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Agronomi e Forestali a congresso per interrogarsi sul ruolo della professione

Appuntamento dall’8 al 10 luglio a Reggio Calabria. Intanto abbiamo voluto affrontare e approfondire, con il Presidente Sisti, alcune questioni aperte. Passato, presente e futuro dell'Ordine

04 luglio 2009 | T N

La professione del dottore agronomo e del dottore forestale tra globalizzazione e identità. Sarà questo il tema al centro del XII Congresso nazionale, nell’ottantesimo anno dalla costituzione del Consiglio, in programma a Reggio Calabria dall’8 al 10 luglio.
Un’occasione di confronto per stimolare una profonda riflessione sulla professione, sulle scelte tecniche, progettuali e pianificatorie che molti agronomi e forestali sono chiamati a compiere nel corso della propria attività.



Si tratta però anche di un'occasione per affrontare e approfondire, con il Presidente Andrea Sisti, alcuni argomenti.

- Presto verrà celebrato un Congresso Nazionale della categoria (Reggio Calabria 8-10 luglio). Dal punto di vista organizzativo una corsa contro il tempo, a distanza di pochi mesi dall’insediamento. Perché questa scelta?
La scelta deriva dal programma che abbiamo presentato ai nostri colleghi e soprattutto dopo un elezioni che ci ha visti contrapposti occorreva un momento di riflessione e partecipazione. Per discutere sulle cose sulle nostre tematiche sul nostro futuro. Lo sforzo è notevole, anche perché l’organizzazione è tutta interna, ma era necessario. Ringrazio tutti i miei Consiglieri, il nostro Ufficio di Segreteria, La federazione Calabria e tutti gli Ordini provinciali che hanno risposto alla grande. Al Congresso sono stati invitanti i Presidenti nazionali che mi hanno succeduto. Vede credo vada recuperato un percorso Istituzionale che va al di là degli schieramenti o Consigli del Momento

Tra gli argomenti che saranno affrontati al congresso: il rapporto tra paesaggio, prodotti di qualità e turismo, nella della tavola rotonda prevista per giovedì 9 luglio. Le quattro tesi congressuali saranno invece: percorsi formativi tra università e professione, sicurezza e qualità alimentare, credito alle imprese, identità del paesaggio.

- Le tesi congressuali spaziano molto. Vi sono problemi cogenti e contingenti (credito alle imprese) e vecchie questioni (Università e professione). Gli ultimi due argomenti sono poi molto vasti (sicurezza e qualità alimentare; pianificazione del territorio). Nulla a proposito di riforma del sistema professionale, tema che l’agenda politica ha temporaneamente accantonato ma non abbandonato. Cosa ha spinto il Conaf in queste direzioni?
Il Titolo è Globalizzazione ed identità, dove le tesi rappresentano l’ossatura portante della nostra professione. Il documento finale dovrà rappresentare la nostra giuda ma al tempo stesso dimostrare l’Universalità della nostra professione. Ecco perché questo titolo e queste Tesi, un passaggio necessario per definire quanto prima una direttiva europea sulla nostra professione. Riguardo al tema della riforma delle professioni io credo che il mondo sia andato avanti fregandosene delle discussioni degli ultimi 20 anni. Credo ai contenuti ed alle risposte che un moderno sistema Ordinistico possa dare alla società ed in particolare ai giovani. Le società di Rating del modello anglosassone insegnano.

- Questo Consiglio Nazionale si è insediato circondato da un’aurea di forte rinnovamento e innovazione. In cosa l’azione di questi mesi si è scostata rispetto alla precedente amministrazione?
In questi mesi il Nuovo Consiglio ha cercato il dialogo con tutti gli Ordini Provinciali e Federazioni , costruito il programma Operativo, predisposto un Piano di Comunicazione, l’avvio di un Congresso, attivato i Dipartimenti, approvato un regolamento generale del Consiglio, in fase di revisione i diversi Regolamenti in essere (dal 1992), organizzato un Ufficio di Comunicazione ed un Ufficio legislativo (in costruzione), un osservatorio legislativo, un Notiziario settimanale. Sono in corso di vigenza 2 bandi per la costituzione della Pianta organica (approvata dal precedente Consiglio). Sul Fronte esterno à stata stipulata una convenzione con ISMEA dove il Business Plan trova come figura di riferimento il Dottore Agronomo e Dottore Forestale, la convenzione con AGEA, avviato un tavolo di confronto con l’INAIL per la definizione di un protocollo in merito alla sicurezza nei luoghi e cantieri di lavoro agricoli, forestali ed ambientale, avvitato un tavolo di confronto con l’agenzia del Territorio per un protocollo tecnico–informatico, avviato un confronto permanente con la Conferenza permanente dei Presidi di facoltà di Agraria, membri del Tavolo di partenariato della Rete Rurale Nazionale e Membri dell’UNI (Ente nazionale di Unificazione). L’elenco delle cose fatte non è esaustivo. Però, credo, la più significativa è il protocollo con la Prefettura di Reggio Calabria e l’Agenzia del demanio per la gestione dei Terreni confiscati alla criminalità organizzata che sottoscriveremo durante il Congresso. Si può fare di più però ce la stiamo mettendo tutta.

Passato, presente e futuro si intrecciano. A tal proposito Teatro Naturale aveva reso nota un'altra pagina della storia ordinistica, con l'archiviazione delle accuse pendenti su Pantaleo Mercurio (link esterno), un tema a cui certo il Consiglio Nazionale non può rimanere indifferente.

-Pantaleo Mercurio ha ricevuto giustizia dalla magistratura italiana. Quale il suo giudizio sull’ordinanza del Gip di Roma?
E’ un giudizio positivo. Non spero mai nelle disgrazie degli altri, anzì. Dal punto di vista Istituzionale la sentenza di archiviazione rappresenta un punto di riferimento. Vede io penso che i Dirigenti Ordinistici oltre certi limiti non devono andare. Per questo motivo occorre rivedere il Codice deontologico prevedendo delle regole comportamentali specifiche per i Dirigenti Ordinistici.

- Il Tribunale di Arezzo presto dibatterà un’altra causa che vede l’ex Presidente Mercurio contro Giuseppe Pulina, accusato di diffamazione. L’attuale Consiglio Nazionale si schiererà nella vicenda? Quale delle due parti sosterrà?
Riprendendo il concetto espresso sopra, il Consiglio Nazionale non deve “schierarsi”, deve solo applicare la legge. Io credo che qualunque collega assuma la carica di presidente debba essere rispettato e nel caso di specie quando ci sono giudizi in corso non si possono esprimere ulteriori valutazioni.

Per ulteriori informazioni sul XII Congresso nazionale: link esterno