Bio e Natura

Uso fitofarmaci: regole chiare e severe

Per gli agronomi è necessario fare attenzione sulla “consulenza specifica”: così come è il medico e non il farmacista a prescrivere un farmaco, anche per il trattamento fitoiatrico è il tecnico che deve stabilire con quale tipo di terapia intervenire, agronomica, meccanica, fitofarmacologica

14 febbraio 2009 | R. T.

Un uso sostenibile degli agrofarmaci è fondamentale per garantire un futuro alla nostra agricoltura, ma sono necessarie regole severe e competenze specifiche per garantire la tutela della salute umana e dell’ambiente contro i potenziali rischi connessi all’uso.

“La direttiva – spiega Enrico Antignati, responsabile del Dipartimento agricoltura, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili del Conaf - impegna gli stati membri ad adottare tutte le misure necessarie per incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di “pesticidi”, ad adottare piani d’azione nazionali, ad assicurare che l’uso di “pesticidi” sia ridotto al minimo o vietato in aree specifiche e che l’irrorazione aerea sia vietata, a provvedere affinché tutti coloro che si occupano di fitofarmaci abbiano accesso ad una formazione adeguata e certificata, ad assicurare l’adozione di misure a tutela delle acque dall’impatto dei “pesticidi”.

Gli obiettivi che il provvedimento stesso si prefigge, tutti profondamente condivisibili, sottolinea il Conaf, ed esplicitati nell’art. 1 (“realizzare un uso sostenibile dei “pesticidi” riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente e promuovendo l'uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai “pesticidi”), rischiano in parte di essere vanificati da come la direttiva stessa prefigura il sistema di consulenza in fase di vendita dell’agrofarmaco. Si legge infatti nel provvedimento, nelle premesse (al punto 8) e poi al Capo II (art. 6): “La vendita di “pesticidi”, anche via Internet, è un elemento importante nella catena di distribuzione ed è il momento in cui occorrerebbe fornire agli utilizzatori finali, in particolare a quelli professionali, consulenza specifica riguardo alle istruzioni in materia di sicurezza per la salute umana e l'ambiente”.

La “consulenza specifica”, la cui importanza è più volte, e a ragione, sottolineata nel provvedimento, non deve essere fornita in fase di vendita dell’agrofarmaco (come già oggi avviene, almeno nel nostro paese) ma prima, in campagna, laddove nasce l’esigenza di difendere le colture dalle avversità di diversa natura che si presentano (insetti, malerbe, funghi, batteri, virus). “La protezione delle colture – afferma Cosimo Damiano Coretti, responsabile Dipartimento sicurezza agroalimentare del Conaf - dalle avversità deve essere effettuata con un mix di strumenti basati da un lato sulla valorizzazione di misure preventive, dall’altro sulla diagnosi e poi sulla scelta di mezzi di lotta meccanici e/o chimici". Insomma, secondo l’Ordine il corretto procedimento deve essere quello mutuato dalla medicina. "Una volta effettuata una corretta diagnosi – aggiunge Coretti -, il tecnico (o meglio, il fitoiatra) deve stabilire con quale tipo di terapia intervenire, agronomica, meccanica, fitofarmacologica, prescrivendo, se del caso, quale principio attivo utilizzare e in quale dose”. Il consulente, correttamente definito dalla direttiva come colui che “ha acquisito un’adeguata conoscenza e fornisce consulenza sulla difesa fitosanitaria e sull'impiego sicuro dei “pesticidi”, non può però coincidere con chi ha diretti interessi commerciali ma deve, mai come in questo settore, possedere il requisito della “terzietà”. “Anche in medicina – sottolinea Antignati -, chi prescrive il farmaco è il medico, e non è l’informatore medico scientifico del farmaco che è alle dipendenze delle case farmaceutiche, né il farmacista che i farmaci li vende. Per analogia allora, la consulenza specifica dovrebbe essere fornita da parte di tecnici indipendenti con specifica competenza fitoiatrica e conoscenze approfondite nei campi della patologia vegetale, dell’entomologia, dell’agronomia, della lotta biologica e integrata”.