Energia verde

La Commissione europea richiama l'Italia sulle energie rinnovabili

La Commissione europea richiama l'Italia sulle energie rinnovabili

Italia inadempiente nel semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile in ottemperanza alla direttiva (UE) 2023/2413

20 febbraio 2025 | 12:00 | R. T.

La Commissione Europea ha inviato pareri motivati a otto Stati membri, ovvero Bulgaria, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia, per il mancato recepimento della direttiva (UE) 2023/2413, che mira a semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione per i progetti di energia rinnovabile.

Questa direttiva, che modifica la precedente direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili, introduce misure tese a snellire le procedure burocratiche necessarie all'installazione di impianti rinnovabili, compresi lo stoccaggio e le infrastrutture connesse.

Gli Stati membri avrebbero dovuto recepire tali norme entro il 1° luglio 2024, ma a oggi, come evidenziato dalla Commissione, permangono lacune significative.

In particolare, la direttiva prevede l'obbligo per gli Stati di designare "zone di accelerazione per le energie rinnovabili", dove le autorizzazioni devono essere concesse più rapidamente grazie a un impatto ambientale ridotto. Inoltre, introduce la presunzione d'interesse pubblico prevalente per questi progetti, un punto centrale per la loro priorizzazione rispetto ad altre esigenze territoriali. Tuttavia, ad oggi, molti degli Stati coinvolti non hanno rispettato pienamente tali disposizioni, costringendo la Commissione ad avviare le procedure formali di infrazione. Dopo aver esaminato le risposte, la Commissione ha riscontrato carenze significative e, se le misure correttive non saranno adottate entro due mesi, i casi potrebbero essere deferiti alla Corte di giustizia dell'Unione Europea.