Energia verde
Le rinnovabili hanno coperto il 18,1% dei consumi energetici nel 2018
In netto calo l'apporto di fotovoltaico, geotermia ed eolico mentre in grande spolvero il contributo degli impianti idroelettrici. Il primo posto delle rinnovabili termiche è nettamente presidiato da legna da ardere e pellet utilizzate per il riscaldamento domestico
17 luglio 2019 | T N
In un quadro energetico nazionale che nel 2018 ha visto aumentare, per il terzo anno consecutivo, la domanda di energia primaria con 172,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), segnando un +1,6% rispetto al 2017, le fonti rinnovabili “hanno consolidato il proprio ruolo di primo piano”.
Le fonti rinnovabili dovrebbero aver coperto il 18,1% dei consumi nel 2018, sopra l’obiettivo 2020 stabilito dall’Ue per l’Italia (17%) e circa 12 punti percentuali sotto il traguardo fissato per il 2030.
In crescita produttiva solamente la fonte idraulica, quella maggiormente utilizzata con il 43% della generazione totale da rinnovabili: gli impianti idroelettrici hanno prodotto il 36% di energia in più rispetto al 2017, grazie soprattutto alla ripresa della piovosità.
Stando ai dati preliminari, l’apporto delle altre fonti è diminuito, in particolare quello del fotovoltaico che ha registrato un calo del 7% (1,7 TWh in meno) mentre la geotermia ha perso il 2% e anche l’eolico è andato in territorio negativo (-1,4%).
Per quanto riguarda il settore termico, prosegue la relazione, le stime sul 2018 indicano che il consumo da rinnovabili si è attestato a 10,9 Mtep in flessione del 3% circa nel paragone con l’anno precedente.
Il calo, evidenzia il documento, è da attribuire principalmente alle temperature invernali più miti che hanno comportato un minore fabbisogno di calore per il riscaldamento.
Il primo posto delle rinnovabili termiche è nettamente presidiato dalle bioenergie con quasi 8 Mtep, in particolare dalle biomasse solide (legna da ardere, pellet) utilizzate per il riscaldamento domestico.