Bio e Natura
La strada dell’agrobioenergia dai sottoprodotti dell’olivo e dell’olio
Sia che si tratti di armenti di potatura sia che si tratti di sanse, l’utilizzo degli scarti della produzione olivicola per la produzione di energia è sempre più realtà
27 settembre 2008 | Graziano Alderighi
Due diversi progetti, unâunica finalità : non smaltire ma valorizzare i sottoprodotti dellâolivicoltura.
Tra la Cia di Lecce e la Fiusis s.r.l. è stato raggiunto un accordo per la produzione di energia elettrica con residui organici dellâolivo e della vite. A tal proposito sarà costruito in agro di Calimera, nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia di salute pubblica e ambientale, un impianto di produzione di energia elettrica e termica, con potenza pari a 1 Mwe, alimentato da cippato di legno vergine, riveniente dalla potatura degli olivi e delle viti della campagna Salentina.
Lâimpianto, utilizzando la filiera corta entro un raggio di 70 km, costituirà un riferimento certo per la valorizzazione economica degli scarti di potatura, garantendo ai produttori un consistente beneficio.
Lâiniziativa industriale si sposa ottimamente con le esigenze degli agricoltori, e dellâambiente. I produttori agricoli vedranno valorizzato un importante sottoprodotto della loro attività ; lâambiente è preservato in quanto le emissioni in atmosfera sono contenute al disotto del limite di legge e quelle di Co2 sono a bilancio nullo (cioè lâanidride carbonica prodotta è uguale a quelle consumata dalla pianta per effetto della fotosintesi clorofilliana); e, soprattutto, si evita lâutilizzo di monocolture intensive a biomasse che ridurrebbe quasi a zero i vantaggi economici, ecologici ed energetici.
Lâimpianto è molto semplice ed è formato da un forno completamente refrattario a griglia mobile in cui, tramite una tramoggia, viene conferito il cippato (legno triturato) di legno dâolivo. Il calore prodotto dal forno viene convogliato in una sezione che va ad azionare una turbina che girando velocemente produce energia elettrica. Sotto il forno vengono raccolte automaticamente le ceneri che saranno destinate come fertilizzante in agricoltura e i fumi prodotti dalla combustione del legno, prima di essere espulsi da camino vengono lavati e convogliati prima in un filtro a manica e poi in un filtro elettrostatico, rendendo le emissioni finali al di sotto dei limiti imposti e perfettamente compatibili con lâambiente.
Il fabbisogno di cippato di legno (derivante dalla filiera corta) per alimentare lâimpianto è di circa 12.000 tonnellate lâanno, che corrisponde a circa il 4% dellâammontare del legno dâulivo prodotto dalle potature del Salento.
Incrementare lâutilizzo dei residui solidi del processo di lavorazione dellâoliva a scopi energetici: questo è lâobiettivo principale di M.O.R.E, acronimo di Market of Olive Residues for Energy, progetto europeo di cui ente capofila è lâAgenzia Regionale per lâEnergia della Liguria (ARE), in collaborazione con Unioncamere Liguria e i partners degli altri Paesi coinvolti.
âMore è nato dallâesigenza specifica degli operatori della filiera â dice Romano Merlo, Segretario Generale di Unioncamere Liguria â di affrontare il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi generando al contempo risparmi per i frantoiani e nuovi introiti derivanti dalla possibile vendita del materiale di scarto a fini energetici o di produzione energetica da fonti rinnovabili. In Liguria si tratta di oltre 10.000 tonnellate di sansa lâanno generate da circa 180 frantoiâ.
Maria Fabianelli, amministratore delegato di ARE Liguria, spiega che âil progetto, insieme con le categorie di settore, intende promuovere la creazione di una filiera corta di approvvigionamento energetico, a beneficio anche di altri operatori agricoli, come ad esempio dei coltivatori in serra, che hanno bisogno di calore stagionale. Ci attendiamo, quindi, che anche operatori locali si facciano avanti per lavorare con noi nella definizione di impianti utiliâ.
La tecnologia di sfruttamento della sansa è già utilizzata in altri paesi con successo; in Italia i casi sono pochi, quindi lâazione di sistema locale avviata grazie a More può acquisire una certa rilevanza nel panorama nazionale.