Bio e Natura

Inserimento storno nelle specie cacciabili, attesa risposta Ue

29 giugno 2008 | T N

“Il mio primo obiettivo è tutelare l’agricoltura. Per farlo ho intenzione di affrontare e superare tutti i problemi, anche i più piccoli, che da troppo tempo in Italia si trascinano senza soluzione.”
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, annunciando di aver scritto oggi alla Commissione europea per avere una risposta in tempi brevi alla richiesta italiana di inserire lo storno fra le specie cacciabili.

Questa specie continua infatti a procurare gravi danni alle produzioni agricole, soprattutto nelle aree in cui si realizzano colture di pregio, mentre il sistema del prelievo in deroga, così come è normato dalla legge 3.10.2002 n. 221, non ha risolto il problema: le quantità dei prelievi sono infatti calmierate per tener conto dei requisiti “della piccola quantità” richiesti dalla normativa comunitaria.

Di qui la richiesta alla Commissione europea, reiterata oggi, di inserire la specie in questione nell’allegato II.2 della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici.

La richiesta è confortata dalla relazione dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (INFS), dalla quale si evince che lo stato di conservazione dello storno non è a rischio in Italia, così come negli altri Paesi comunitari della stessa area biogeografia – fra cui Francia, Spagna, Grecia e Portogallo - dove questa specie è già inclusa tra quelle cacciabili.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto il Ministro – abbiamo voluto rassicurare la Commissione europea che il provvedimento di inclusione della specie tra quelle cacciabili risponderà alle diverse istanze interessate alla vicenda: quella del settore venatorio, del comparto agricolo e del mondo ambientalista”.

Il provvedimento sarà infatti accompagnato da alcune misure tese ad evitare un prelievo eccessivo della specie, come il divieto di caccia allo storno in Sicilia e Sardegna (per la facile confusione con lo Storno nero) e l’implementazione di un sistema di monitoraggio, affidato all’INFS, sulla popolazione e sul prelievo di detta specie.



Fonte: Mipaaf