (o giornale Internet?): Suona bene, certo, ma non poteva scegliere un nome che non rimandasse a una testata così nota che per certi versi trae in inganno? Ma queste sono storielle di poco conto.

L’aspetto che più mi imbarazza è che lei non ha letto i contenuti dell’articolo del professor Lanfranco Conte (link esterno), che non è, per intenderci, uno studioso qualunque, ma una figura tra le più ammirate al mondo. D’accordo, lo so, a lei questo serve poco: ha la scienza infusa. Io però nella mia semplicità non riesco a capire come mai un esperto come Conte, che si confronta quotidianamente e da decenni sulla chimica dell’olio, con tutto il folto curriculum di esperienze concrete, non scolastiche, e con incarichi prestigiosi a livello internazionale, debba essere messo sullo stesso piano delle sue argomentazioni. Ma lei ha mai messo le mani in pasta nella chimica, ne studia ogni molecola, anche la più sconosciuta? Mi dica, ci chiarisca un po’.

A proposito delle alte figure professionali che lei ha citato, le metterò ben in guardia dall’incappare con persone come lei, perché lei è un mago della comunicazione, questo sì, altro che: è abilissimo, quindi non si senta giudicare male.

Io la giudico malissimo per l’atteggiamento che ha assunto con un’arrogante e fastidiosa leggerezza, un atteggiamento che ha più il sapore acre della superficialità, a dire il vero. In merito a una questione tanto delicata quanto quella degli alchil-esteri si potevca evitare un comportamento francamente grave e offensivo verso i tanti addetti al comparto che con fatica cercano di lavorare nel silenzio generale delle Istituzioni e di giornalisti come lei affascinati solo dagli scandali.

Su “Repubblica” del 24 febbraio scorso, tra l’altro, si legge questo titolo falso, che rovescia la verità: L'olio taroccato diventa legale. Bruxelles autorizza i "deodorati". Non è colpa del giornale, perché all’interno compare un suo virgolettato in cui si legge

"La norma europea in vigore dal 1° aprile fornisce un lasciapassare all'olio deodorato - continua La Pira - perché autorizza la vendita di extravergine con un quantitativo massimo di alchil esteri pari a 150 mg/kg.”

Complimenti. Se intende restare fermo alla verità scientifica si documenti, studi la materia, lasci ad altri il compito di affrontare questioni così delicate. Legga la posizione ufficiale espresssa dalla Società nazionale delle sostanze grasse, ma so che a lei importa poco, ha già una sua teoria: link esterno

Per mettersi al riparo da critica lei annuncia: “le persone intervistate nei miei articoli sono le stesse che firmano sul suo autorevole sito e quindi non è proprio elegante sostenere certe tesi azzardate”.
Non sarà elegante? Ma come? Lei sa bene, da bravo comunicatore qual è, come sia sufficiente riportare solo le parti che interessano per comporre il puzzle. Esagero?

Quanto alle persone citate, Carlo Mariani e Lanfranco Conte giustamente si chiedono quando e in che sede "gli spagnoli" (ma quali "spagnoli"? nome e cognome, please!) inizialmente (quando? data, mese, anno) volevano imporre limiti più bassi?

Gliel’ha confidato qualcuno o è la scienza infusa. Quali ambienti e quali spagnoli lei frequenta? Se vuole posso elencarle i nomi dei tanti studiosi presenti. Ci può fornire per esempio i verbali del Consiglio oleicolo internazionale in cui si parlave di Alchilesteri e dei relativi metodi? Ci illumini.
Tutti coloro che hanno cavalcato la polemica hanno citato alcuni nomi che posso garantirle non direbbero mai quanto si sta balterando in queste settimane. Si legga l’articolo del professor Maurizio Servili, e, la prego con tutto il cuore, non lanci inutili allarmi. E’ libero di farlo, per caricatà, ma si dovrà assumere tutte le responsabilità. Ma io lo so, lei è il vero chimico dell’olio, tutti gli altri sono dilettanti. Lo so bene. E’ ciò che in cuor suo pensa.,

Chiudo, senza stringerle la mano, perché le persone debbono muoversi a mio parere con la massima cautela e prudenza, prima di spararle grosse. E poi, mi permetta un’osservazione: ome posso dar credito a una persona che chiude la propria lettera con un post scriptum in cui compare uno sgradevole e poco elegante invito: “Mi farebbe piacere vedere questa lettera sul suo sito per controbattere le accuse gratuite che mi sono state rivolte”
Ma lei ha anche pensato che noi non avremmo ospitato le sue osservazioni?
Che amara delusione, anche sul piano umano.

Luigi Caricato